Milano | Centro Direzionale – Giardini d’Inverno: speravamo in qualche albero in più

Aggiornamento fotografico dei primi di dicembre da via Pirelli 33, in zona Centro Direzionale-Gioia, il cantiere del complesso residenziale dei Giardini d’Inverno.

Ecco un reportage dettagliato realizzato da Valter Repossi al cantiere dei Giardini d’Inverno, nei giorni scorsi.

Da alcune settimane sono in corso i lavori per completare l’area “pedonale” attorno alla torretta, nell’isolato racchiuso da via Pirelli, via Cornalia, via Adda e via Bordoni.

Mentre la torre è ormai quasi conclusa, ecco alcune novità al piano strada, ora liberato dalle cesate di cantiere.

Anzitutto una puntualizzazione da fare al Comune di Milano, che si ostina a non avere un cavolo di codice dell’arredo urbano fatto come si deve; così, ecco che al complesso dei Giardini d’Inverno si sono dotati dei loro bei lampioncini. Belli e di design; peccato che al momento siano gli unici in città realizzati in questo modo.

Poi volevamo fare anche un secondo appunto: gli alberi, dai render, sembravano molti di più. Come mai ora appaiono essere molti di meno? Tutto quel marciapiede enorme, non poteva essere a verde, con aiuola e alberature? Possibile che nelle strade, neanche dopo i nuovi interventi, si riescano a piantare i tanto reclamati alberi? Cos’è che è andato storto?

Stessa cosa sul lato posteriore dell complesso, dove, in via Adda, ci sarà una piccola piazzetta aperta alla città e dove, anche qui, saranno collocate delle piante. Dai disegni parevano ad alto fusto, addirittura una coppia di pioppi; peccato che, a guardare attentamente dalle foto, la vasca che diventerà lo spazio verde, sembra poco profonda, giusto sufficiente a crescere due o tre cespugli. Insomma, come al solito mancano proprio queste sottigliezze che farebbero la differenza.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

20 commenti su “Milano | Centro Direzionale – Giardini d’Inverno: speravamo in qualche albero in più”

    • PROGETTAZIONE: Studio Caputo (MADE IN ITALY)

      IMPRESA DI COSTRUZIONE: Colombo (MADE IN ITALY)

      PARTHNER: Poliform, Artemide, Cesana, Fantini, Tecnogym (MADE IN ITALY)

      FONDI ovvero i soldi: CHINA INVESTMENT (CINA) ma direi grazie a Dio dal momento in cui hanno terminato il palazzo senza neanche mezzo secondo di ritardo.

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    • Luca però c’è da dire che hanno venduto il 90% degli appartamenti a prezzi che superano i 10.000 € al metro quadrato. Se fosse cosi male non avrebbe riscosso un così grande successo la campagna vendite!

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  1. Giardini senza giardini… Marciapiedi senza un albero… E poi il comune annuncia che hanno stanziato 10 milioni di euro per depavimentare zone in cemento e sostituirle con verde. Sembra il teatro dell’assurdo!

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  2. Si chiama ‘fuffa verde’…molto di moda a Milano …basta dare nomi ad alto contenuto verde: boschi verticali,biblioteche degli alberi,giardini d’inverno…forestami….prato protetto da radura….milioni di alberi…. e’la Green revolution che fa ascolto e consenso… fa selfie verde e annuncio green…fa sostenibilita’ e design…. Questo progetto senza alberi e con balconi vetrati e’ un buon esempoi…. il rendering era per la fase FUFFA VERDE

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  3. L’articolo pone un sacco di domande interessanti, a cui sarebbe bello avere una risposta dal Comune. Non “per difendersi”, ma per capire perchè le cose a Milano non sempre vanno come dovrebbero. Sarebbe utile ed interessante e si imparerebbe qualcosa.

    PS A patto che non sia il solito “non-è-colpa-nostra”, oppure “prima era peggio” o “ci stiamo lavorando”. Quello ce lo immaginiamo da soli senza bisogno di aiuto…. 🙂

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    • Mi piacerebbe davvero tanto abitare in questo SCHIFO! Quando cammino in giro per Milano, per la maggior parte, vedo palazzi davvero brutti. Dire che questo palazzo faccia schifo mi sembra assurdo. Guardati tutta Melchiorre Gioia, chilometri e chilometri di palazzi orrendi, vecchi e maltenuti fronte strada!

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  4. I commenti, a mio parere ignoranti, del tipo “si vede che Made in China” o “Ci Starebbe forse in un contesto periferico, forse, si ma di shanghai” fa capire come questi signori non siano mai stati in Cina, dove la cura e l’attenzione per il verde, specie negli ultimi dieci anni, è la priorità progettuale.
    Se il progetto non sta seguendo il suo sviluppo originale le ipotesi sono due: o è stato aggiornato il progetto a causa di criticità a noi per ora sconosciute, oppure in Italia manca un controllo adeguato da parte degli organi competenti.
    Perché non andare informarsi e partecipare attivamente agli sviluppi? Lamentarsi è la via più facile.

    PS: vivo tra Shanghai e Milano

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  5. Quali sarebbero i giardini d’inverno?? I balconi con vetrata pseudo serra??….beh una pianta di basilico forse ci sta….ma cosa volevano comunicare con il nome? Qualcuno lo spieghera’???

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  6. E che dire della spianata di cemento di fronte a sede COIMA lato melchiorre gioia?
    Ma come chi gestisce BAM biblioteca alberi non ha alcun e verde su un lato della propria sede?? Mancano permessi comune … ed i 3 milioni di alberi …. qui ve ne stavano un po’..

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  7. lavoravo in via pirelli, conosco bene la zona. Il problema di piantare alberi è molto semplice. Dove oggi cè questo immobile prima c’era un mega cratere dove il precedente proprietario stava realizzando un mega parcheggio multi piano prima di fallire. Dunque sotto al cemento non c’è assolutamente terra ma altro cemento per decine di metri… gli alberi (ad alto fusto!!) dovrebbero sopravvivere in pochi metri cubi di terra riportata. Impossibile.

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  8. Il progetto Giardini d’Inverno è stato completamente progettato dallo studio Caputo, studio di fama internazionale e assolutamente italiano. La società di costruzioni è la Colombo, anch’essa italiana. Di “Made in China” ci sono solo i fondi d’investimento e direi anche grazio al cielo. E’ stato uno dei pochissimi progetti terminati in perfetto orario, grazie proprio all’investimento made in China che non ha fatto mai mancare la lira per mandare avanti il progetto e terminarlo in tempo. Il motivo per cui non è stato possibile piantare più alberi è esattamente quello spiegato da Marco, essendoci sotto più piani di box non c’è lo spazio necessario. Per quanto riguarda le serre, che hanno dato il nome al palazzo, sono una soluzione più pratica ed economica per dar verde al palazzo e la sera, che sono illuminate, il palazzo è molto affascinante, ma il bello è soggettivo. Se avessero fatto un terzo bosco verticale sarebbe stato disastroso perche le spese condominiale medie per un bifocale sono di 700€ al mese (quasi un affitto) mentre nei Giardini d’Inverno sono la metà ed offre anche: palestra, spa, sicurezza 24/24, piscina panoramica condominiale, sala riunioni e sala massaggi. Dichiararlo uno scempio rispetto a tutti palazzi anni 50 che lo circondano mi sembra assurdo, basta farsi un giro per notare che fa parte di uno dei palazzi più belli e moderni della città.

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  9. Non voglio essere catastrofico considerando che ognuno ha i suoi gusti, ma penso abbiano completamente rovinato un angolo di città, che avrebbe meritato architetture in grado di relazionarsi a un contesto gradevole e completamente rinato nell’ultimo decennio. Purtroppo i rendering non hanno rispecchiato in alcun modo le aspettative e il risultato è stato davvero una grande delusione. Onestamente penso che in quest’area si debba uscire dall’ottica di progettare condomini di questo tipo, eliminando prima di tutto i balconi, che per quanto moderni richiamano sempre i contesti periferici, e in secondo luogo bisognerebbe scegliere materiali adatti; siamo in una zona ormai estremamente rimodernizzata, e che continuerà a modernizzarsi bei prossimi anni, bisognerebbe giocare maggiormente con materiali come ferro, acciaio e vetro, lasciando da parte colori e materiali, a parer mio largamente superati dal design degli ultimi anni.

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