Come riportato dal Corriere, il valore che il Comune ha valutato per il vecchio Stadio Meazza è di 100 milioni di euro, mentre per le aree limitrofe interessatedal progetto per il nuovo complesso sportivo voluto dalle Squadre di Milan e Inter è di 50 milioni, quindi il totale per la concessione del diritto di superficie per 99 anni dell’attuale stadio ammonterebbe a 150 milioni, un bel “ritocco” sostanziale rispetto alla valutazione iniziale che da 70 era poi stata rivista a 90 milioni di euro.
A quanto pare alle due società la cifra pare giusta hanno dato un sostanziale via libera, portando l’investimento totale dei due club calcistici milanesi a quota 1,3 miliardi di euro.
Quindi un buon passo avanti per procedere nel negoziato. Punto critico ancora da risolvere è però quello delle volumetrie, esagerate per il Comune. Le squadre, dal canto loro, se non le ottenessero, rischierebbero di dover cercare un piano B, ovvero quello di un trasferimento a Sesto San Giovanni.
Infatti i club sportivi chiederebbero lo 0,63 per cento, la cifra che secondo loro permetterebbe l’equilibrio dei conti, mentre il Comune per la stessa area offre poco più della metà: 0,35 per cento. Perciò l’intesa pare ancora lontana, e di parecchio.
Un ulteriore incontro dove le parti potranno venire a capo di qualcosa si dovrebbe tenere sul finire della settimana prossima.
Intanto abbiamo visto come i due club abbiano già fatto correggere i due progetti in base anche alle indicazioni della Sovrintendenza: quello di Manica-Crm e quello di Populous. Il primo, manterrebbe parte della facciata della tribuna arancio con le rampe della curva Sud e una sola delle quattro torri che sorreggono l’attuale terzo anello, mentre per Populous, oltre alla tribuna arancio degli anni Cinquanta, verrebbero mantenute anche parte delle due curve, per entrambi al posto dell’attuale campo, verrebbero realizzati impianti sportivi alternativi e aperti ai cittadini.
Posto che il Comune ha appena comprato un ufficio in via Sile al Corvetto per 65 milioni di euro, se valutava lo Stadio e tutta l’area intorno (in una zona del genere) al prezzo di soli 70 o 90 milioni, forse rischiava….la denuncia per danno erariale! 🙂
Lo stadio Meazza non si tocca!
Lo stadio Meazza non si tocca!
Confermo!!!!
Confermo!!!!
I termini hanno un valore! Il comune non “offre” lo 0,35%. È la legge che prevede comunale che prevede tali volumetrie.
I club stanno chiedendo una deroga alla legge comunale, questo è.
Non esattamente.
I club stanno chiedendo l’applicazione di una legge dello Stato Italiano (detta legge stadi) che prevede deroghe alle volumetrie.
Quindi “offrire” e “chiedere” sono termini del tutto appropriati, in quanto si tratta di una legittima contrattazione.
La legge sugli stadi non prevede nessuna deroga. Dice che possono essere cambiate volumetrie rispetto a quanto preesistente e che possono essere realizzate anche opere con destinazione d’uso diverse.
La legge comunale vale in ogni caso.
Quella che i palazzinari con i dollari disegnati sugli occhi chiamano “contrattazione” è in realtà una richiesta di deroga alla legge comunale. (Vedi Decreto legge 21 giugno 2017 numero 96 articolo 62)
Difficile discutere con chi scrive frasi come “palazzinari con i dollari disegnati sugli occhi”…
Cercando di rimanere sul tema, la legge che citi è una legge Nazionale, tipico pastrocchione italico dove trovi di tutto di più, compresa la sospensione del conio delle monete da 1 centesimo 🙂
Il Titolo IV parla di “Misure Urgenti per il Rilancio Economico Sociale” e al suo interno trovi il Capo III “Investimenti per Eventi Sportivi”. Dove c’è il mitico articolo 62 che parla di tutta una serie di cose per costruire (e abbattere) gli stadi e farci intorno di tutto di più.
La legge non l’ho fatta io, probabilmente le intenzioni erano le migliori per stimolare l’economia, o forse il PD era impazzito in quel periodo, fatto sta che è una legge nazionale e nel nostro ordinamento prevale sui regolamenti comunali.
Poi nulla è bianco e nero in Italia e quindi nasce la “contrattazione” che tu tanto aborri, anche dal punto di vista lessicale.
Ok abbiamo capito bene entrambi qual’è la legge sugli stadi, confermi anche tu che non pone alcuna deroga al regolamento comunale riguardo le volumetrie e che questa deroga è una richiesta nata e portata avanti dai due club (possieduti da tra l’altro fondi di investimento esteri) e non un’obbligo legale (ne tantomeno sportivo)?
Scusa ma parli come se fossi favorevloe al fatto che in Italia “nulla è bianco e nero”… neppure la legge. Oppure come se ritenessi che l’economia debba vincere sulla dimensione umana di una città.
Andrea, io penso che in Italia la Legge sia apposta fatta per essere in sfumature di grigio. Così che nulla sia mai chiaro.
Quanto ad economia e dimensione umana della città, non credo siano antitetiche ma è discorso lungo e credo che del mio parere gliene freghi niente a nessuno qui. 😉
Torniamo alla famigerata legge. Non copio il link all’articolo per non infliggere la tortura di leggerselo a nessuno. Comunque per farla semplice, è una accozzaglia di parole che partendo da un fantomatico “studio di fattibilità” (e la cui ratio è che i soldi veri non li ha nessuno ma si deve stimolare l’economia), parla di equilibri economici finanziari, immobili complementari, demolizioni, ricostruzioni con volumetrie aumentate e deroghe agli strumenti urbanistici comunali. Tutto messo in modo tale che vuol dire tutto ed il contrario di tutto.
Per i legali di Milan ed Inter vuol dire tutto e i rendering lo dimostrano. Per il Comune (o almeno una parte) vuol dire il contrario di tutto.
Sala sta “trattando” (parola forse più carina di “contrattando”, te ne do atto)
Esattamente. Concordo in maniera totale.
In Italia esiste sempre questo immobilismo che impedisce il rinnovo.
Lo stadio Meazza non si tocca!