Un interessante rinnovo a cura de Il Prisma per l’edificio di via Bernina 7
Bernina sarà un immobile che anticipa i trend che la trasformazione dello Scalo Farini metterà in campo negli anni a venire: sostenibilità non solo attraverso i sistemi passivi (fotovoltaico, gestione delle acque, gestione dei consumi energetici, etc.) ma anche quelli attivi (ricostruzione oasi verdi per favorire la biodiversità, gestione dell’impatto climatico). L’immobile diventerà un riferimento non solo per chi ci lavorerà, ma anche per il quartiere, inserendo esercizi food, in cui poter anche lavorare, in una zona ad oggi sottoservita.
Parte concept
L’attuale immobile di Via Bernina, 7 (foto qui di seguito) – circa 23.000 metri quadri ad uso uffici – oggi è introverso, autoreferenziale e di scarsa riconoscibilità, con spazi interni poco sfruttati e con muri e recinzioni che ostacolano il rapporto la città. L’obiettivo della riqualificazione integrale dell’edificio è renderlo un sistema aperto e dialogante con il contesto esterno – un avamposto sul quartiere, che anticipa i cambiamenti futuri e offre un punto di vista privilegiato sulle trasformazioni in corso nella zona dell’ex Scalo Farini.
I motivi della riqualificazione sono riconducibili a cinque elementi chiave:
Open Square come un piano terra dinamico e aperto, che agevola i flussi – quello pubblico e quello privato – e dà un tocco di vita e personalità alla zona;
Open Landmark, con i corpi di fabbrica che si accendono, diventando trasparenti come una vetrina sulla strada, e si aprono al dialogo con l’esterno;
Open Work che conferisce un carattere fortemente identitario all’edificio e rappresenta uno spazio non solo di coworking, ma anche un’occasione di esposizione (coworking showroom) e sperimentazione (fablab);
Open Scalo Farini – una nuova facciata che dialoga con lo Scalo Farini, la cui trasformazione apre a nuovi punti di vista sull’immobile, e il Silent Pavillion, luogo dell’ispirazione e dell’isolamento, posto in adiacenza alla reception e alla fine del percorso tra la corte e il secret garden, più riservato e intimo;
e infine Open Art, dove l’arte, concepita in modo innovativo, entra all’interno dello spazio e qui trova l’occasione per essere creata, condivisa, esposta attraverso spazi appositamente pensati – è il filo rosso che coniuga gli usi e rappresenta la vocazione della destinazione d’uso Food & Beverage.
Il risultato finale è uno spazio dall’identità fluida viva e in continuo dialogo con il quartiere.
Parte tecnica: Sostenibilità – concept impiantistico:
L’edificio è dotato, in copertura, di un impianto solare fotovoltaico a moduli monocristallini per la produzione di energia elettrica; il fotovoltaico copre una parte (10-15%) dei consumi elettrici. La produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile garantisce inoltre di soddisfare l’intero fabbisogno elettrico. Il building potrà beneficiare di un impianto di captazione delle acque meteoriche e di un sistema di recupero e trattamento delle acque grigie e nere per minimizzare la richiesta idrica relativamente al consumo di acqua non potabile per l’irrigazione, le pulizie e gli scarichi dei sanitari. L’edificio sarà certificato LEED Platinum.
Proprietà: Kryalos
Progetto: Il Prisma
Tempistiche: inizio lavori a giugno 2020 – fine 2022
Beh, non brutto, dai, meglio di com’è ora
Finalmente un intervento che migliora un edificio (che ne aveva davvero bisogno) anzichè il solito recladding che lo passa dalla padella alla brace secondo la moda del momento, cancellando una stagione di architettura per una misera speculazione.
Bravi, 10 su 10.
Certo che da un blog di valore come il vostro, evitare certi articoli pieni di inglesismi brutti oltre che inutili sarebbe un salto di qualità. Passino “concept” e “open”, ormai (purtoppo) parte del linguaggio comune, ma “building” e “food & beverage” denotano un provincialismo da “vorrei ma non posso” totalmente ridicolo.
riprendono un comunicato stampa: prenditela semmai con gli uffici stampa intrisi di inglesismi che UF c’entra poco.. 😉
Ma i comunicati stampa vanno elaborati con il sale in zucca. Mica vanno solo copiati e incollati, caro anonimo delle 16,06
Qualche bella luce in questi momenti bui.
Brava urbanfile.
Bel progetto di vita e speranza.
Parcheggi sotterranei per i dipendenti?
Perchè se ristrutturi un vecchio complesso ad uffici ma non gli dai una dotazione adeguata di parcheggi (e potenziamente tutti adeguati alla mobilità elettrica), poi puoi anche “dialogare” con tutti gli edifici del quartiere, ma chi nel quartiere ci abita sul serio, maledice Architetto e proprietà dell’Immobile fino alla settima generazione 🙂
a fianco c ´ e´ il parcheggio
Dalle foto di google maps si vedono degli spazi per parcheggio che farebbero inorridire un geometra degli anni 70…non ti riferisci a quello vero? 😉
Anonimo delle 12,47: sono d’accordo. In toto.
Occhio però che parlare di parcheggi al cospetto di Wf è come parlare di anatra all’arancia al cospetto di un vegano.
Quello è un poveretto che pensa ancora che le auto vadano spazzate via dalla faccia della Terra
Perché non te ne vai affanculo inve e di citarmi sempre coglione?
Non hai argomenti tuoi originali?
Parlare di parcheggi conSiCoglionazzoTav è come parlare della terra e sentiresi dire che i ghiacciai si sciolgono perché non si asflatano le aiuole di Milano.
Non hai un pensiero tuo che sia originale.
Parla con i tuoi amici sfigati e non mi citare più.
Potresti riscrivere in italiano corretto?
E non arrabbiarti, comunista Wf: la rabbia ti rende ancor più rincoglionito di quanto già tu sia
Ormai i commenti su UF sono in una fase di involuzione terminale, forse è la fine di un’epoca anche qui.
Peccato perchè per tanto tempo mi ero divertito e ho anche imparato un po’ di cose. Vedremo cosa porterà il futuro 🙂
L’è tutta holpa de tana delle tigri.
A Milano ci sono piu uffici che cristiani……
Meno male che ci sono sempre più musulmani, induisti e buddhisti, nonché atei, agnostici e pastafariani che potranno avere dei bei luoghi di lavoro!
Non so se questi complessi per uffici saranno mai riempiti. Se sì, la vedo malissimo per i centri direzionali periferici e vetusti…