Tra Sella Nuova e Baggio si trova il complesso di case di via Prato e via Valsesia. Tra le case e la via Valsesia nel 2015 venne aperto il pacchetto (ancora senza nome) a scomputo oneri. Un piacevole spazio verde in una zona abbastanza verdeggiante.
Come ci ha segnalato Andrea Giorcelli, grande attivista per il Municipio 7 di Milano, il parco, che ha già 5 anni, pecca di eccessivo “design” che come spesso accade, non prende in considerazione l’effettivo utilizzo da parte dei cittadini.
Qui di seguito alcune considerazioni fatte da Giorcelli a proposito del verde pubblico realizzato con le nuove case di via Prato, secondo il quale è un progetto fatto di scelte inaccurate e molte volte senza senso:
- collinette tutte uguali e regolari, circondate da cordoli di cemento, non se ne comprende bene il senso (mah!) (foto 1);
- percorsi a zig-zag che si fa fatica a seguire (fotografie 2,3 e 4), intervallati da sedute di cemento inutili e scomode, al sole (foto 5), e infatti in alcuni casi si sono formati dei sentieri sterrati rettilinei (fotografie 6 e 7);
- una finta “piazza” (giusto per poter dire di averla fatta) imbarazzante con quattro alberelli stecchiti (foto 8);
- un marciapiede, che prima era rettilineo, ora inutilmente tortuoso che obbliga i pedoni a scartare quattro volte in pochi metri (fotografie 9 e 10);
- alberi per la maggior parte di piccolo sviluppo o niente alberi dove c’è molto spazio, con via Prato (foto 11) che doveva essere tutta alberata sul lato opposto alle case; di contro alberi di medio-grande sviluppo a ridosso delle case o della passerella;
- arrivando in bicicletta da via Valsesia e prendendo via Prato è impossibile imboccare la passerella o proseguire verso la stazione M1 Bisceglie (Foto 12,13 e 14) eppure sarebbe stato semplice…;
- una siepe con rete per non far attraversare via Parri che però si aggira tranquillamente alle estremità;
… è inutile continuare.
Foto 6 Foto 7
Questo è il risultato di chi (secondo Giorcelli), apparentemente ha avuto non l’interesse di fornire un contesto di qualità, gradevole e vivibile per gli abitanti, ma piuttosto quello di avere meno costi e pensieri possibile dovendo fare velocemente delle opere pubbliche cui era obbligato, il tutto condito da un virtuosismo grafico fine a se stesso.
Testo di Andrea Giorcelli
gran parte delle osservazioni non sono condivisibili. Parlo da persona che abita in via Prato e che vive il parco.
Mi sento di rispondere su tutti i punti
collinette tutte uguali e regolari, circondate da cordoli di cemento, non se ne comprende bene il senso (mah!) (foto 1); –> le collinette a mia opinione sono gradevoli, rompono la monotonia di un prato piatto e spesso vedo i bambini giocare a salire e scendere.
percorsi a zig-zag che si fa fatica a seguire (fotografie 2,3 e 4), intervallati da sedute di cemento inutili e scomode, al sole (foto 5), e infatti in alcuni casi si sono formati dei sentieri sterrati rettilinei (fotografie 6 e 7); –> anche qui i percorsi a ZigZag paesaggisticamente rompono la monotonia e danno un tocco di modernità. Evidentemente chi scrive non ha fatto studi di paesaggistica. Concordo sul fatto che manca un passaggio pedonale alla foto 6 e 7.
una finta “piazza” (giusto per poter dire di averla fatta) imbarazzante con quattro alberelli stecchiti (foto 8); –> la piazza è bella, l’irregolarità la rende moderna e attraente. E’ spesso piena di famiglie e bambini per cui è vista proprio come una piazza. Gli alberelli “stecchiti” non sono altro che alberi giovani che devono crescere. Tra una decina di anni sarà molto più bello
un marciapiede, che prima era rettilineo, ora inutilmente tortuoso che obbliga i pedoni a scartare quattro volte in pochi metri (fotografie 9 e 10); –> anche qui, la non linearità rende il paesaggio più moderno e meno monotono. Non esiste il disagio di “scartare” e poi di quanto di 10 centimetri?
alberi per la maggior parte di piccolo sviluppo o niente alberi dove c’è molto spazio, con via Prato (foto 11) che doveva essere tutta alberata sul lato opposto alle case; di contro alberi di medio-grande sviluppo a ridosso delle case o della passerella; –> lo spazio è troppo piccolo lì per piantare alberi ad ampio sviluppo.
arrivando in bicicletta da via Valsesia e prendendo via Prato è impossibile imboccare la passerella o proseguire verso la stazione M1 Bisceglie (Foto 12,13 e 14) eppure sarebbe stato semplice…; –> falso, c’è un ponte pedonale in legno
una siepe con rete per non far attraversare via Parri che però si aggira tranquillamente alle estremità; –> si sarebbe potuto fare un ponticello anche lì
… è inutile continuare. –> purtroppo questo mi sembra l’n-esimo post super pubblicizzato anche sui gruppi facebook alla ricerca di consensi politici.
Molto semplice probabilmente “progettato” sulla carta e senza cognizione di causa…molto da architetto che non conosce il progetto degli spazi pubblici e come e cosa mettere per piante ed alberi….per la qualita’ progettuale servono professionisti specializzati e con esperienza….ci sono???
Guardi, anonimo/a che abita in via Prato, forse alcune osservazioni non sono chiare o ci sono degli equivoci.
Non contesto la scelta di fare delle collinette, anzi, ma che siano tutte uguali e con un cordolo di cemento alla base, questa roba non si può guardare! Molto meglio dei rilievi piú irregolari e con pendenze dolci, di effetto piú naturale.
I percorsi devono essere anche funzionali, non è necessario che siano rettilinei e ad angolo retto, ma qui si è esagerato con le linee spezzate e gli angoli, allora meglio curvilinei, molto piú piacevoli.
La “piazza” non è una piazza (che da sempre è definita da edifici, con attività commerciali, un punto di riferimento urbano), ma uno spiazzo in mezzo al verde, senza attrattiva; gli alberelli li guardi da vicino, non hanno futuro conciati come sono, tra ferite e rinsecchimenti, troppo delicati per quella situazione.
Il marciapiede non deve obbligare i pedoni allo zig-zag senza motivo perché magari uno non sta passeggiando ma si sta recando da qualche parte in fretta.
Per gli alberi io parlo dell’area tra la passerella e via Lucca che è completamente spoglia di alberi, lì c’è molto spazio vuoto, mentre su via Prato era previsto dal progetto un filare di alberi che potevano essere anche di piccolo sviluppo.
Io intendo che da via Valsesia se si entra direttamente in via Prato, quindi non passando da via Nitti (il ponte di legno si può prendere solo se si entra da lì), si arriva a un punto dove un divieto d’accesso (fotografia n.° 12) impedisce di continuare anche a chi è in bicicletta e non c’è modo di arrivare da lì alla rampa della passerella, né soprattutto di continuare verso Bisceglie, cosa che interrompe qualsiasi itinerario per chi proviene da via Valsesia (numeri civici alti), a meno di obbligare a un lungo giro che non vale la pena di compiere. Questo è assurdo e la dice lunga sull’attenzione verso questo mezzo, la cui possibile presenza è ignorata nei progetti!
La siepe con rete è completamente inutile se alle estremità si passa e si può arrivare al bordo di via Parri, che c’entra un altro ponticello?
concordo con anonimo abitante via Prato
Allora non hai capito niente! Ho replicato punto per punto spiegando che molte considerazioni sono dovute a malintesi ed equivoci, spero chiariti.
Ho già replicato punto per punto spiegando meglio tutto visto che evidentemente per la maggior parte si trattava di equivoci e malintesi da chiarire.