Quasi completata la ciclabile di via Melchiorre Gioia lungo il tratto di piazza Einaudi, da qualche mese, pare si sia arenata, anche per colpa della pandemia da Covid. Manca ancora la connessione con la ciclabile di viale della Liberazione.
13 commenti su “Milano | Porta Nuova – La ciclabile di Via Melchiorre Gioia: maggio 2020”
Sempre più convinto che il comune dovrebbe dotarsi di un esperto o di un assessorato specifico per sistemare le ciclabili cittadine. Troppe sono un disastro, mal mantenute, con buche, radici degli alberi, sconnesse e non collegate tra di loro, a volte piene di semafori inutili, altre volte prive del tutto anche della più semplice segnaletica stradale.
La stessa ciclabile di via melchiorre gioia e martesana è un esempio lampante: il comune potrebbe tirar fuori qualche migliaia di euro per riasfaltarla correttamente, con un asfalto adatto e con un codice colore riconoscibile e magari rettificarne i percorsi che sono inutilmente tortuosi su Melchiorre Gioia, pieni di ostacoli e avvallamenti eppure è usatissima tutti i giorni e a tutte le ore
E’ imbarazzante questa assenza di un lavoro coordinato in tutto il comune. Come se la pista ciclabile fosse un extra non dovuto alla cittadinanza per cui basta dare l’idea di una specie di tracciato per biciclette ignorando logiche di sicurezza e usabilità e CARA GRAZIA. Secondo me dovrebbe nascere una società ANAS per le ciclabili. Ci sono ormai ciclabili inter-regionali e internazionali che si stanno sviluppando a macchia d’olio ovunque. Anche questo, a seconda dei risultati, porta turisti, oppure gli allontana. Sapevatelo!
Le piste ciclabili sono fatte male e da non esperti perchè le biciclette e le piste ciclabili non portano tasse per lo stato romano come le auto che costano molto quindi tanta iva allo stato quando le comprate e per farle andare non bastano le gambe, ma serve tanto carburante su cui c’è un’altra tassa ossia l’accise di cui è ghiottissimo lo stato romano. Solo in un caso le piste ciclabili portano tasse allo stato, se sono progettate male in modo che l’utente sia dissuaso dall’utilizzarle e quindi usare l’auto, e inoltre siano causa di ingorghi stardali perchè diminuiscono la carreggiata cioè la superficie di strada utlizzabile dalle auto, e quindi più ingorghi più carburante consumato, più accise allo stato romano. Ergo lo stato romano nei comuni impedirà sempre che veri esperti progettino piste ciclabili funzionali e facilmente utilizzabili dagli utenti. Forse non avete ancora presente di come ragiona lo stato bizantino romano, se non intasca tasse non muove un dito o se lo muove lo muiove male per intascare altre tasse.
sì certo, e il covid è stato inventato in un laboratorio per far arricchire big-pharma…
Guarda, l’auto non porta più da tempo ricchezza a un’economia. L’industria automobilistica è fortemente sussidiata dagli stati e i costi indiretti che tutti noi paghiamo per inquinamento e incidenti e manutenzione stradale ecc non sono coperti in toto dalle entrate di accise e iva.
Noi italiani siamo solo più lenti a capire i cambiamenti e a metterli in pratica, la nostra classe politica non è all’altezza, il nostro sistema di appalti e subappalti porta a lavoro al ribasso e fatti male.. e ancora per ora investire sulla ciclabilita non porta voti. Tutto qua, non certo per gli introiti dell’iva.
Ci vuole un commissario alla ciclabilità del comune di Milano che si occupi di interfacciarsi con tutti gli uffici comunali per mantenere e progettare e difendere le piste ciclabili.
Deve supervisionare e occuparsi solo di quello di fare e mantenere le piste secondo le migliori pratiche europee.
Immagine 7: la ciclabile, come spesso accade, termina proprio nei pressi dell’incrocio, cioè dove sarebbe più utile. Proseguirà una volta terminati i lavori di ristrutturazione del Pirellino?
Immagine 8: sembra impossibile ma è così: la ciclabile non è collegata con il parco adiacente, collegamento che tornerebbe molto utile per raggiungere piazza Gae Aulenti/Corso Como o il quartiere Isola.
Esatto, aggiungo, immagine 8: l’asfalto della ciclabile ha già perso il suo colore, è grigio quasi quanto l’asfalto del marciapiede quindi sarà presto confuso dai pedoni come un marciapiede solo leggermente ribassato. E così al pericoloso incrocio, la segnaletica orizzontale della ciclabile svanisce esattamente dove servirebbe di più.
Per gli standard nord europei non ci siamo ma nemmeno alla lontanissima. Chissà perché l’iro riescono e noi no, incapacità? Menefreghismo? Poraccitudine del risparmiare qualche manciata di euro? Bho
Certo. Ma le corsie delle auto non si interrompono. È il metro della ciclabile che si interrompe. Cittadini ciclisti sono considerati sempre come cittadini di serie c rispetto ai cittadini automobilisti. Come se il loro diritto a spostarsi in modo sicuro valesse meno del diritto di spostarsi di chi ha sotto il sedere un’auto.
Immagine 5: un bel tombino piazzato in mezzo alla ciclabile. Ma perché? Tra un anno il tombino inizierà a vedere e si creerà un nuovo avvallamento/pozzanghera.
E poi perché affogare nell’asfalto tutti quei cordoli di pietra trasversali? Che senso hanno? Perché buttare i soldi per quei cordoli che non hanno alcun senso se non creare ulteriori nuovi scalini, avvallamenti ecc?
Perché dobbiamo avere progettisti così sciatti e esecutori così incapaci?
Questa pista è solo un pezzetto ma è realizzata, da quello che si vede, in modo decoroso. Molti commenti critici che leggo sono totalmente campati per aria
Sempre più convinto che il comune dovrebbe dotarsi di un esperto o di un assessorato specifico per sistemare le ciclabili cittadine. Troppe sono un disastro, mal mantenute, con buche, radici degli alberi, sconnesse e non collegate tra di loro, a volte piene di semafori inutili, altre volte prive del tutto anche della più semplice segnaletica stradale.
La stessa ciclabile di via melchiorre gioia e martesana è un esempio lampante: il comune potrebbe tirar fuori qualche migliaia di euro per riasfaltarla correttamente, con un asfalto adatto e con un codice colore riconoscibile e magari rettificarne i percorsi che sono inutilmente tortuosi su Melchiorre Gioia, pieni di ostacoli e avvallamenti eppure è usatissima tutti i giorni e a tutte le ore
E’ imbarazzante questa assenza di un lavoro coordinato in tutto il comune. Come se la pista ciclabile fosse un extra non dovuto alla cittadinanza per cui basta dare l’idea di una specie di tracciato per biciclette ignorando logiche di sicurezza e usabilità e CARA GRAZIA. Secondo me dovrebbe nascere una società ANAS per le ciclabili. Ci sono ormai ciclabili inter-regionali e internazionali che si stanno sviluppando a macchia d’olio ovunque. Anche questo, a seconda dei risultati, porta turisti, oppure gli allontana. Sapevatelo!
Le piste ciclabili sono fatte male e da non esperti perchè le biciclette e le piste ciclabili non portano tasse per lo stato romano come le auto che costano molto quindi tanta iva allo stato quando le comprate e per farle andare non bastano le gambe, ma serve tanto carburante su cui c’è un’altra tassa ossia l’accise di cui è ghiottissimo lo stato romano. Solo in un caso le piste ciclabili portano tasse allo stato, se sono progettate male in modo che l’utente sia dissuaso dall’utilizzarle e quindi usare l’auto, e inoltre siano causa di ingorghi stardali perchè diminuiscono la carreggiata cioè la superficie di strada utlizzabile dalle auto, e quindi più ingorghi più carburante consumato, più accise allo stato romano. Ergo lo stato romano nei comuni impedirà sempre che veri esperti progettino piste ciclabili funzionali e facilmente utilizzabili dagli utenti. Forse non avete ancora presente di come ragiona lo stato bizantino romano, se non intasca tasse non muove un dito o se lo muove lo muiove male per intascare altre tasse.
sì certo, e il covid è stato inventato in un laboratorio per far arricchire big-pharma…
Guarda, l’auto non porta più da tempo ricchezza a un’economia. L’industria automobilistica è fortemente sussidiata dagli stati e i costi indiretti che tutti noi paghiamo per inquinamento e incidenti e manutenzione stradale ecc non sono coperti in toto dalle entrate di accise e iva.
Noi italiani siamo solo più lenti a capire i cambiamenti e a metterli in pratica, la nostra classe politica non è all’altezza, il nostro sistema di appalti e subappalti porta a lavoro al ribasso e fatti male.. e ancora per ora investire sulla ciclabilita non porta voti. Tutto qua, non certo per gli introiti dell’iva.
Ci vuole un commissario alla ciclabilità del comune di Milano che si occupi di interfacciarsi con tutti gli uffici comunali per mantenere e progettare e difendere le piste ciclabili.
Deve supervisionare e occuparsi solo di quello di fare e mantenere le piste secondo le migliori pratiche europee.
…
E ci vuole la consulta della bicicletta
meglio un Ministero alla mobilità lenta, e anche una facoltà universitaria
Immagine 7: la ciclabile, come spesso accade, termina proprio nei pressi dell’incrocio, cioè dove sarebbe più utile. Proseguirà una volta terminati i lavori di ristrutturazione del Pirellino?
Immagine 8: sembra impossibile ma è così: la ciclabile non è collegata con il parco adiacente, collegamento che tornerebbe molto utile per raggiungere piazza Gae Aulenti/Corso Como o il quartiere Isola.
Esatto, aggiungo, immagine 8: l’asfalto della ciclabile ha già perso il suo colore, è grigio quasi quanto l’asfalto del marciapiede quindi sarà presto confuso dai pedoni come un marciapiede solo leggermente ribassato. E così al pericoloso incrocio, la segnaletica orizzontale della ciclabile svanisce esattamente dove servirebbe di più.
Per gli standard nord europei non ci siamo ma nemmeno alla lontanissima. Chissà perché l’iro riescono e noi no, incapacità? Menefreghismo? Poraccitudine del risparmiare qualche manciata di euro? Bho
Su dai sveglia, ovvio che termina li perchè c’è il cantiere dell’ex grattacielo UTC.
Certo. Ma le corsie delle auto non si interrompono. È il metro della ciclabile che si interrompe. Cittadini ciclisti sono considerati sempre come cittadini di serie c rispetto ai cittadini automobilisti. Come se il loro diritto a spostarsi in modo sicuro valesse meno del diritto di spostarsi di chi ha sotto il sedere un’auto.
Immagine 5: un bel tombino piazzato in mezzo alla ciclabile. Ma perché? Tra un anno il tombino inizierà a vedere e si creerà un nuovo avvallamento/pozzanghera.
E poi perché affogare nell’asfalto tutti quei cordoli di pietra trasversali? Che senso hanno? Perché buttare i soldi per quei cordoli che non hanno alcun senso se non creare ulteriori nuovi scalini, avvallamenti ecc?
Perché dobbiamo avere progettisti così sciatti e esecutori così incapaci?
Questa pista è solo un pezzetto ma è realizzata, da quello che si vede, in modo decoroso. Molti commenti critici che leggo sono totalmente campati per aria
Basta fare annunci e scrivere sui post 100…1000…10000 km di nuove piste ciclabili…poi il resto…..