L’Acquabella era un gruppo di cascine di origine quattrocentesca che si distribuiva lungo la strada per l’Ortica e Melzo (l’antica via Rivoltana) e che prendeva nome, a sua volta da una roggia di acqua fresca e cristallina, roggia ora scomparsa come il bellissimo insieme di cascine. Il gruppo di cascine, almeno quattro per l’esattezza, si trovavano a cavallo dell’odierno Corso Plebisciti, tra piazzale Susa, Via Gaspare Gozzi e Via Leopoldo Cicognara. Come avevamo già potuto vedere, in questo punto a metà Ottocento venne fatta passare la ferrovia con un grande bivio, nominato anch’esso col nome dell’Acquabella, che distribuiva le ferrovie verso Venezia e verso Bologna.
Con l’espandersi della città a fine Ottocento, anche quest’area venne presto urbanizzata. Le prime case, modeste, sorsero lungo la strada per Melzo, che corrispondeva alle attuali via Giovanni da Milano, via Giovanni Briosi e via Giovanni Antonio Amadeo.
Negli anni dieci del Novecento venne disegnata la nuova urbanizzazione secondo il piano urbanistico progettato dagli ingegneri comunali Angelo Pavia e Giovanni Masera nel 1912, che andava ad ampliare il Piano Beruto del 1889 (il piano si fermava all’altezza dell’attuale viale Piceno e dei Mille). In questa zona che si estendeva verso Città Studi, vennero disegnate alcune grandi piazze o larghi (come: Piazzale Susa; viale Argonne; piazza Novelli; piazza Farravilla; Largo Rio de Janeiro; piazza Occhialini; piazzale Gorini e naturalmente Piazza Guardi) e purtroppo nessun parco pubblico di grosse dimensioni.
Così piazza Guardi prese forma a cavallo della “Rivoltana”. Una piazza rettangolare al cui centro venne ricavato un grazioso giardino. Ci siamo anche chiesti se originariamente il disegno urbanistico avesse preso in considerazione di unire la piazza con viale Romagna e P.za Ferravilla, visto che nella piazza convergono solo tre vie trasversali, via Giovanni da Milano, via Giovanni Briosi e via Canaletto, che formano una “raggiera” che parte dalla piazza, ma a cui manca un braccio ostruito dalla presenza del complesso scolastico Nolli Arquati (vanno aggiunte le perpendicolari: via Guido Reni; via Giuseppe Colombo; via Cesare Saldini e via Pietro da Cortona).
La piazza risulta molto gradevole, se non fosse per l’eccessivo spazio lasciato alle carrabili che, secondo noi potrebbe essere ridotto (anche se settimanalmente da un lato si tiene il mercato all’aperto) allo stretto indispensabile, magari allargando lo spazio verde.
L’area a giardino della piazza è un mini parco di quartiere, affollato nelle belle giornate, tanto da farlo diventare uno dei centri di ritrovo del quartiere. Oltre alle panchine e l’area coi giochi per l’infanzia, si trova anche una rotonda per lo schettinaggio.
La piazza è anche ricca di bei palazzi le cui architetture spaziano quasi l’intero Novecento. Il nostro preferito è Piazza Guardi 15, elegantissimo palazzo dalle linee Art Déco che occupa l’intero isolato. Realizzato probabilmente alla fine degli anni Venti del Novecento ha un gusto quasi secessionista. Molto particolari le due torrette poste agli angoli precedute da bovindo semi-ottagonali.
Il palazzo, che occupa l’intero isolato affaccia anche su via Beato Angelico, via Giuseppe Colombo e via Cesare Saldini.
Non da meno è anche Piazza Guardi 11, più classico nelle forme e anch’esso uno degli edifici più vecchi della piazza e anch’esso realizzato negli anni Venti con ogni probabilità. Anche in questo caso sono stati inseriti i bovindo (bow window in inglese) in facciata, ma a base di semicerchio. Come il precedente edificio, anche Guardi 11 occupa l’intero isolato e si affaccia, oltre che sulla piazza anche su via Guido Reni (resa pedonale da qualche anno), via Beato Angelico e via Giuseppe Colombo.
Realizzato probabilmente nei primi anni Trenta è Piazza Guardi 1, elegantissimo palazzo dalle linee quasi razionaliste. Bellissimo il gioco geometrico dei balconi uniti ai bovindo che si trovano all’angolo con via Giovanni da Milano e sopra l’ingresso.
Art Déco anche Piazza Guardi 16, evidenziato da un grande bovindo posto all’angolo con via Giovanni Briosi. Di particolare bellezza le decorazioni tipiche del tardo liberty con figure floreali molto stilizzate e geometriche che troviamo sotto le finestre, nelle possenti mensole del bovindo e tra le finestre del primo piano.
Elegante anche il vicino con ingresso in via Canaletto 1. Più classico nell’architettura e realizzato negli anni Trenta, ma ricercato soprattuto nella parte sommiate con un timpano a vela di scenografica bellezza.
Passiamo alla fine degli anni Trenta, con la sinuosa facciata ricurva di via Saldini 2, i cui balconi seguono la forma del lotto formando la classica “pila di piatti”.
Via Giovanni da Milano 18 è invece un palazzo degli anni Sessanta che presenta, al suo interno, un autosilo. Di particolare interesse è la scala posta in facciata e nascosta da vetrate che disegnano una sequenza di S unendo il dislivello tra la facciata di via G.da Milano e la piazza Guardi. Disegno che colpisce perché fa pensare ad uno smottamento del terreno o a qualcosa di strano.
Concludiamo il giro con parte del complesso del quartiere IACP Argonne, all’angolo con via Pietro da Cortona. Quartiere realizzato in un primo tempo nei primi anni Trenta e completato solo nel dopoguerra verso via da Cortona.
Tornando all’arredo urbano, qualche mese fa finalmente le aiuole sul lato della piazza dei civici 15 e 11 sono state liberate dal parcheggio selvaggio. La riconquista del verde.
Volevamo anche far notare, come, la piazza soprattutto nel tratto meridionale, sia molto al di sotto del piano medio della città (in questa zona sui 116 metri mentre in Duomo siamo sui 120 metri), tanto che c’è un percepibile dislivello di ben due metri. Infatti via Beato Angelico si trova ad un’altezza di circa 116 metri, così come Piazzale Susa, mentre piazza Guardi si trova al di sotto ad una quota di 114 metri. Questo dovuto anche al fatto che non lontano si trovava un fontanile con tanto di “laghetto” e probabilmente l’avvallamento ne è la conseguenza. Particolare insolito per una città apparentemente piatta come Milano.
Amo il punto di vista in cui guarda Milano UF.
Mi piacerebbe tanto un dossier su la cerchia dei navigli. Chissà che storia …
bivio ferroviario dell’acquabella teatro di un grave incidente ferroviario
Quanto mi piacciono questi articoli… Bravo.
Bei palazzi e grazioso giardino, mai contemplato così questa piazza, poi la storia, grazie, grazie.
Sono un Milanese residente in Australa da 48 anni. Ritorno a Milano ogni anno.
Ricevo regolarmente Urbanlife da un amico d’infanzia che ci vive da
sempre. E’ una ventata d’ aria di casa che mi fa sempre enorme piacere
ricevere.Molte delle zone mi sono familiari ma non le conoscevo a fondo,
grazie per offrirmene una storia cosi’ dettagliata.
luigi ghezzi
Grazie per questo racconto milanese.
Mi piacciono molto piazza Guardi e tutto il quartiere, confinante con il mio, che è dedicato al Risorgimento…;-)