Assieme a piazzale Archinto, all’isola, è stata completata in questi giorni anche piazza Sant’Agostino, nel distretto di Porta Genova. Decisamente più verde (anche se in questi giorni pare più gialla, visto il periodo autunnale) e più vivibile.
“Questi interventi rientrano nel piano dell’Amministrazione per riportare le piazze al centro dei quartieri, incrementando lo spazio pubblico pedonale e il verde – afferma l’assessore all’Urbanistica e al Verde Pierfrancesco Maran -. Negli ultimi anni sono tanti i luoghi che hanno cambiato volto, da Rimembranze di Lambrate a Beccaria, da Negrelli a Leonardo da Vinci e Liberty, alle decine di interventi di urbanistica tattica e alla nascita di nuovi centri come piazza Olivetti e piazza Compasso d’Oro. È un lavoro che continuerà verso Milano 2030, che rigenererà sette piazze da elevata accessibilità poste sull’asse della 90/91, a partire da piazzale Loreto e piazza Trento”.
Qui un po’ di storia su Piazza Sant’Agostino.
Un assetto nuovo e ordinato per Piazza Sant’Agostino, una piazza di 7mila metri quadrati, caratterizzato da 87 alberi tra gingko biloba e aceri protetti da griglie orizzontali e verticali, centinaia di arbusti, 5.000 metri quadrati di nuova pavimentazione a raso in asfalto levigato intervallato da fasce di granito e panchine.
La nuova configurazione di piazza Sant’Agostino garantisce la coesistenza tra gli spazi urbani e il mercato del martedì e del sabato, conferendole armonia e vivibilità.
Ai lati della piazza sono stati realizzati due ovali in pietra con funzione di spartitraffico, per anche per accogliere le alberature esistenti e le griglie della metropolitana. Sono inoltre stati rifatti i marciapiedi in granito nazionale.
L’intervento si sviluppa anche nella porzione su via Numa Pompilio, dove sono arrivati alberi e panchine. Tutte le piante sono state oggetto di sponsorizzazione nell’ambito di “Cura e adotta il verde pubblico”: l’agenzia di comunicazione Zack Goodman se ne prenderà cura per i prossimi due anni.
Le attività mercatali, che in questi mesi sono state temporaneamente dislocate tra viale Papiniano, via Numa Pompilio e via Bragadino, torneranno ad animare l’area tra qualche settimana, quando verranno posizionati i paletti a scomparsa che consentono l’ingresso nella piazza.
Bella la nuova sistemazione, non c’è dubbio meglio di prima (non che ci volesse molto, visto che era un orrendo parcheggio), anche se, secondo noi, rimangono alcune perplessità. Anzitutto non convince ancora l’asfalto levigato, soprattutto per il fatto che nel piazzale si terrà il mercato settimanale. Altra perplessità riguarda le griglie a protezione degli alberi, secondo noi, studiate solo negli uffici senza pensare come verranno conciate dai soliti vandali che imbrattano la città. Speriamo di sbagliarci, ma conoscendo i comportamenti di molti, temiamo questo che segue…
E poi, come si vede già dalle foto, le auto vengono già parcheggiate in modo selvaggio, come al solito.
Risultato accettabile, meglio di prima non bisogna negarlo…inutile non convincono le grate e sistema protezione…bastava fare dei cordoni in filetta metallica di corten un po’ piu’ alti ed evitare tutto quanto fatto… speriamo gli alberi non soffrano tutti questi compattamenti di substrati e coperture….radici senza areazione ed ingiltrazione acqua…panchine belle ma fragili…speriamo sia un esempio di realizzazione su cui riflettere…..
Non capisco perchè non avete incluso le moto nei parcheggi selvaggi: c’è addirittura uno scooter legato di traverso sul marciapiede…
Quello delle moto in parcheggio “stra-selvaggio” è un problema che prima o poi dovrà essere affrontato, non è possibile che ancora oggi si permetta di parcheggiarle ovunque (quella di fatto è un’isola pedonale, non un marciapiedi).
L’asfalto sembra quello della pista di decollo di un aeroporto e d’estate ci si potranno cuocere le uova sopra.
Ma quando fra una decina d’anni li alberi saranno cresciuti ci sarà spazio per rimetterci mano e renderlo un angolo gradevole.
Comunque meglio di prima e meglio di niente.
Al netto della pavimentazione in asfalto levigato, che poteva essere sostituita da pietra, trovo che l’intervento fatto non sia per niente disprezzabile. E’ vero che ora con gli alberi molto piccoli per un po’ di anni avremo un isola di calore parecchio vasta. Una volta cresciuti i Gingo Biloba, che hanno una chioma folta ed estesa, creeranno un effetto ombreggiante ed estetico molto diverso, creando anche un scenografico “foliage” in autunno.
Io non capisco perchè bisogna continuare ad ospitare il mercato, spostatelo da un’altra parte, la gente farà 2 passi in più.
E’ la piazza del mercato…
2 milioni e mezzo di euro e due anni di lavori per “meglio di prima” è un po’ deludente, ma tant’è.
Speriamo però che ci facciano presto un po’ di urbanistica tattica per renderla più allegra.
Si si che bello, un bel po di pois verdi e gialli…
Beh è un mercato…. un po’ di allegria ci sta!
Altrimenti che ce ne facciamo di quella spianata di cementaccio i 5 giorni su 7 che il mercato non c’è? 🙂
Non lo sapevi che a Milano siamo tutti seri? I colori lasciamoli agli sfaticati sotto il Po. Lavoro! Grigiume! Lavoro e grigiume!
Il disegno della piazza e’ bello, belle linee e cromatismi, e’ stato sacrificato troppo a causa del mercato per la paura fondata di avere danni agli alberi…e proprio gli al lberi probabilmente soffriranno tutta questa sovrainfrastrutturazione di grate, protezioni….staremo a vedere…
Onestamente, ma dove li vede i “cromatismi”?
L’unico elemento “cromatico” nelle foto è dato dalle foglie gialle per terra e dal fatto che era appena piovuto…
Cominciamo a toglere le auto da Viale Papiniano? Sarebbe molto utile e anche gradevola a vedere.
Bisognerebbe iniziare dalla via che circonda tutta la piazza appena rifatta, facendo tutto a raso è lasciando solo l’accesso carraio (come fatto in via Casale ai Navigli per intenderci):
a quel punto magari un bar può allargarsi fuori con due ombrelloni e rendere un minimo vivace e utile quella spianata cimiteriale che han fatto, quando non c’è il mercato.
La cosa più bella della piazza sono le foglie per terra…
Un buon intervento complessivamente, soprattutto le protezioni degli alberi sembrano saggiamente a prova di furgoncino
Intervento pessimo
Ora si può passare a p.za Cantore.
Una dopo l’altra si sistema in città devastata dell’urbanistica anni 60/70 (ovvero urbanistica dell’asfalto 3 basta).
Quella dell’asfalto è una metabattuta?!
ma basta con ste auto sui marciapiedi che i disabili non passano mai ! teste di c***0.
sensibilità 0
Due autovelox su viale papiniano e in due mesi abbiamo i soldi per rifare altre 10 piazze su modello di piazzale Archinto.
Se poi mettessimo i vigili a multare anche i pazzi che guidano con il cellulare e gli incivili che parcheggiano in doppia fila o sui marciapiedi rifacciamo tutta Milano.
Solo a Milano si può andare a 100 km/h in pieno centro senza rischiare nulla salvo ammazzare qualcuno, ma chissene di un morto ammazzato sulle strade in più o in meno.
Esatto. L’automobile è un mezzo sporco e pericoloso quando è dentro una città. A Milano anche per questo l’aria è irrespirabile. Cambiamo passo una volta per tutte. Si può!
Parole saggine. Solo a Milano si sfreccia a 100 Km/h restando impuniti
Le auto vanno tolte dai marciapiedi, dalle aiuole (viale Papiniano e simili), dalle seconde file, dalle piazze. A Milano abbiamo permesso a queste scatole di latta di devastare l’intera città. Il futuro può essere diverso. Con spazi per i cittadini, un decoro per tutti e verde per togliere le ombre di calore.
Il parterrre di viale Papiniano deve diventare una pista ciclabile (che costerebbe poche centinaia di migliaia di euro) e non un parcheggio selvaggio degno del terzo mondo.
Intervento modesto, ma in questo caso, considerata la necessità di far convivere la piazza con il mercato, il comune non ha troppe colpe.
Si ma se ci fosse una classifica delle migliori piazze che devono convivere con un mercato, questa arriverebbe tra le ultime.
Non so se son mancate le idee, se l’architetto era sgrauso o se han fatto troppi compromessi per la viabilità, ma non c’è un tocco di fantasia che sia uno: spianata di bitume con quattro alberelli dove si può e due panchine.
Manco lo spazio per un bar che ci mette i tavolini han previsto: ci han piazzato le macchine parcheggiate in mezzo 🙁
Piazza Benedetto Marcello , appena rifatta e con mercato, fa schifo uguale e forse pure peggio.
L’errore di fondo è stato, secondo me, considerare il mercato come un vincolo di progetto.
Invece si poteva pensare di spostare i mercati su strade/vie e quindi liberare queste due belle piazze da questo onere riqualificandole con più verde (almeno come piazza Archinto o come un giardino)
Non male la piazza, ma cosa aspettiamo ad abolire i parcheggi con gli sterrati in mezzo ai viali? roba da Bucarest anni ’80.
Il disegno della piazza e’ bello, belle linee e cromatismi, e’ stato sacrificato troppo a causa del mercato per la paura fondata di avere danni agli alberi…e proprio gli alberi probabilmente soffriranno tutta questa sovrainfrastrutturazione di grate, protezioni….staremo a vedere…
Certo senza il mercato da paese si sarebbe potuto fare come Piazzale Archinto.
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Terminata la “riqualificazione ” di P.zza
Sant’Agistino
Ricapitolando:
1)5000 mq di spianata di cemento che, desolante a vedersi tutto l’anno, diventerà in estate una lastra incandescente dove sostare sarà impossibile ma anche molto spiacevole solo transitare.
2)Ginko biloba: è vero che è un albero resistente ma speriamo non abbiano piantato la pianta ” femminile” perché in tal caso tra 20 anni sarà impossibile starci vicino per la puzza dei suoi frutti maturi. Nel caso le maledizioni saranno inviate a chi non ci sarà più.
3) sempre rispetto agli alberi: le griglie grigio- nere a protezione ( cimiteriali) quando il tronco aumenterà di diametro dovranno essere sostituite con altri costi? Ma intanto chi se ne importa,ci penseranno i posteri !…e povere piante.
Sempre rispetto alle griglie: ma speriamolo ! che gli street artist li ” imbrattino” con una nota di colore!
4) le quattro panchine in croce, posizionate senza un minimo di protezione dalle assolate giornate estive, avete notato che pur posizionate al tempo del Covid , non hanno fatto venire per niente in mente ai cervelloni dell’arredo urbano che forse era meglio non scegliere il modello tet a tet?
Per finire rivolta agli amministratori ed dell’invisibile sindaco: dove sono finite le buone abitudini di far scegliere alla cittadinanza ” la piazza che vorremmo”? I buoni esercizi di democrazia urbana sono ormai obsoleti.
Concordo sui tuoi commenti sulla desolazione della piazza e di altre ad essa simili che devono essere vincolate al mercato.
Non credo sia giusto lasciar scegliere alla cittadinanza, perché, per esempi, le anziane signore che abitano nel mio palazzo probabilmente non parteciperebbero al dibattito, per limitate abilità digitali o deambulatorie (nel caso di assemblea fisica), e pertanto i votanti non sarebbero “la cittadinanza” ma un numero sparuto di individui che non rappresenterebbero la popolazione. Da cui il ruolo dei decisori tecnici e politici, con questi ultimi che dalla popolazione sono stati eletti con un maggior livello di democrazia e rappresentatività.
Cancellare i mercati non è possibile, visto che c’è un’amplissima fetta della popolazione che ne utilizza i servizi dì prossimità (vedi succitate signore).
Forse evitare di usare le piazze e optare per delle vie come sede di mercato? Dove succede, le piazze posso essere convertite per scopi più nobili e disegnate con più verde e vocazione più socializzante.
Certo, vuol probabilmente dire impattare il traffico e parcheggi (una volta a settimana) un po’ più che sequestrare una piazza con la stessa frequenza, ma penso che il compromesso sia accettabile