Si è conclusa ieri, 15 marzo 2021, la seconda fase del bando internazionale Reinventing Cities per l’ex scalo ferroviario di Milano Lambrate. Sono quattro le proposte dettagliate comprensive di offerta economica pervenute entro la scadenza.
Nelle prossime settimane la Segreteria Tecnica, composta da rappresentanti di FS Sistemi Urbani, Comune di Milano e C40, analizzerà la documentazione relativa alla composizione del team, al business plan, alla parte progettuale e ambientale e infine trasmetterà l’istruttoria alla Commissione giudicatrice, la quale valuterà i progetti e le relative offerte, decretando il vincitore del bando entro la fine del mese di aprile. Le norme dell’accordo sugli scali ferroviari prevedono che almeno il 60% dello scalo Lambrate, di proprietà delle Ferrovie dello Stato, sia destinato a parco e spazi pubblici e che la parte edificata sia a prezzi convenzionati anche tenendo conto della prossimità con le università.
Di seguito l’elenco dei team che hanno presentato le offerte:
- L’Amber Playful Yards – Redo SGR
- Lambrate District Park – Co-Inventing S.r.l.
- Lambrate Streaming – Sant’Ilario società cooperativa
- Scintilla – Castello SGR
Scalo Ferroviario, Lambrate, Via Pietro Andrea Saccardo, Reinventing Cities, Progetto
Buongiorno, io vivo nei pressi di Lambrate. Tutto bello verde, spazi pubblici edilizia … in questa zona mancano i parcheggi !! I parcheggi servono anche se l’amministrazione pubblica fa finta di niente. Grazie. Tiziana.
Ma che palle questi parcheggi!
Si compri un box se sente così tanto il problema
Lambrate..bella…bhe certo in confronto allo zen di Palermo può essere
Parcheggi e porcheggi!
Taches al tram!
Hai sbagliato blog, cara Tiziana, ormai questo è frequentato solo da quattro sfigati fancazzisti autononmuniti.
E arroganti
E finocchi
E talebani
E buddisti mancini calvi
E orobici
Interisti e luddisti
E scacchisti, emoscambisti, violoncellisti
Io ho lavoro che mi richiede di spostarmi, ho un’auto e mi sono preso un box pagandolo a prezzo di mercato e trovandolo a un km da casa in assenza di offerta sotto l’uscio. Sono eterosessuale (non lo no dico come titolo di merito), ho pochi capelli, uso la mano destra come mano forte, ho simpatia ma non coltivo religioni orientali mentre sull’arroganza lascio esprimere gli altri
Non uso l’auto a Milano città perché tra traffico e difficoltà di parcheggio a destinazione, con i mezzi pubblici ci metto meno (in tempi pre-pandemia). I bambini a scuola li portiamo a piedi e a fare la spesa le gambe vi sono sufficienti. Per le gite fuori porta, a seconda della destinazione, auto o treno (o aereo)
Risultato: un’unica auto familiare usata diciamo una volta a settimana. E per il resto parcheggiata sotto terra (a pagamento, considerando acquisto e spese condominiali del garage)
Non dico che il mio caso personale debba considerarsi un paradigma valido per ogni milanese o un’opera che suggerisca la beatificazione, ma penso che il numero di auto potrebbe scendere cospicuamente se chi le usa per spostarsi in città considerasse l’opzione ATM e/o lo sharing.
Conosco molti anche fra i miei amici che protestano per la mancanza di posti auto e non riescono a considerare un mondo in cui la mobilità non richieda una macchina a testa
“Taches al tram” è simpatico
A si’, simpaticissimo, anche “parcheggi e porcheggi”,
sto ancora ridendo adesso guarda.
La vita incarognisce, eh?
Sorridi, che previeni gli attacchi cardiaci
Chiedo scusa, avevo cercato di esporre un punto di vista in modo pacato, con un piccolo sorriso per il dialetto milanese.
Capisco che il tenore della discussione è altro.
E che sia lugubremente serio
Io invece trovo che rispondere “Taches al tram” a una signora/ina che si lamenta della mancanza di parcheggi nella sua zona sia alquanto arrogante e per niente simpatico.
Sugli attacchi cardiaci stendiamo un velo pietoso per quell’altro aspirante comico.
Tra l’altro a beneficio dei numerosi giargia di questo blog sarebbe utile segnalare che “Taches al tram” non significa “prendi il tram”, inteso come invito a utilizzare i mezzi pubblici per una mobilità più sostenibile, bensì “arrangiati” “‘ranges” o, più volgarmente “c**z* tuoi”, quindi concordo che il termine non sia per niente simpatico.
Diciamo che è una frase che si presta perfettamente ad una doppia lettura. Entrambe le angolazioni meritano, l’abbinamento ancor di più
L’utilizzo sguaiato meno
Ah be’, un non F205 la legge come vuole, infatti.
La posizione è ragionevole e l’esempio è costruttivo.
Concordo sulla necessità di limitare il numero di auto in movimento all’interno della città. Non credo ci siano ormai molti nuclei familiari con più di un’auto ma credo anche che il possesso di una macchina sebbene non indispensabile sia normalmente necessario. Dire che è sacrosanta l’eliminazione di ogni posto abusivo con contestuale aumento dei posti regolari e box residenti (non regalati) non mi sembra bieca autofilia, mi sembra semplice realismo.
Andare a cena fuori il sabato sera in auto, per semplice comodità e pigrizia pagando la sosta in una rimessa non mi pare un comportamento da colpevolizzare. E le auto, oggi quasi sinonimo di inquinamento, non sono destinate ad esserlo per sempre probabilmente (i box potrebbero incentivare la diffusione di auto elettriche), così come la mobilità individuale ha passato, purtroppo, un anno di rinascita. Bisogna essere pronti anche a questo, bisogna avere una città dove si ha voglia di andare a vivere.
Che ridere quelli che considerano talebani chi vuole strade più democratiche e sicure per tutti. Sono proprio loro coloro che vorrebbero le strade SOLO per le auto mentre d’altra parte si chiede una adeguata convivenza sulle strade. Ovviamente poi questi individui sono sempre della destra più becera, razzista e omofobia. Che pena.
Ma ovviamente Lorenzo…vogliamo farci mancare una raffinata analisi sociopolitica su questo blog?
lorenzo lorenzo, quanto ca…nto ti penzo, diceva un vecchio caro adagio
Veramente i parcheggi nelle città civili sono SOTTO le strade e quindi si lascerebbero le strade per i pedoni!
Quello che mi lascia perplesso non è tanto la bava alla bocca della Brigata No Auto, quanto il fatto che non abbiano i mezzi culturali per mettersi nei panni di chi ha esigenze diverse dalle loro (ergo le rimuovono o teorizzano che siano bisogni “indotti” – immagino dalla Fiat degli Agnelli 😉 )
Ma infatti chi non vorrebbe meno auto parcheggiate ovunque ti giri.
Quello che lascia perplesso me è la contrarietà della Brigata da te sopracitata anche ai parcheggi sotterranei.
Magari il fine analista Lorenzo ce lo potrà spiegare.
Non sono il fine analista Lorenzo, ma vedo diverse ragioni per cui questa storia dei parcheggi sotterranei non funziona: il costo di realizzazione (tutto o la maggior parte con i soldi dei del contribuente?), i tempi (vedi esperienze passate o quello della metropolitana).
Ma sopratutto lo spazio, anche trascurassimo mondane considerazioni finanziarie e fiscali: solo una frazione modesta del parco auto della città potrebbe trovare dimora sotterranea anche se volessimo trapanare il sottosuolo da adesso alla fine dei tempi.
L’unica possibilità è aggiungere parcheggi sotterranei per quanto possibile (senza vagheggiare sostituzioni 1:1), e misure per ridurre il numero di veicoli. E un po’ di sana pazienza e tolleranza
Caro V,
Mi sembra che qui ci sia il trionfo della polarizzazione e che tutti perorino la propria causa con la bava alla bocca. Ma chiaramente questo comportamento talebano è molto più evidente nella parte avversa e mai nella propria. Tra l’altro, questo conduce alla radicalizzazione estrema e ognuna delle due fazioni si trova a difendere posizioni in cui non crede più tanto sono caricaturali.
Non penso che ci sia una sola persona che ammiri distese di auto e parcheggi selvaggi, documentati spesso da Uf, nemmmeno il più feroce dei pro-auto. Non credo che la maggior parte degli autofobi che scrivono qui si muova esclusivamente con mezzi pubblici e bici
Anche il quadretto lavoratori intraprendenti e produttivi (destrorsi, razzisti, omofobi) = pro auto, faniguttun velleitari e soggiornanti sul divano della mamma (e sinistrorsi, supporter della decrescita felice) = anti auto, è una schematizzazione che non sta in piedi
Per me, le auto devono diminuire e la mentalità delle persone deve “parcheggiare” il pensiero che l’auto di proprietà sia un perno della vita moderna e che ogni bipede adulto abbia diritto a circolazione e sosta. Ma il processo non può essere condotto in modo aggressivo verso chi utilizza il veicolo
Sempre ai miei occhi, la conversione di alcune aree comuni in spazi senza auto (chiaramente sottraendo posteggi) al ritmo con cui avviene a Milano, è accettabile e dovrebbe essere accompagnata da una riduzione degli stalli per non residenti, che scoraggerebbe la gente dal muoversi in auto come diceva qualcuno in questa pagina
Opinioni diverse sono rispettabilissime, meglio se espresse civilmente. (Per la mia sensibilità “Taches al tram” potrebbe essere stato pronunciato da Peppino Prisco ed essere considerato divertente. Tirar fuori gli attacchi cardiaci qualifica il commentatore)
Scusate ma questo post non era sui progetti per lo scalo ferroviario?
No perché a leggere i commenti sembrerebbe che abbia sbagliato articolo.
No no sei sulla pagina giusta, partita dal primo commento di un’abitante della zona che faceva notare la carenza di parcheggi, alla quale sono seguiti gli sfottò’ degli immancabili frustrati con “cheppalle” o “taches al tram” “porcheggi”, insomma risposte molto ben argomentate.
A proposito, mi sfugge il tuo di commento all’articolo.
Ma non ti sei accorto che questo blog è di qualità sopraffina per il lavoro fatto da UF, ma l’unico argomento di discussione è questo?
Che si parli di una via, una piazza, un nuovo edificio, si torna a discutere solo di auto ferme… Soggetto molto importante, di sicuro, ma non l’unico
In più queste voci che si ripetono alla noia facendosi un’eco che rimbomba da una pagina all’altra, ma di fatto non aggiunge nulla alla diatriba.
Peccato, credo che ci siano idee intelligenti che molti dei frequentatori del sito hanno che sarebbero spunti di confronto più stimolanti
È il sintomo che i cittadini di questa città si sono svegliati finalmente e non supportano più oltre le automobili.
E i danni che fanno ogni giorno alla città.
Ed è un ottimo sintomo che non si vuole più far finta di non ascoltare.
Una cosa bellissima
Ed è inoltre anche una novità.
Ossia che per i cittadini il problema delle troppe automobili è diventato il primo problema della città.
E non può essere più sottovalutato come si faceva una volta…
Noto che il mio commento ha destato scalpore, forse qualche personaggetto incattivito si è sentito attaccato. La mia non voleva essere ovviamente una analisi sociopolitica del blog, capisco che sia difficile per alcune persone comprendere un testo quindi cercherò di esprimermi meglio. Quello che sfugge ad alcune persone è che la città è uno spazio FINITO, anche volendo non si può trovare il posteggio per tutte le auto. Nessuno vuole eliminare i parcheggi regolari, la “battaglia” che molte persone portano avanti è contro la sosta selvaggia, quella che occupa lo spazio pubblico con mezzi privati che deve andare a braccetto con azioni mirate a scoraggiare l’uso del mezzo privato. Finora l’amministrazione comunale non ha chiuso il centro alle auto, non ha chiuso strade alle persone, non ha impedito alle persone di usare l’auto. Fa ridere quindi che coloro che vorrebbero solo autostrade urbane, senza ciclabili e senza spazi adeguati per i pedoni scrivere che chi si batte per delle strade a misura di tutti è un talebano quando sono proprio loro a non voler alcuni tipi di interventi. Ognuno deve essere libero di poter usare le strade in sicurezza ora però le strade della città di Milano sono sicure solo per le auto, non per i pedoni e per le biciclette per questo si chiedono maggiori interventi. Spero che questo chiarimento sia abbastanza comprensibile per quell’ometto a cui brucia il sedere ogni volta che si parla di ciclabili.
Un mito!
Inizi con il “personaggetto incattivito” e chiudi con “ometto a cui brucia il sedere”.
In mezzo le solite cose generiche su cui chiunque è d’accordo – il problema vero è il “come” farlo.
Come si fa a discutere, se il livello è questo?
Tanto quello che dovevi capire lo hai ven capito genio.
Non c’è bisogno di discutere.
Chi ha letto ha capito benissimo il senso dello scritto.
Per gli altri c’è sempre la DAD.
O il CEPU.
Ol il cepu in dad
Wf, sei il commentatore più storico di UF e a me stai pure simpatico. Ma quando ti metti a fare il polemico in questo modo, scadi.
Comunque meglio tu dei tromboni che pontificano di ovvietà, come quello qui sopra. Ciao
Accetto la critica.
Vis polemica.
Parla di ovvietà come se lei invece avesse proposto chissà quali interventi, faccia pace col cervello. La sua arroganza è vomitevole.
Tra l’altro il punto qui non era proporre alternative ma si discutevano i termini utilizzati da certi anonimi qui a sproposito, impari a comprendere un testo e a seguire un filo logico.
Collega Anonimo, su UF non se ne può più di commentatori che propinano in socioleghese da supermercato – e poi insultano.
Quindi viva Wf e la gente ruspante (pure i fanatici delle auto, al limite e se proprio non se ne può fare a meno 🙂 ). Basta però che sia gente vera.
Più che scalpore direi ilarità, caro Lorenzo
Chi non comprende, ride.
Hai ragione, quell’intervento era troppo profondo.
Nonostante l’improbabile detour dall’argomento dell’articolo credo che gli interventi siano tra i piú spassosi e forse ben scritti di recente su UF 🙂
La sintesi sulle auto “porcheggiate” é anche onesta.
Cordialmente
Giovanni
P.S. Sscusate, qualcuno ha capito chi cazzo sono i finalisti? A non leggere Coima-Catella non ero piú abituato…