La vecchia palazzina del Policlinico Ospedale Maggiore di Milano di via Francesco Sforza e realizzata su progetto di Ettore Redaelli nel 1914 in un sobrio stile eclettico liberty, e ampliata su progetto di Virgilio Riva nel 1932, è stata restaurata e riqualificata da diverso tempo, compresa la meravigliosa pensilina posta all’ingresso dell’edificio. Pensilina realizzata in stile liberty in un grazioso intreccio metallico è rimasta in loco da sempre, ma ricoperta da diverse strutture che l’avevano occultata alla vista per lungo tempo. Ora è stata riportata al suo splendore originario.
In questi giorni, finalmente, si è messo mano anche al parterre antistante l’ingresso, un tempo utilizzato come ingresso principale per le ambulanze al pronto soccorso (ora spostato sul retro).
Qui di seguito un’immagine del periodo del II conflitto mondiale, dove si vede una lettiga e la pensilina.
Qui sotto la situazione dell’ingresso al pronto soccorso del Policlinico nel 2015, fortemente degradata e per niente curata.
Ricordiamo che il cantiere al Policlinico di Milano, posto alla Guastalla, è in totale rinnovo, con la costruzione dei nuovi padiglioni nell’area centrale del complesso del Policlinico.
Il progetto è firmato dal team composto da Stefano Boeri, Gianandrea Barreca, Giovanni La Varra. Sorgerà nel cuore dei terreni del Policlinico di via Sforza e via della Commenda. 900 posti letto e un giardino sospeso sul tetto dell’edificio per un costo complessivo di 201 milioni di euro, di cui oltre la metà ricavati dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare del Fondo Cà Granda, 30 milioni stanziati da Regione Lombardia e 36 milioni previsti dal Ministero della Salute. Le porte dovrebbero aprirsi al primo paziente per il 2023.
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Quanti alberi sono stati abbattuti nell’indifferenza generale per far posto al Nuovo Policlinico che avrà il giardino sul tetto? Ma sì, che importa. Tanto a pochi metri c’è il giardino della Guastalla! Il giardino al posto del vecchio Policlinico è un’occasione che la nostra città ha perduto per sempre.
Speriamo ne siano stati abbattuti tanti.
Esatto “chissene”! Un ottimo progetto di riqualificazione e valorizzazione della zona
Gentile sig. Massy, Lei è certamente libero di pensarla come vuole. Il Suo pensiero è nel solco della tradizione della nostra città che nell’Ottocento ha sacrificato i vasti e numerosi orti urbani situati all’interno delle mura spagnole per edificare case e palazzi quanto più possibile vicini al Duomo. E probabilmente la maggioranza dei cittadini la pensa come Lei. Io, in minoranza e rispettosamente, mi permetto, senza scomodare Hyde Park o il Bois de Boulogne, di preferire i Giardini Pubblici al Bosco Verticale e il Parco Sempione al giardino sul tetto del Policlinico. Cordiali saluti. Biagio