Milano | Eventi – Eurovision 2022: perché scegliere Milano

Mentre siamo ancora in attesa di conoscere la decisione della Rai in merito alla scelta della città italiana che ospiterà Eurovision Song Contest 2022, il sito Eurofestival ha fatto il punto della situazione e dimostra il perché Milano sia la candidata numero uno per ospitare l’evento internazionale l’anno prossimo.

Noi ci occupiamo raramente di eventi a dire il vero, ma il nostro campo è la città nel suo insieme e occasioni così importanti vanno assolutamente considerate.

Così riportiamo i punti citati su Eurofestival News, che ci trovano d’accordo.

Milano è la seconda città italiana per numero di abitanti (1,4 milioni di abitanti, anche se l’area urbana ne conta circa 5milioni) e capitale economica e finanziaria del paese, nonché capitale discografica nazionale, quindi ha tutte le carte in regola per poter ospitare l’edizione 2022 dell’Eurovision Song Contest all’insegna della modernità e dell’efficienza.

Modernità che è oggi ben visibile a tutti in diversi quartieri della città totalmente rinnovati (come Porta Nuova o CityLife), dove troviamo architetture straordinarie che sono diventate icona della città e forse anche dell’Italia intera e della sua energia.

Come ricordato lo scorso maggio dall’assessore alla Cultura del Comune – Filippo Del Corno – Milano è anche “la capitale dell’industria discografica italiana. È qui che si produce e si consuma musica” da sempre.

La leadership di Milano nel music business è antica: era il 1808 quando è nata l’editoria musicale con la Casa Ricordi, che dal 1814 iniziò a collaborare con il prestigioso Teatro alla Scala (uno dei simboli della città) fino a diventare l’editore di nomi come Verdi, Rossini, Bellini, Donizetti e Puccini. Dal 2007 Ricordi fa parte del gruppo Universal.

Sono a Milano i quartier generali delle principali major del mercato (Universal, SONY, Warner), ma anche etichette storiche come Sugar e Carosello, oltre a molte altre.

E sono state, fino ad oggi, tutte etichette con sede principale in Milano (ad eccezione della Mescal, per Ermal Meta e Fabrizio Moro nel 2018) quelle che hanno portato (contribuendo anche economicamente) e promosso i nostri rappresentanti all’Eurovision Song Contest:

  • Raphael Gualazzi nel 2011 (Sugar)
  • Nina Zilli nel 2012 (Universal)
  • Marco Mengoni nel 2013 (SONY)
  • Emma Marrone nel 2014 (Universal)
  • Il Volo nel 2015 (SONY)
  • Francesca Michielin nel 2016 (SONY)
  • Francesco Gabbani nel 2017 (BMG Rights Management Italy)
  • Mahmood nel 2019 (Island Records – Universal)
  • Måneskin, vincitori dell’edizione 2021 (SONY).

Sempre in tema di musica, la piattaforma regina dello streaming – Spotify – ha scelto Milano come hub per la macroarea di Sud e Est Europa, che raggruppa ben 18 paesi. Una città che produce e vive anche di musica (senza dimenticare i tantissimi i cantanti che hanno scelto di girare parte, o tutto, dei loro video ufficiali in diverse zone del capoluogo lombardo).

Non solo musica: Milano non ha rivali nemmeno nel trasporti pubblico locale e nei collegamenti internazionali. Ha la rete metropolitana più estesa d’Italia (oltre 96 km di lunghezza e 15 km della quinta linea – la blu (M4) – attualmente in costruzione e che sarà inaugurata a fine 2023), la rete tranviaria più estesa d’Italia (con oltre 180 km di lunghezza) e ben tre aeroporti internazionali a servizio della città.

Uno dei requisiti indispensabili per poter ospitare un evento come l’Eurovision Song Contest è che la città disponga di un aeroporto internazionale a non più di un’ora e mezza di distanza.

Anche da questo punto di vista Milano non ha eguali: non uno, non due, come altre città, ma ben tre aeroporti internazionali, da quello cittadino di Linate a Malpensa, fino ad Orio al Serio.

L’aeroporto di Milano Linate è posizionato a pochi km dal centro città ed è collegato con una linea bus dedicata (la 73), con un tempo di percorrenza di circa 25 minuti .

Per quanto riguarda Milano Malpensa, il collegamento con il centro città avviene tramite linea ferroviaria dedicata (Malpensa Express) che collega direttamente il Terminal 1 e il Terminal 2 dell’aeroporto in 39 minuti (con arrivo nella stazione di Milano Cadorna). In alternativa, 46 minuti di percorrenza verso la stazione di Porta Garibaldi e 51 minuti verso la stazione di Milano Centrale.

La terza opzione è Orio al Serio: qui i collegamenti sono garantiti da pullman diretti (Orio Shuttle) con percorrenza media di 50 minuti tra aeroporto e Stazione Centrale di Milano.

Insomma, una vastissima scelta che nessun’altra città italiana può garantire e che permetterà l’arrivo di fan dell’evento da tutto il mondo, potendo anche risparmiare optando per compagnie low cost disponibili in uno o più dei tre aeroporti citati.

I vicini svizzeri possono inoltre contare su diversi collegamenti ferroviari dedicati tra Milano e Zurigo, Basilea, Ginevra e naturalmente Lugano/Chiasso (Svizzera Italiana).

Palazzo delle Scintille

Se per Milano le ipotesi al vaglio sulla struttura che potrebbe ospitare l’evento al momento sono due, il Forum di Assago (capace di ospitare fino a 12.700 spettatori e ben rodato grazie ai tanti concerti ospitati) e il Palazzo delle Scintille (fino a 13.500 posti per i concerti), vogliamo soffermarci su quest’ultimo (dalle informazioni in nostro possesso dovrebbe trattarsi della prima scelta del Comune di Milano).

Il Palazzo delle Scintille è indubbiamente la location più suggestiva: sorge nel nuovo quartiere CityLife (dove sono presenti tre dei cinque grattacieli più alti d’Italia) ma ha una storia e un passato tutto da raccontare.

Progettato nel 1923, ha retto anche ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, dove solamente la cupola fu distrutta e poi ricostruita del dopoguerra. Nel 1946 ospitò temporaneamente la stagione lirica del Teatro della Scala. Nel 2017 ha visto un restauro delle facciate e nel 2019 ha riaperto ospitando il concerto inaugurale della Filarmonica di Milano.

Dal 2019 è di proprietà di Generali Real Estate e dopo un recupero anche degli interni del Palazzo (avviato nel 2018) e attuale Hub vaccinale per il Covid-19, la sua vocazione resta quella di struttura studiata per ospitare eventi di varia natura (concerti, esposizioni etc).

Per questo motivo (ma non solo) il Palazzo è la location perfetta per ospitare l’Eurovision Song Contest 2022.

A poche centinaia di metri è poi presente il più grande centro congressi d’Europa (MiCo), con a disposizione molte sale moderne e di ogni dimensione e capienza, capaci di ospitare migliaia di persone e che può essere utilizzato per il Press Center.

Anche sul fronte della richiesta di servizi per il pubblico (toilette, punti vendita di cibo e bevande) il Palazzo delle Scintille si conferma la migliore scelta possibile: a poche decine di metri è infatti presente un moderno centro commerciale con all’interno diverse attività ristorative tra cui scegliere.

Gli altri punti di forza sono altrettanto importanti: si trova vicino al centro di produzione Rai di Corso Sempione (particolare non di poco conto per la fase organizzativa e le dirette televisive) e in un’area ben servita dai mezzi pubblici.

Su quest’ultimo fronte infatti il Palazzo delle Scintille può contare su una fermata della metropolitana, posizionata a pochi passi (“Tre Torri” della linea M5), sul tram numero 19 (la fermata è di fronte alla struttura) e sulla ferrovia regionale (Stazione Milano Domodossola), a 500 metri di distanza.

Un Eurovision a Milano vorrebbe dire mostrare anche un’altra Italia, non solo quella dei monumenti storici tanto apprezzati e noti a tutto il mondo, ma un’Italia moderna, al passo con i tempi.

Vogliamo immaginare un Eurovision che si apre con le immagini di un Palazzo delle Scintille illuminato per l’occasione, con alle spalle tre dei più alti grattacieli d’Italia, che possono essere utilizzati anche per i video di apertura delle Cartoline (Postcard) o per i diversi countdown che siamo abituati a vedere durante l’evento.

Sul fronte della capacità ricettiva, la città di Milano è abituata ad accogliere milioni di turisti che ogni anno la visitano (quasi 7,5 milioni nel 2019, prima della pandemia), tra fiere, congressi, esposizioni ed altri eventi dal grande richiamo (la Settimana della Moda, Milano Monza Motor Show, EICMA, Milan Games Week, solo per citarne alcuni).

Può contare su circa 77.000 posti letto e oltre 41.000 camere tra alberghi e strutture simili (ultimi dati Istat). Dunque la richiesta di almeno 2.000 camere fatta dall’EBU è ampiamente superata.

Tifi per Milano come città ospitante per l’Eurovision 2022? Condividi sui tuoi profili social questo articolo e fai conoscere a tutti il tuo sostegno. Se invece vorresti l’evento in un’altra delle città che rispettano tutti i requisiti richiesti, leggi i nostri speciali su BolognaRoma o Torino.

Referenze fotografiche: Andrea Cherchi, Paolo Marchesi, Dear Milano

Tag: Milano, Eurovision Song Contest 2022, Eurofestival, Eventi, Musica, Case discografiche, Palazzo delle Scintille, Tre Torri, CityLife, Fiera, Eurovision Song Contest

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

42 commenti su “Milano | Eventi – Eurovision 2022: perché scegliere Milano”

    • Beh quanto a logistica non è che Roma sia messa peggio. Anzi. Alberghi ne han più di noi, l’aeroporto ha più voli della somma dei nostri 3, di sicuro la Metro B per il Palalottomatica ha una capienza migliore della nostra MM5 🙂

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  1. LA STUPIDITA’ di certe affermazioni è disamante. Caro UF, Milano non è la Capitale d’Italia tutto qui. Questa è una kermesse internazionale che gioca su stereotipi e facili associazioni.
    Sarebbe doveroso lasciare a Roma oneri e onori dell’organizzazione.
    Proprio non vedo il punto di tutti questi elementi squadernati come valide motivazioni per ospitare la serata. Amenochè non si voglia lanciare Milano come nuova capitale del paese. Cosa che mi sembra di un’ aberrazione totale.
    Ma soprattutto sono raccapricciato per come questo ragionamento sia utilizzato come logica naturale per avanzare pretese simili. E’ una VERGOGNA!
    Milano è motore economico del paese. Quindi deve spingere il paese non rappresentarlo. Se proprio deve scavalcare la capitale a livello internazionale ancora piu’ di quanto già fa lo faccia per affermare ragioni cruciali di sviluppo eco-sostenibile…..tanto per dirne una…

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    • Non hai la minima idea di cosa sia l’Eurovision. Basti pensare che l’ultima edizione è stata fatta a Rotterdam, non Amsterdam, e così tante altre edizioni. L’Eurovision è già stata ospitata da Napoli e Roma. Sarà quindi naturale pescare che la città scelta sarà nella pianura padana. Detto questo, qualunque parola del tuo commento non ha più alcun valore. Leggo solo campanilismo e inutile risentimento.

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    • Da che mondo è mondo l’Eurovision non si fa QUASI MAI nelle capitali, proprio per dare visibilità alle città che non lo sono.

      Nel 2019 gli olandesi l’hanno fatto a Rotterdam (che guarda caso è la “Milano” olandese, la capitale economica del paese), mica ad Amsterdam o all’Aia.

      Eppure ad Amsterdam hanno il RAI che è un mega centro congressi che al confronto la nuvola di Fuksas è il mercatino di Porta Portese, e non mancano certo né gli alberghi né i trasporti.

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      • Io non so niente di Eurovision, ma se vado su wikipedia vedo che negli ultimi 20 anni l’han fatta 17 volte nelle capitali e 3 volte no.

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    • Ricordati che a differenza di città come Parigi, Londra o Berlino, che sono diventate capitali per meriti propri, a voi vi hanno fatto capitale i piemontesi e sempre i piemontesi hanno pianificato e costruito la Roma post unitaria.

      Voi, come al solito, non avete mosso un dito, fosse stato per voi ci sarebbero ancora le pecore a pascolare sotto al Colosseo come ai tempi del papa re.

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    • Milano è una delle capitali europee inutile negarlo..e’ cosi! e Roma non puo’ conpetere nemmeno LONTANAMENTE con Milano.. e’ un dato strapalese!

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    • Oh, finalmente il commento di un vero troll.
      Notare il goffo tentativo di deviare il senso delle argomentazioni di UF – tutte argomentazioni tecniche legate ai requisiti richiesti dallo specifico evento – verso un “lanciare Milano come nuova capitale”, tramite un puerile sillogismo basato su una premessa “forte” che viene nascosta con un gioco di specchi nella prima frase in quanto palesemente falsa se espressa a chiare lettere (questa manifestazione deve essere appannaggio della capitale –> si propone Milano come ubicazione di questa manifestazione –> si propone Milano come capitale), sillogismo che, è chiaro, spogliato degli orpelli linguistici non ha ovviamente senso alcuno.
      Si notino anche alcuni elementari tentativi di incanalare il pensiero del lettore verso la litigiosità: il nickname, che tanto piace urlare a “chi è senza peccato” e ci allontana automaticamente dal pensiero razionale, l’aggettivo “aberrante”, che evoca nella nostra mente deformi mutazioni e mostruosità, e, dulcis in fundo, un benaltrismo camuffato con la maschera “tuttocompreso” occhiali-naso-baffi da richiamo alla sostenibilità.
      Valore aggiunto del contributo, alla discussione sullo specifico argomento “Eurovision Song Contest”, zero; all’analisi delle modalità comunicative dei troll, per lo meno qualcosa. Grazie per questo.

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    • Le piacerebbe vero che Milano si limitasse a spingere il Paese e non a prendersi anche la parte di “palco” che si merita (di diritto)? Classico centralismo provinciale de noiarti… continui a trastullarsi nel suo sogno nazional-centrico-imperiale.

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  2. Caro brenno vatti a studiare un po di storia vera !!!…..a me nn interessa nulla dove faranno l ‘ eurovision , anche se c’ e’ da dire che l ‘ ITALIA va giu’ oltre anche Roma….visto
    che stai elogiando (?)….i piemontesi che hanno solo conquistato e massacrato il SUD
    .ti ricordo che 2000 anni fa era gia’ la capitale di un impero che ha dato la civilta al mondo !!!!….mentre verso lil nord Italia ancora oggi alcuni popoli indossano le CORNA in testa !

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  3. Quante stupidate. Mi esplichi il concetto di capitale per meriti propri? E poi mi presenti un paese che non farebbe carte false per avere una capitale con la monumentalità di due millenni? Che poi Parigi e Londra non ci sarebbero neanche senza Roma…
    Facciano pure l’eurocontest a Milano, forse sarebbe meglio in un’altra città del nord Italia viste l’olimpiadi ma in fondo non si sta parlando chissà di quale ritorno economico.

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  4. Allora mi sai dire cosa vuol dire ” lagna borbonica ?” ….mi sai dire perche’ tutte le cose importanti le fanno sempre al nord?
    ….ma se gli appuntamenti internazionali li continuano a fare sempre al nord il sud quando si sviluppera’ visto che con questi appuntamenti arrivano una valanga di soldi e potrebbero benissimo far avanzare anche le citta’ del sud !! Ma perche’ si fa sempre questo discorso come se fossimo 2 paesi diversi ??….ma nn avete capito che finche’ nn
    avremo tutti le stesse opportunita’ l ‘ Italia nn andra’ da nessuna parte….io sono molto orgoglioso di Milano x com ‘ e’ !!….e penso che anche voi per altri motivi siate orgogliosi
    Del nostro bellissimo Sud !!!…anche perche’
    Quando venite giu ‘ ci dite sempre cosi !!….

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    • quote “i piemontesi che hanno solo conquistato e massacrato il SUD” : questa è a mio parere lagna neoborbonica (sono passati quasi due secoli)

      Su tutto il resto si può discutere, Napoli e Palermo sono la terza e la quinta città d’Italia e sarebbero degne candidate. Ma non mi sembra si siano fatte avanti, o sbaglio?

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  5. Quante lagne nerd/sud nei commenti. È giusto fare l’eurovision a Milano perché è una competizione giovane, moderna e si fa nella città che meglio rappresenta il Paese ospitante. L’articolo è molto completo ma non cita l’impegno dell’Eurovision sull’inclusività. E Milano è senza dubbio la città italiana più aperta, libera, inclusiva e dove i giovani vogliono vivere.

    Eurovision a aroma? me li vedo già i migliaia di turisti bloccati per un guasto sulla linea B o incastrati nel traffico osceno della nostra capitale. Roma deve prima darsi una mossa, ripulirsi, svecchiarsi, iniziare a ignorare preti e Vaticano, eliminare le auto dalle sue splendide piazze.. e poi pesare di ospitare un grande evento moderno di questo tipo. Altrimenti può scegliere di specializzarsi in raduni religiosi o giubilei, per questi eventi è perfetta.

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    • …signori miei io ho solo risposto a qualcuno che eloggiava i signori piemontesi (nn mi sono lagnato di niente e’ solo a onor del vero).E cmq se dopo 200 anni stiamo pagando solo noi ancora le conseguenze di quella Unita’ immagginate quanto all ‘ epoca
      ci hanno derubato !!! ….comunque Napoli e Palermo si sono candidate ( e soltanto che il sud nn viene proprio considerato)….

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    • Come quante lagne? scusa ma Milano ha recuperato appeal grazie agli eventi che ha ospitato: eventi tipo EXPO che hanno aggiornato una città ricollocandola al centro delle città piu’ dinamiche. Ora le olimpiadi, e cosi via. Dunque è un circolo virtuoso che si è innescato. Milano pensa di fare asso piglia tutto ok ci sta ma Roma ha un disperato bisogno di rilanciarsi. E non è detto che debba specializzarsi in eventi religiosi, anzi. Il punto è che c’è un pensiero malato che vuole imporre Milano come centro culturale a scapito della capitale. Se si toglie a Roma per dare sempre a Milano vedi Nord contro Sud (queste polemiche sono simmetriche in effetti) allora l’Italia non si farà mai. Tanto vale smontare tutta la retorica unitaria e usare il Quirinale per farne un hotel di lusso. Come insegna Milano del resto…

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      • Guarda, sono arrivato a Milano nel 1990 ed era già un mondo a parte, solo che, semplicemente, non se ne parlava: c’erano già il salone del mobile, la moda, i congressi, un turismo d’affari ricco ed internazionale, senza tutta l’omologazione do oggi.
        Quanto ad oggi: non è che la fondazione prada, la fondazione carriero o l’hangar bicocca, ciao come i principali teatri (tutte fondazioni d’arte o culturali private) esistano grazie agli eventi…

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      • Stucchevole… è ovvio che i grandi eventi portano benefici alle città che li ospitano. Ma queste devono essere pronte ad ospitarli questi grandi eventi

        Ne giro uno di grande evento, probabilmente non noto ai più: l’annuale congresso europeo di cardiologia, che muove più di trentamila partecipanti ogni fine agosto per cinque giorni. I delegati risiedono in alberghi di buon livello e cenano fuori per una settimana, senza contare gli spostamenti in taxi e il resto dell’economia che una massa umana con elevate capacità di spesa può generare.

        Nel 2016 questo fu organizzato a Roma, o meglio alla Fiera di Roma, ben lontano dal centro e a mia memoria fu l’edizione con la peggior logistica di questo millennio. In particolare raggiungere il centro congressi e ancor più tornare indietro richiedevano tempi di attesa di ore sotto un caldo asfissiante. L’amministrazione aveva obbligato i tassisti a prendere le ferie ad Agosto a rotazione togliendo servizio pubblico da un posto già terribilmente servito da mezzo di trasporto collettivo.

        Commento unanime da parte di medici stranieri: never again!
        Ecco prima di proporre sedi per soddisfare l’orgoglio campanilistico, cerchiamo di pensare se il nostro candidato preferito abbia le strutture per offrire un servizio ottimale (e di avere il potenziale di proiettare un’immagine positive su di se e sulla nazione)

        UF ha cercato di analizzare l’offerta milanese attuale, senza scomodare la storia o le rivalità geografiche

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        • L impatto mediatico e social di in congresso di medici è quasi inesistente. Forse il comune se n’è lavato le mani ma Roma deve essere aiutata a gestire gli eventi come fa con i giubilei . Lo sanno tutti che ci sono problemi da risolvere e infatti è per quello che gli eventi aiutano . A dare una scossa al sistema . Poi si faccia pure a Milano la capitale del Ticino !

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          • L’impatto mediatico o social ti sembrerà irrilevante, ma trentamila visitatori internazionali per cinque giornate, con portafogli robusti e con network di conoscenze dello stesso livello possono avere un impatto economico su una città molto maggiore che quattro like su Instagram

  6. …signori miei io ho solo risposto a qualcuno che eloggiava i signori piemontesi (nn mi sono lagnato di niente e’ solo a onor del vero).E cmq se dopo 200 anni stiamo pagando solo noi ancora le conseguenze di quella Unita’ immagginate quanto all ‘ epoca
    ci hanno derubato !!! ….comunque Napoli e Palermo si sono candidate ( e soltanto che il sud nn viene proprio considerato)….

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    • Ma guarda che quando arrivarono i Savoia il regno di Napoli era ridotto al lumicino: declino economico, nessuna rilevanza internazionale, nessun prestigio… pensa soltanto che, in Sicilia, l’esercito borbonico si consegnò ai garibaldini… Guardiamo avanti

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  7. A roma non cambia nulla avere un evento internazionale in più o in meno.

    Per Milano sarebbe invece importante avere una ribalta internazionale.

    E poi in questo momento sarebbe sfruttato moltissimo per far decollare un turismo che Milano non ha mai avuto.

    Mentre Roma per i turisti non sa a chi dare i resti…

    Milano ne ha più bisogno.

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    • Si ma se la mettiamo così, Torino e soprattutto Bologna hanno la mia simpatia maggiore.

      In fondo Milano ha tante altre cose, mentre per Bologna un evento del genere sarebbe perfetto.

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      • Il punto non è chi ne abbia bisogno, ma chi sia in grado di offrire accoglienza e servizi per chi all’evento partecipa.

        Se pensiamo che tutte le candidate discusse qui abbiano capacità di ospitare grandi numeri di visitatori con una qualità che li faccia ritornare a casa ammirati, allora il discorso del ‘“bisogno” diventa legittimo.

        Milano ha dimostrato di poter gestire queste opportunità, le altre (Bologna, Torino, Roma, Palermo, Napoli) non so se siano in grado, e lo dico in tutta onestà felice di essere smentito

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        • Milano, Roma, Bologna e Torino sono sicuramente in grado di ospitare grandi numeri. Che poi non dimentichiamo che sono 500 giornalisti, i cantanti e 10/15.000 spettatori per meno di una settimana: non parliamo di mesi e mesi di folle oceaniche ….

          Palermo e Napoli non si son candidate.

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        • Non diciamo minkiate…

          Come dice il collega leurovision sono 4 gatti da ospitare.

          Ne vengono di più al concerto del boss in san Siro…

          Il valore è più mediatico che di numeri.

          E poi ovvio che ognuno tira l’acqua al suo Mulino e ogni città ha seri motivi per volerlo lei…

          Chi urla di più la vacca lè sua…

          Teorizzare chi se lo merita o meno è una grande stronzata.

          Io ho detto solo che Milano se ne gioverebbe.

          E ovviamente anche le altre città se ne gioverebbero.

          Io spero che vinca Milano perché vivo a Milano.

          Ma ogni città potrebbe dire lo stesso…

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