Lo scorso anno (2020) la Castello Sgr ha acquistato un immobile cielo-terra ubicato in via Calvino a Milano, originariamente locato ad una società parte del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e da tempo sfitto.
Da quanto abbiamo appreso e compreso, la società di investimenti avrebbe intenzione di demolire lo stabile ancora presente e al suo posto edificare una torre di 22 piani dell’altezza di 82 metri circa.
La riqualificazione sarà finalizzata alla realizzazione di una operazione di frazionamento residenziale con il supporto della società Varallo RE, che curerà le attività di project management dell’iniziativa.
Ci troviamo nel Quartiere di San Rocco nel distretto della Ghisolfa, a due passi dalla stazione M5 di Cenisio e a due passi da Villa Simonetta; ma soprattutto con affaccio sul Monumentale e sullo Scalo Farini, vasta area interessata nei prossimi anni a una totale trasformazione.
Per ora non siamo ancora sicuri che il progetto diffuso dalla società sia stato approvato dagli uffici comunali, ma dobbiamo dire che l’architettura, di Scandurra Studio, ci piace parecchio. La torre sicuramente sarà d’impatto e sarà uno dei primi tasselli per la riqualificazione dell’area dello Scalo Farini.
Qui di seguito le immagini tratte dal PDF.
Intanto, per il momento, il sito è stato recintato e sembra siano incominciate le operazioni di sondaggio del terreno. Sicuramente il cantiere vero e proprio dovremo attendere ancora un bel po’ per vederlo attivato.
Immagini: Duepiedisbagliati, Scandurra Studio
Ghisolfa, Villa Simonetta, Via Calvino, Via Messina, Via Cenisio, San Rocco, Scandurra Studio
Torre altissima, chissà che panorama dagli ultimi piani (a parte qualche timore dopo il famoso incendio di qualche mese). Il progetto sembra molto bello.
Milano nei prossimi anni vivrà un boom immobiliare.
C’è una vera e propria corsa a ricostruire appartamenti e edifici nuovi e più moderni.
C’è la caccia a trovare ex aree degradate ormai potenzialmente milionarie dal punto di vista del valore al mq.
Ogni fazzoletto di terra vede un accaparrarsi a costruire.
Finita la pandemia vedrete che accelerazione subirà la citta…
Ciò che scrive wf è vero. Ecco perché devono insistere su mezzi pubblici e mobilità alternativa all’auto, altrimenti diventiamo una città impallata dal traffico costante, invivibile.
Esatto, bisogna realizzare per la mobilità sostenibile tutti quegli interventi che sciaguratamente sono stati realizzati negli ultimi 70 anni per favorire il traffico automobilistico (e che ora sono comunque in ogni caso spesso congestionati).
Viadotti (Serra-Monteceneri, Corvetto), cavalcavia (Ghisolfa, Ghisallo), tunnel (sotto i binari di Centrale, sotto Gae Aulenti, Gattamelata), sottopassi (via Astesani-Comasina), scorciatoie che tagliano in diagonale (cavalcavia Bussa, via Mecenate, via De Marchi-Gioia, Domodossola-Giulio Cesare-Buonarroti, via Osoppo, la mancata via Andrea Doria), cartelli di indicazione sulle direzioni da prendere (Pavia, Torino, Bergamo, Lecco).
Questo tipo di infrastrutture ora andrebbero realizzate esclusivamente per mezzi pubblici e bici, e le vie della città, specialmente quelle che fungono da scorciatoie, devono essere convertite a ZTL o a senso unico per consentire l’accesso o il doppio senso solo a bici e TPL.
Il tutto andrebbe valorizzato tramite cartelli che indicano agli utenti il percorso considerato dal Comune più efficace per raggiungere i punti di interesse della città (Centro, Monumentale, Porta Venezia, Policlinico)
La spinta verso l’utilizzo di bici e TPL potrebbe essere molto forte (esattamente come lo è stata negli anni ’70 per l’uso dell’auto) se, oltre alla realizzazione di direttrici periferia-centro come viale Monza-Buenos Aires-Venezia, si dessero maggiori privilegi alla mobilita sostenibile.
Sicuri del fatto che la mobilità sostenibile, in quanto tale, non renderà vana la spesa, congestionando i nuovi interventi che vorremo andare a realizzare.
Stra daccordo.
Adesso che zona Duomo si sta riempendo sempre più di persone ogni volta che ci torno trovo sempre più anacronistico e in mezzo ai coglioni tutte quelle automobili che passano tra Cordusio e via orefici.
Proprio non ci stanno più.
E proprio i vecchi strettissimi marciapiedi diventano di giorno in giorno sempre più fuori contesto.
E assolutamente inadeguati.
Se vogliamo sopravvivere al presente dobbiamo proprio cambiare paradigma generale in tutta la città.
Germania e Francia insegnano.
Qualcuno sa quando partirà il cantiere e vendita appartamenti? Grazie