Milano | Lorenteggio – Gli “alberi tecnologici” al Giambellino e il resto…

Come abbiamo visto, il Comune si è impegnato per riqualificare il “Giamba“, come i locali chiamano ormai il quartiere popolare del Giambellino sito tra via Giambellino, via Inganni, via Lorenteggio e via Odazio nel distretto del Lorenteggio, con un arredo urbano che neanche in centro si vede. Marciapiedi realizzati in beola (pietra), una via Giambellino abbellita da aiuole e nuove piantumazioni, comprese le nuove illuminazioni, ma che fanno da cornice a case fatiscenti.

Nelle vie interne al quartiere del Giambellino, sono in fase di installazione i nuovi pali ad albero Smart IP, il progetto di Illuminazione Pubblica Intelligente pensata per la riqualificazione del Lorenteggio.

Si tratta di pali luce integrati, che non solo accoglieranno apparecchi per l’illuminazione ad alta efficienza e alta qualità, ma anche dispositivi tecnologici come hotspot per il wi-fi pubblico, telecamere e sensori ambientali, per il controllo e il monitoraggio del rumore. Saranno monitorati anche i livelli di traffico, dell’inquinamento ambientale e anche dell’abbandono di rifiuti ingombranti sui marciapiedi. I nuovi “alberi tecnologici” saranno tre: in via Segneri (angolo via Sanniti), in via Lorenteggio (angolo via Recoaro) e in via Giambellino (angolo via Sanniti). Anche sulle altre vie si stanno sostituendo le luci (mantenendo i pali), mentre prossimamente si procederà con la sostituzione di alcuni pali nelle vie Odazio e Apuli.

In questi giorni sono stati istallati i faretti. Per carità operazione lodevole, quella di incrementare la bellezza degli ambienti circostanti , che magari stimola anche i comportamenti della gente, ma forse il “cancro” sta in queste case lasciate allo sfascio e all’abbandono, indegne di essere abitate e che Aler sappiamo ha intenzione di riqualificare, anche se per ora pare tutto fermo, compresa la demolizione di alcune palazzine già avvenuta.

All’appello per la riqualificazione manca anche via Paolo Segneri che verrà completamente rivitalizzata e trasformata dopo la conclusione del cantiere per la sottostante stazione M4.

Qui di seguito alcune immagini della riqualificazione di via Giambellino ormai conclusa da diverse settimane.

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi

Lorenteggio, Quartiere Giambellino, Riqualificazione, piazza Tirana, via Segneri, via Sanniti, via degli Apuli, via Odazio, largo Gelsomini, M4 Segneri, San Cristoforo

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

22 commenti su “Milano | Lorenteggio – Gli “alberi tecnologici” al Giambellino e il resto…”

  1. Quegli alberi-lampione son carini!
    Purtroppo invece il parterre verde è un problema perchè è pieno di cartacce e rifiuti ma è quasi impossibile da pulire. Oltre al fatto che in vari punti è appiattito da “sentieri spontanei” di chi attraversa le rotaie.

    Visto che è un progetto recente e anche carino, bisognerebbe intervenire subito con modifiche (di sicuro il tipo di vegetazione) prima che si degradi del tutto e vada come si suol dire “in vacca” come il resto del quartiere.

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  2. Lasciatemi capire: in centro marciapiedi catramati, arredo urbano inesistente con lampioni degradati o fari da stadio in luoghi come piazza castello, e in uno dei quartieri più degradati invece marciapiedi i. Pietra e lampioni belli e tecnologici?????

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    • Sono arrivati dei fondi dalla UE per riqualificare quartieri disastrati… Mica potevi partecipare al bando dicendo che toglievi il bitume da Montenapoleone 🙂

      Però prima che vengano i controllori europei a vedere l’uso dei denari, il parterre acchiappa rifiuti tutto sporco e gli altri problemi vanno sistemati, altrimenti poi non ce ne danno più di soldi….

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      • Basterebbe mandare un normale tecnico comunale a fare una perizia su come son state posate le lastre di pietra dei marciapiedi (che ovviamente si stanno rompendo già tutte)

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    • Hai ragione.

      Bisogna rendere belli solamente i quartieri belli abitati dai super ricchi.

      E usare materiali di merda la dove vivono i poveri.

      Perche’ nessuno ci ha mai pensato prima?

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    • Hai ragione.

      Bisogna are cose di lusso solo nei quartieri gia belli abitati dai ricchi milanesi.

      E usare materiali scadenti nei quartieri dei poveri.

      Come mai nessuno ci ha mai pensato prima????

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  3. Peccato per l’inestirpabile rozzezza di molti, che si ostinano a gettare cartacce e rifiuti ovunque, quando spesso a pochi metri ci sono i cestini della spazzatura.

    Per poi magari anche viverci, nella landa di cartacce: e ti domandi.

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    • E’ vero che ci sono molti incivili in giro a Milano e che quella è per giunta pure una zona “difficile”

      Però che quel tipo di vegetazione faccia da accalappiatore di ogni tipo di sporcizia e che sia impossibile da pulire bene lo sa chiunque e mi domando se è stata scelta saggia mettercela proprio li.

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  4. bella idea questa degli alberi tecnologici. forse sono a rischio danneggiamento essendo “occhi e orecchie” del comune, ma vediamo come va…

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    • Perle ai porci. E per porci non intendo gli abitanti del Giambellino, ma i milanesi, i lombardi, gli italiani, gli stranieri abitanti in Italia. Non tutti, ovviamente, ma quel buon x per cento che getta materassi e frigoriferi per strada, riempie i cestini con sacchetti di rifiuti che dovrebbe riciclare. E non è che siamo peggio degli svizzeri, semplicemente lì li castigano appena sbagliano, e hanno paura, qui il lassismo impera e chi può avere timore di uno Stato inesistente?

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        • Data la posizione, penso che le telecamere servano più che altro per trovare pirati della strada in caso di investimenti sulle strisce pedonali.

          PS ma macerie e rifiuti a parte, vi siete accorti di come è pericolosa la via Giambellino in bici e agli incroci? E meno male che adesso han potato radicalmente le piante così si vede quando si attraversa….

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  5. Quando saremo chippati e interfacciati alla macchina in cloud, state sereni, persino il giambe sarà come un giardinetto di lugano.
    Accettatelo, apprezzatelo e godetevelo per gli ultimi anni così com’è, anche se sporco e scrauso. Il giambe è questa roba qui, questa è la sua essenza.
    Poi, ve lo metto per iscritto, rimpiangerete l’assenza di vitalità e umanità, quando sarete intrappolati in quella gelida ‘perfezione’ imprigionante ed onnipervasiva che oggi, stoltamente, tanto agognate. Ma sarà troppo tardi. Saluti

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    • Quando arrivano pure “i sociologi da tastiera” vuol proprio dire che su un quartiere sta per calare la saracinesca 🙂
      Non rimpiango gli spacciatori degli anni 80, non rimpiangerò il devasto di oggi. L’anima di un quartiere non la fanno gli edifici fatiscenti o le scritte sui muri.

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      • Oh, ragazzi, poi, fate voi. Io le mie analisi le faccio da centro storico. Chi cazzo ci va mai al giamba? Ovvio che, se non sono precise,
        è perché risentono del tremendo gap spazio temporale.
        Mi rimetterò alle vostre di analisi, certamente più autentiche, in quanto autoctone. Voglio fidarmi.
        Ah, sul piano kalergi e scie chimiche, girano in effetti un sacco di panzane, concordo.
        Il vero e unico complotto è fatto a danno della vostra consapevolezza e autopercezione. E voi vi contribuite ampiamente.
        Il sociologico da tastiera.

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