Milano | Vigentino – Quartiere Symbiosis: febbraio 2022

Aggiornamento ormai mensile da uno dei cantieri presenti nel neonato quartiere di Symbiosis posto nel distretto del Vigentino. Si tratta del palazzo D, uno degli edifici per uffici progettato dallo studio Antonio Citterio Patricia Viel (ACPV). Il cantiere è giunto ormai a buon punto, almeno esternamente. Infatti sono già in opera le sistemazioni alle parti comuni e su strada con tanto di piantumazione delle alberature. 

In sistemazione anche l’area prospiciente Via Vezza d’Oglio dove sarà grata una nuova piazza con tanto di vasche d’acqua e spazi verdi che si preannuncia molto bella. L’area pedonale con le vasche sarà in comunicazione con la neonata piazza Olivetti posta tra gli edifici Fastweb e Fondazione Prada.

Riferimenti fotografici: Roberto Arsuffi

Scalo Romana, Porta Romana, Vigentino, Symbiosis, Antonio Citterio Patricia Viel (ACPV), Piuarch, via Condino, via Vezza d’Oglio, Covivio, Snam,

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

8 commenti su “Milano | Vigentino – Quartiere Symbiosis: febbraio 2022”

  1. Belle queste aiuole a raso!
    Con i cubetti di porfido, prato verde perfetto, come all’estero….un miracolo a Milano. Ma non possono adottarlo come modello pure per le zone del centro? Sarebbe fantastico dimenticarsi per sempre di quelle obsolete zolle di terra e erba soprelevate, circondate da muretto di cemento o pietra…. Fate tutto a raso che risparmiate materiale e bruttezze multiple su marciapiedi disastrati, rotatorie, parcheggi…..ecc

    Rispondi
    • Le aiuole a raso sono belle, ma le puoi fare nelle aree pedonali, il centro di Milano dagli anni 30 ai giorni d’oggi è concepito solo per le macchine e le aiuole diverrebbero, con il benestare del comune, un parcheggio gratuito.

      Rispondi
      • Di curioso, in questo commento, trovo il sentire, probabilmente diffuso, per cui: inciviltà di alcuni cittadini nel parcheggio = benestare del Comune.

        Si tende sempre a scansare la responsabilità dei singoli, per riversarla sull’istituzione di turno che come una divinità onnisciente dovrebbe tutto vedere, tutto regolare e punire dove s’infrange la legge.

        A parte la concreta impossibilità, se il Comune facesse fioccare multe a raffica, alla prima multa i primi a lamentarsi sarebbero gli stessi che invocano quanto sopra.

        Difficile uscire dal circolo vizioso, ma credo che bisognerebbe concentrarsi di più su chi commette le violazioni piuttosto che su chi dovrebbe sanzionarle, ogni tanto.

        Rispondi
        • “Difficile uscire dal circolo vizioso, ma credo che bisognerebbe concentrarsi di più su chi commette le violazioni piuttosto che su chi dovrebbe sanzionarle, ogni tanto.”

          Dobbiamo farci giustizia da soli?
          Fare le foto e mettere alla gogna rischiando una denuncia se si vede la targa?

          Capisco che il Comune è impotente, ma non comprendo l’alternativa proposta.

          Rispondi
        • Dando per scontato che Lei in ottobre ha ridato fiducia a questa meravigliosa giunta, si potrebbe però anche richiamare la teoria delle finestre rotte.
          Cosa ne pensa?

          Rispondi
        • Appellarsi “all’educazione” e ai “genitori” per risolvere il problema del parcheggio selvaggio, mi sembra soluzione loffia, ma ognuno ha diritto di credere a quel che vuole credere

          Comunque se questa è la via, che si facciano anche corsi alle superiori per insegnare che scarabocchiare sui muri è incivile.

          Rispondi
  2. L’alternativa è un senso civico diffuso nella popolazione. Purtroppo anche a Milano questo manca, e parte sicuramente dal singolo cittadino che parcheggia dove è vietato, non pulisce dopo che il suo cane ha fatto i bisogni, e così via.

    Certo, il tutto si può risolvere con l’educazione civica che insegnano nelle scuole (quindi un problema delle istituzioni) ma anche l’educazione che dovrebbero insegnare genitori. O dare l’esempio ciascuno di noi, non penso ci sia altro in cui sperare o su cui fare affidamento.

    Rispondi
  3. Finalmente un confronto costruttivo.
    Diciamo che la speranza sono i giovani, tra cui mi includo, però la società dovrebbe far vedere che il bene comune è prezioso. Ci sono molte aree comunali più maltrattate del Vietnam, e li non si può solo dare la colpa agli incivili…

    Rispondi

Lascia un commento