Milano | Isola – Rinnovo per Sassetti 27: al via la demolizione della piccola “dépendance” anni 30

L’edificio di via Sassetti al civico 27-25, tra le vie Sebenico e Spalato all’Isola, è un palazzo del primo Novecento, sorto come uffici e trasformato nel tempo nell’ufficio postale di zona. Per decenni ha fornito servizio postale alla comunità limitrofa, poi, nel 2010 l’inizio dei lavori per la trasformazione dello stabile in loft con lo spostamento di alcuni servizi postali altrove. Nel 2014 il trasloco anche degli uffici postali nel vicino e nuovo palazzo Lombardia, portò alla chiusura definitiva della sede di via Sassetti 27.

Lo scorso anno è stato presentato il nuovo progetto di Unipol Urban Up, proprietaria dell’immobile e che per trasformarlo in un complesso direzionale si è affidata a Il Prisma, che ancora una volta non delude le aspettative quando di tratta di riqualificare e attualizzare edifici terziari già esistenti (tra gli altri Vetra Building, San Vigilio e Bernina 7)

Da qualche giorno sono in corso i lavori per la demolizione della piccola dépendance costruita negli anni Trenta del Novecento e che lascerà il posto alla nuova ala super tecnologica.

Intanto il palazzo dirimpettaio di via Spalato 2 è in fase di riqualificazione e recupero del sottotetto.

Referenze immagini: Duepiedisbaglaiti; Roberto Arsuffi

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

16 commenti su “Milano | Isola – Rinnovo per Sassetti 27: al via la demolizione della piccola “dépendance” anni 30”

  1. Beh è un bel progetto. Apprezzo molto l’aver voluto mantenere e restaurare l’edificio principale. Bello anche il nuovo edificio moderno più piccolo.

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    • Non tenere la pregevole palazzina principale sarebbe stata una follia, e in ogni caso probabilmente è anche vincolata.

      Della pesante palazzina anni 30 non credo che sentiremo la mancanza, e la nuova struttura è molto elegante e leggera.

      Nel complesso un bel progetto, anche se continuo a chiedermi se tutti questi spazi direzionali che si continuano a realizzare a Milano servano davvero, e chi ci andrà a “vivere”. Se non ricordo male l’idea originaria era di trasformare la palazzina in dei loft.

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  2. Magari con gli oneri di urbanizzazione si potrebbe fare una rotonda in quell’incrocio, abbastanza pericoloso per i pedoni, con le auto che arrivano a velocità sostenuta e senza rallentare da via Rosellini.

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  3. Certo che i rendering sono sempre bellissimi, non c’è mai un’auto. Invece dubito che a lavori finiti la situazione sarà come quella illustrata. Avremo sempre marciapiedi sconnessi, auto parcheggiate ovunque alla rinfusa e auto che si lanciano a folle velocità.

    Realtà motorizzata incivile vs mondo ideale pedonale.

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    • Unica soluzione è fare delle vere zone 30.

      Che sono quelle con le srrade semirialzate fatte di ciottoloni o pietroni che se le attraversi in auto e acceleri ti si spacca l’automobile.

      Autodeterrenza
      Autorallentamento.

      Facendo così chi mtissimi nuvolari del menga cercheranno di starci ben lontani

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      • Eppure ci sono un sacco di furboni che piuttosto che rallentare preferiscono grattare il fondo della macchina ogni volta che passano.

        Abito all’altezza di un attraversamento pedonale rialzato, o castellana che dir si voglia, e ne vedo in continuazione.

        All’idiotismo non c’è mai fine.

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      • I nuvolari del menga vengono ancor meglio dissuasi da simpatiche multe per eccesso di velocità. Senza telecamere (e sanzioni sulla base delle immagini raccolte), le zone 30 hanno poco significato

        Nelle aree ZTL, i divieti sono rispettati perché nessuno gradisce circolare con un portafogli più leggero

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    • No, ma vedo spazio sottratto ad esseri viventi, fonte di inquinamento (non la sola, ma una delle principali), pericolo per categorie di umani più deboli (pedoni e ciclisti, spesso anche di età minore)

      E buon ultimo, fattore chiaramente meno rilevante rispetto alle motivazioni sopracitate, il colpo d’occhio di fiumi di auto parcheggiate ai bordi delle strade, sui marciapiedi, sulle aiuole, su ogni possibile fazzoletto di terra è abbastanza squallido. Ma questo, volendo, è un commento arbitrario. I punti sopra sono abbastanza inconfutabili e scientificamente dimostrati

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  4. Dopo un importante intervento di demolizione ed una solo parziale rimozione dei detriti il cantiere ex Poste di via Sassetti è stato inspiegabilmente abbandonato. Da mesi non si muove più nulla. Cosa (non) sta succedendo?

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