Milano | Acquabella – M4 Dateo: perché non collocare arte nella nuova metro?

Nel 2020 M4, concessionaria del Comune di Milano per la progettazione, realizzazione e gestione della Linea 4 della metropolitana, ha lanciato un bando a tempo indeterminato per interventi di natura creativa e artistica, sia permanenti sia temporanei, da realizzarsi nelle stazioni della nuova linea Blu.

L’obiettivo è trasformare le aree della M4 in spazi urbani d’interesse e voler migliorare il territorio cittadino, considerando tale anche quello sotterraneo. Arte4 potrà restituire ai milanesi e a tutti i viaggiatori uno spazio non solo funzionale, ma anche confortevole ed attrattivo.  

Le manifestazioni di interesse potranno essere inviate da privati cittadini, imprese, fondazioni, enti e istituzioni pubbliche, accademie e università. 

Tutti i dettagli per partecipare li trovate qui: https://www.metro4milano.it/societa/bandi-e-gare/

L’esempio di Napoli:

L’esempio di Stoccolma:

Così finalmente a Milano potrebbero esserci delle stazioni artistiche come quelle di Napoli o Stoccolma. Questo è l’obbiettivo di Arte4.

Ed ecco qui di seguito alcuni nostri “esempi” con l’inserimento di opere di streetart che potrebbero abbellire pareti lisce della stazione, ad esempio, di Dateo, la più spettacolare tra quelle aperte.

Riferimenti immagini: Roberto Arsuffi, Metro Napoli, Metro Stoccolma, ATM

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

37 commenti su “Milano | Acquabella – M4 Dateo: perché non collocare arte nella nuova metro?”

  1. Non avevo mai visto la metro di Stoccolma, tremenda sul serio. Ovviamente sono solo suggestioni;
    se l’idea è portare l’arte trash o pop (per me) non è di certo un valore aggiunto quindi la preferisco nuda !

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    • Nessuno che commenta lo sforzo del metro di Napoli . Comunque per il milanese medio il massimo della goduria estetica è lo strùscio a Montenapo altrimenti è trash. Cosa vuoi dirgli a uno così ? Sei mettiamo loghi Prada e Vuitton sono sicuro saresti più contento !

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        • Non sono così sicuro da quello che si vede. Se si fanno i conti le ultime introduzioni artistiche in città sono le statue al femminile tra cui la Margherita Huck di giuseppe Verdi davanti il ristorante della Scala . Questa è la massima espressione dell’arte in questa città. Ah dimenticavo le sculture nel parco a city Life. Un po’ poco credo . Eccezione unica il dito medio di Cattellan . Lo ripeto , l’arte non sta di casa a Milano se uno si confronta con Svizzera, Francia, Spagna, Germania

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      • Più che lo sforzo di Napoli direi lo sforzo della Lombardia, visto che in quella città da terzo mondo i servizi sono per lo più pagati con le tasse lombarde.
        È un discorso che forse farà ridere gli ignoranti ma che è aritmeticamente corretto e vero

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      • Milano, insieme a Bologna, è la città italiana con la più alta spesa pro capite per ingressi a mostre e musei.
        Quindi sicuramente l’arte – ma non gli scarabocchi deliranti – sarà apprezzatissima.
        Informarsi non costa nulla cari utenti

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  2. Piuttosto che il solito murale finto come Giuda, preferisco muro bianco e poi che si esprima qualche artista di strada genuino e fuori dal solito circuito politico o dei mercanti.

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  3. Caro Blog. Dalle due risposte qui sopra potrai valutare il livello di consapevolezza che alcuni cittadini di Milano ( speriamo pochi) hanno della propria città , della visione futura della propria città, delle opportunità che la presenza delle Olimpiadi Invernali rappresenta.
    Povera città di Milano e Povera Italia del futuro.

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  4. Bella idea sicuramente,
    Ma condivido con i messaggi precedenti.
    Guardando le decorazioni della stazione centrale di Milano noto come più si va avanti e più perdiamo il senso di eleganza e bellezza.

    Ormai tutto è uguale e asettico.
    Ovviamente le grandi decorazioni in marmo, mosaico o ferro non hanno a che fare con le “opere moderne di abbellimento”

    Per questo è importante preservare l’antico.
    Milano deve smettere di seguire l’architettura moderna.

    Milano dovrebbe costruire in stile come hanno fatto Vienna e Parigi, questa voglia di una città moderna ha fatto troppe stragi di vecchi e bellissimi palazzi antichi.

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    • Milano è una città moderna, questa è la sua identità, ciò nonostante gli antichi palazzi di valore architettonico sono conservati e valorizzati….
      Come sono valorizzate le opere delle varie archistar sparse per Milano… Un giorno saranno storia… Ce lo insegna la torre Velasca.

      Niente è assoluto, penso sia soltanto una, questione di punti di vista… E questo è il mio.

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  5. Ormai il murale ha affiancato la fiorera nel “risolvere” una bruttura urbana. Il problema è evitarle le brutture, non colorarle o infiorettarle; l’architettura (quella buona) servirebbe proprio a questo.

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  6. Milano è una città moderna, questa è la sua identità, ciò nonostante gli antichi palazzi di valore architettonico sono conservati e valorizzati….
    Come sono valorizzate le opere delle varie archistar sparse per Milano… Un giorno saranno storia… Ce lo insegna la torre Velasca.

    Niente è assoluto, penso sia soltanto una, questione di punti di vista… E questo è il mio.

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      • Era una classifica di 10 anni fa del …Daily Telegraph, che quanto a orientamento e gusti credo sia più conservatore del Principe Carlo (o Carlo III che dir si voglia)

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  7. D’accordissimo con l’idea di portare arte nelle stazioni metro, visitando le nuove ho fatto proprio questa considerazione. Sarebbe opportuno anche pensare a un restyling delle stazioni metro rossa e verde…troppo tetre!

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    • Il problema estetico delle stazioni del metrò milanese e, soprattutto, del Passante, è la scarsa pulizia, che farebbe sembrare “tetra” anche la galleria degli specchi di Versailles
      Le stazioni M1 ed M2 di loro non sono tetre proprio per nulla. Sono uno splendido esempio di quello che fu il design milanese nella sua epoca d’oro. Le stazioni di Albii.Helg e Noorda riescono ad essere minimaliste senza essere squallide e inospitali.
      Il problema, oltre ala scarsa pulizia, sono proprio i tentativi di “restyling” parziale, consapevoli e non, operati con poca perizia in alcune stazioni.
      Inoltre quello delle stazioni era un designi studiato assieme a quello dei treni, col quale si sposava benissimo. Ma anche i treni sono stati cambiati, sono decisamente più brutti di quelli di una volta e non sono nemmeno tutti uguali tra loro.
      .

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  8. D’accordo col principio, sperando l’eventuale selezione sia migliore.
    Tra una brutta opera e un muro nudo preferisco il secondo.
    Il sottopassaggio di Garibaldi verso Isola dovrebbe insegnare.

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    • Chi decide quali opere sono belle e quali brutte?
      E poi è’ come dire che in una biblioteca ci devono stare solo i libri belli o in un museo solo capolavori o in una via solo edifici che piacciono a tutti.
      Il principio per cui meglio il nulla di qualcosa che non piaccia a tutti ha portato alla morte dell’arte e a città fatte senza alcun tentativo di bellezza. .
      Non si cerca il bello per paura di non trovarlo ma così facendo si sbaglia. . L’arte brutta è necessaria perché saltino fuori i capolavori.
      I muri nudi, comunque, non si fanno, mai, sono uno spreco di spazio urbano verticale.
      E poi il sottopasso di Garibaldi coi disegni degli studenti dei licei artistici non è certo brutto e sicuramente è meglio di prima.

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  9. A me sembra evidente: quelle pareti grigio RAL9006 sono lì in attesa di qualcosa che le riempia. Altrimenti potevano rivestirle come il resto della stazione.
    Se i murales non piacciono, mettiamoci un bel affresco.

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    • Un affresco, un mosaico, un videowall informativo, la webcam con quel che succcede nella via sopra, piante finte….qualsiasi cosa che non sia l’ennesimo murale colorato alla meneghina.

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      • Non esiste un “murale colorato alla meneghina”: i murales sono simili in ogni parte del mondo.

        Dopodiché sono d’accordo nel preferire aperture un po’ diverse per la metro 4: Napoli è insuperabile in questo, si è rivolta a architetti in primis per disegnare stazioni spettacolari e poi le ha fatte decorare da artisti e designer di fama mondiale, non da signor nessuno.

        Si può fare qualcosa di simile anche a Milano oppure no? Questa la domanda: che ambizioni ha questo bando?

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  10. Secondo me è più probabile che quegli spazi saranno occupati da pubblicità.

    Mantenere M4 costerà decine di milioni all’anno al Comune e ogni euro guadagnato, in tempi così difficili, sarà manna dal cielo.

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  11. Applicare le opere d’arte che raccontano la storia della città. Quindi io propongo le Cascine dell’Acquabella ed anche il vecchio Bivio dell’Acquabella.

    Magari non opere d’arte ma punti per far riscoprire il passato della nostra città.

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  12. L’arte costa.. vogliamo fare i mecenati, apriamo i portafogli.
    Quali portafogli?
    Quelli di chi paga il biglietto? visti i casi di aggressioni a controllori e le denunce e piagnistei (vere o presunte) dei sindaco.. direi che non è il caso.
    Qualche leone da tastiera vuole organizzare una raccolta fondi?
    Servono almeno 100 Milioni di euro per fare meglio di Napoli, (si dice che tanto abbiano speso).
    Li abbiamo?
    In questa città si è sempre risolto così se c’è un mecenate con un bel progetto, porte aperte, diversamente quei begli spazi che avete mostrato li riempiamo di pubblicità stile piazza del Duomo anni 70.
    Io personalmente 100 per abbellire una o più stazioni non li spenderei, con quei soldi si può fare tanto per il trasporto locale

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    • I 100 milioni spesi da Napoli per 1 sola stazione sono una vergogna.
      Primo perché li hanno sborsati i contribuenti del nord.
      Secondo perché una città senza fognature e con stazioni della metropolitana fatiscenti e sporche doveva prima pensare a interventi utili.
      Ma, si sa: quella popolazioni non ha un minimo di orgoglio e un minimo di rispetto per gli altri.
      Ma soprattutto vuole sempre farsi bella millantando primati che non ha

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