L’idea è in piedi da anni (quasi 15) ed in occasione della Aerospace & Defence Meetings, l’importante rassegna internazionale che tratta di aviazione, spazio e aeronautica, tenutasi a Torino Lingotto lo scorso Dicembre, sembra essere stato confermato che la Citta dello Spazio si farà. Gli addetti ai lavori, d’altronde, non vedono alternative, dato che negli ultimi decenni, Torino e Piemonte si sono confermati il fulcro delle attività spaziali ed aeronautiche in Italia. Ad esempio, per la missione Artemis – che ha come obiettivo un’altra spedizione sulla Luna – coordinata da N.A.S.A (Agenzia Spaziale Americana), E.S.A (Agenzia Spaziale Europea) e A.S.I (Agenzia Spaziale Italiana), la sede torinese di Thales Alenia Space (e le altre società ad essa collegate) ha giocato un ruolo fondamentale.
La Città dell’Aerospazio, dunque, andrà a rafforzare la presenza di Torino e dell’Italia alle missioni spaziali in corso, e getterà nuove basi per nuove iniziative. Il luogo di questa nuovo spazio sarà appunto l’area di C.so Marche e C.so Francia, per quasi 200 mila mq di superficie – un’area che già attualmente ospita le sedi di Thales Alenia Space Italia, Leonardo SpA – Divisione Velivoli, Altec SpA, un distaccamento del Politecnico di Torino, e che ospitava l’ex Alenia Aeronautica. L’area, inoltre, è vicina al Campovolo Aeritalia tutt’ora in uso.
L’idea alla base è una sfida visionaria: si vuole creare uno spazio che accomuna, oltre lo sviluppo dell’Impresa Aerospaziale, anche aree per Accademia e Formazione, per lo sviluppo delle PMI e per nuovi incubatori di Start Up. Il tutto, corredato da aree di interesse pubblico – come uno Space Center per le missioni spaziali su Luna e Marte (quelle passate e future), un Museo ma anche una forte rigenerazione urbana dell’intera area – con nuove zone residenziali, impianti sportivi e verde pubblico.
Una trasformazione di tali dimensioni avverrà, ovviamente, per fasi. Se ne distinguono principalmente 7: la Fase 0, in corso, ha visto l’interesse della Regione Piemonte che con un investimento di 50 milioni di euro ha dato il via alla bonifica e alla preparazione delle aree per le fasi successive, col supporto del Politecnico di Torino.
Le Fasi 1 e 2 prevedono la realizzazione di zone per Laboratori di Ricerca (12.800 mq) con recupero dell’Edificio 37 (Ex Leonardo LGS) e Aree per Didattica e Formazione (3.500 mq) con realizzazione di un nuovo fabbricato. Per queste fasi, si punta alla fine dei lavori già nel 2025. La Fase 3, invece, vedrà la realizzazione di aree dedicate alle PMI, alle StartUp ed E.S.A B.I.C (Business Incubation Center dell’E.S.A) per 16.000 mq totali, che andranno a rafforzare, tra l’altro, l’attività ora sviluppata dall’ I3P (l’incubatore del Politecnico di Torino). Tali attività verranno collocate nell’Edificio 27 (anch’esso Ex Leonardo LGS), che sarà completamente riqualificato.
La Fase 4 inizierà invece ad interessare gli spazi per la rigenerazione urbana: verranno restituiti alla collettività aree per oltre 70.000 m2 che ospiteranno nuove residenze, edifici per uffici, verde pubblico, impianti sportivi e campus universitari. La Fase 5 interesserà la riqualificazione dell’area di Leonardo (che ha la sede della sua Aircraft Division) che copre una superficie di circa 35.000 mq, con edifici da risistemare (come l’Edificio 5 attualmente occupato) e nuove costruzioni, mentre la 6° e ultima fase vedrà la realizzazione dello Space Center per le future missioni su Luna e Marte e di un Museo di ultima generazione dedicato interamente al mondo dell’Industria e, anche, dello Spazio.
Un intervento così importante e multiforme, sia per le future destinazioni d’uso sia per gli ambiti che interessa, è ovviamente sponsorizzato e curato da diverse Società e stakeholders: il motore principale è, ovviamente, Leonardo SpA, l’azienda italiana numero uno del settore aerospaziale e militare, che è anche proprietaria di più della metà dell’area in questione. Un ruolo fondamentale è anche ricoperto dal Politecnico di Torino che, oltre ad aver gestito il bando per avviare la Fase 0 e 1, sarà direttamente coinvolta quale utente finale delle aree per Didattica e Formazione, che condividerà anche con l’Università degli Studi di Torino. Anche le aziende tutt’ora presenti nell’area, ovviamente, sono direttamente interessate nell’Operazione: tra tutti, ci sono Thales Alenia Space, punto di riferimento italiano ed internazionale nell’ambito aerospaziale, e Altec SpA (che si occuperà principalmente dello Space Center).
Lato istituzioni, invece, le figure coinvolte sono, oltre la Regione Piemonte e la Città di Torino, anche l’E.S.A, l’A.S.I e il Distretto Aerospaziale Piemonte, che ovviamente vedranno in questa iniziativa, un enorme potenziale di espansione e sviluppo per l’ambito aereo ed aerospaziale di Torino, del Piemonte e dell’Italia. Nonostante i buoni propositi, però, al momento l’obiettivo è quello di trovare i fondi necessari all’intera operazione, stimati in poco più di 1 miliardo di euro, di cui appena il 30% sarà di provenienza Pubblica. Fin’ora infatti sono stati stanziati 50 milioni utili appena alla Fase 0, in corso, anche se c’è la promessa delle Autorità di iniziare i lavori veri e propri a Giugno 2023.
A ribadire l’importanza delle Opere, comunque, ci sono le stime che prevedono che già solo entro il 2026 l’area ospiterà circa 70 imprese (tra nuove e già conosciute), con la creazione di 2.600 nuovi posti di lavoro. Questo, sommato alla stima che vede, per i settori coinvolti, un aumento di fatturato dai 7 attuali fino ai 28 miliardi di euro, sottolineano la rilevanza strategica del Progetto.
Essendo l’iniziativa molto eterogenea, la progettazione è affidata a diversi Architetti: i progettisti dello Studio Amati Architetti fin’ora si soco occupati del masterplan originale che prevedeva, tra l’altro, anche la realizzazione di un grattacielo alto 150 m (poi cancellato) mentre l’Architetto Benedetto Camerana con Camerana & Partners firmerà il progetto dell’Area Museale. Per collegare le varie funzioni contenute nell’area di 200 mila metri quadri, i progettisti hanno anche previsto una monorotaia, che agevolerà il trasporto interno, sia nelle aree private che in quelle pubbliche.
Immagini di Progetto: Comune di Torino
Render: Studio Amati Architetti (Roma)
Foto: Francesco Gullace
Un così grande progetto richiede sicuramente molto più tempo di quanto descritto dalle previsioni, ma al di la’ del tempo e delle 6 fasi in questione possiamo sicuramente fantasticare durante l’attesa
Tutta questa genialità e la premessa dell’imponente numero di posti di lavoro mi conforta per un futuro sempre più all’avanguardia della città di Torino
Ottimo il suo dire! Positivo= grazie
Io avrei progettato anche un centro commerciale tipo le gru’ con molti più posti di lavoro