Ieri, 31 marzo 2023, è stato presentato il progetto di rinascita della Torre dei Moro o Antonini, il grattacielo di 18 piani di via Antonini 32 al Vigentino andato a fuoco il 29 agosto 2021.
L’iniziativa, ospitata presso i ‘Dazi’ di piazza Sempione, è stata un’occasione per illustrare il progetto curato dallo Studio Marco Piva: un intervento di riqualificazione innovativo e sostenibile, selezionato direttamente dal ‘Comitato Antonini 32’ (associazione che rappresenta tutti gli inquilini, ottantadue famiglie con oltre trenta minori). Al termine dell’evento “Una nuova veste per la torre Antonini”, con il patrocinio di Regione Lombardia, è stata inaugurata anche la mostra ‘La Rinascita della fenice’. L’esposizione fotografica intende raccontare la vicenda per porre l’attenzione sull’utilizzo dei materiali di rivestimento e sugli interventi a supporto di tali emergenze.
Come ha raccontato Mirko Berti del Comitato Rinascita Antonini, ringraziando gli sponsor (Fondazione BPM, Reale Mutua Assicurazione, Yard Reaas, Everest, Radi, Milano Contract District), gli Assessorati coinvolti e gli Studi degli architetti che si sono da subito offerti con i loro progetti per dare un nuovo volto alla torre (Stefano Boeri, Alfonso Femia, Alessandro Scandurra, Sara Bua, oltre ovviamente allo studio Piva): «Oggi esiste un vuoto normativo che va colmato, chiediamo alla politica di intervenire – prosegue ancora Mirko Berti – questa era una situazione straordinaria, serviva più buon senso e meno regole burocratiche. Qui c’è gente che dall’oggi al domani ha perso tutto, non dei robot. Eppure a Milano qualcosa si muove, la commissione Rigenerazione Urbana sta lavorando in tema sicurezza anticendio, ma abbiamo bisogno di accelerare».
Le tempistiche per la ricostruzione e riqualificazione della Torre Antonini ci portano al prossimo autunno (settembre/ottobre) quando verranno montate le impalcature, seguite subito dal cantiere vero e proprio che dovrebbe durare circa due anni. Come ha riferito Mirko Berti: «L’arco temporale ci porta verso il 2026, l’obiettivo è arrivare in tempo per le Olimpiadi invernali». Questo perché la torre si inserisce nella parte di Milano coinvolta per la rigenerazione urbana in vista delle Olimpiadi del 2026 che coinvolge l’area dello Scalo Romana e Symbiosis.
Mentre l’architetto Marco Piva ha illustrato come sarà il progetto: «La cosa che mi ha colpito è stata la bellezza che la torre offriva per la versione del paesaggio circostante, elemento dal quale abbiamo deciso di partire nello sviluppo del progetto. E quindi spazio a grandi vetrate per enfatizzare il tutto, in una nuova configurazione leggera e sicura. E poi l’ottimizzazione delle pareti esterne con materiali sicuri, per fortuna la parte interna ha resistito».
Vista poi la presenza dei politici, ecco un sunto di alcuni interventi: «E’ esemplare l’impegno e la forza d’animo con cui si è portato avanti questo percorso – le parole di Elena Lucchini, Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità della Regione Lombardia – il dato conclamato è che c’è un buco normativo che va colmato». A seguire il senatore Ivan Scartarotto, sottosegretario di Stato per il ministero dell’Interno: «Pensate cosa significa non avere più una foto, un ricordo, un diploma, la laurea… tutto quello che hai costruito in una vita; ora questa rinascita, che spero possa essere l’inizio di un nuovo percorso». Infine Giancarlo Tancredi, Assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Milano: «Abbiamo avuto complicanze legate alla particolarità del caso, però il progetto presentato oggi è davvero molto belo, mi piace il fatto che non vuole cancellare la memoria della torre e riprende linguaggio della sua architettura. Questa esperienza, però, ha dimostrato la totale inadeguatezza delle nostre normative, che non ha fatto una bella figura».
Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Marco Piva
Incendio, Vigentino, via Antonini, Torre dei Moro, Marco Piva
Avanti cosi! Continuate ad ammassare gente .. tanto fra poco avremo gli eliporti sui tetti.
No amo è meglio avere la villetta con giardino! Quello si che è sostenibile! Molto meglio continuare a progettare come in Monza-Brianza dove almeno sei libero di usare l’auto quando vuoi!
mi piace con queste linee curve
Sinceramente niente di nuovo dai precedente e comunque tra i vari progetti è stato scelto il peggiore. Contenti i residenti…
siamo molto contenti, grazie per il prezioso contributo