È stato aggiudicato l’appalto per i lavori della costruzione di un nuovo edificio a Torino, in via Paolo Borsellino n.4c int. 38, in zona Politecnico. L’area in questione sorge nel quartiere Cenisia ed è collocata esattamente tra il nuovo Energy Center e l’Ex-Westinghouse. Questa operazione – il cui prezzo a base d’asta è di circa 31 milioni di euro – consentirà al Politecnico di Torino – Committente dell’opera – una cospicua aggiunta di volume, che conferma l’ottica di espansione dell’ateneo iniziata diversi anni fa e che di recente ha visto la realizzazione del nuovo complesso delle Aule R, sempre in via Paolo Borsellino.
L’edificio oggetto dell’Appalto prenderà il nome di Digital Revolution House (DRH): una casa per la rivoluzione digitale che secondo il Politecnico è il fulcro dell’attività dell’ateneo stesso, in un periodo, questo, dove la rivoluzione digitale è di fondamentale importanza e, spesso, più imposta che scelta. I nuovi locali vedranno una forte sinergia tra università ed imprese private, che consentirà a studenti, ricercatori insieme a professionisti esterni la possibilità di lavorare su progetti comuni.
La location non fa che rafforzare il ruolo della DRH: sorge in un’area dove il Politecnico fa da padrone ed attigua a molte altre attività: come le ex-OGR, l’Istituto Mario Boella (istituto no-profit di ricerca e innovazione), il futuro Learning Center, l’Energy Center, il Siti, l’incubatore di start-up I3P, ed altri, col quale il DRH non creerà solo un nuovo asse tecnologico fisico (data la vicinanza geografica), ma soprattutto ideologico, date le discipline e gli interessi che accomunano le varie attività.
L’edificio avrà un’impronta al suolo di circa 1.600 m2 in pianta, con una superficie complessiva costruita di quasi 12.000 m2 distribuiti in 5 piani fuori terra, copertura, ed un piano interrato adibito a parcheggi, deposito, Casa dei Team. Il piano terreno, invece, ospiterà l’ingresso, un’area ristoro, un’officina operativa, e una piccola sala conferenze, mentre al piano superiore ci saranno uffici, segreterie, e circa 8 aule master. Dal piano 2° al 4°, verranno costruiti locali ad uso uffici, aule ma soprattutto laboratori CID (ce ne saranno una dozzina).
Il Progetto è stato curato dal Masterplan team (MPt) del Politecnico di Torino, guidato dal Prof. Arch. Carlo Deregibus, che insieme ad altri collaboratori si sono occupati anche della vera sfida del progetto: l’involucro esterno dell’edificio, una parte tecnicamente molto complessa, per diversi motivi. In primis, perché si collocherà in mezzo a due realtà architettonicamente differenti: da un lato, verso ovest, l’Energy Center, dalle facciate moderne e tecnologiche e dall’altro, lato est, sarà dirimpetto all’edificio storico ex-Westinghouse, il cui futuro al momento non è molto chiaro. In secondo luogo perché l’involucro è la pelle dell’edificio, cioè la parte con cui lo stesso si protegge dall’esterno e con cui “respira”.
Lo studio dei prospetti e delle facciate, infatti, è stato un vero “progetto nel progetto”, sia per la vicinanza agli edifici citati, sia per l’esposizione (avrà 4 lati interamente esposti) nonchè per la forte impronta tecnologica che si è voluta dare all’involucro esterno. Guardando i render, infatti, saltano all’occhio le lamelle esterne di cui i prospetti sono interamente coperti e che sono il risultato di una perfetta e studiata combinazione tra lamelle verticali ed orizzontali.
Questo studio, infatti, ha portato alla conclusione che la performance migliore si ottenesse con lamelle orizzontali a diversa inclinazione a seconda della posizione in facciata. I fattori che ne hanno influenzato la scelta architettonica e geometrica delle lamelle e della loro inclinazione sono stati diversi: oltre al primo piano di fattibilità tecnica di 4 anni fa, lo studio e il layout di facciata, insieme al bilanciamento dell’irraggiamento solare e all’ottimizzazione del fattore di luce diurna media (FLDm) hanno portato a disegnare le facciate come da progetto corrente, con lamelle rastremate che vanno da -70° a +35° di inclinazione.
La pelle esterna dell’edificio, quindi, oltre a rappresentarne l’ “abito”, nello specifico caso è altamente tecnologica e consente al fabbricato un enorme beneficio in termini di comfort abitativo e risparmio energetico. Il tutto coadiuvato anche dagli impianti che verranno installati nell’edificio, anch’essi altamente efficienti e performanti. Inoltre, come previsto dal Committente, l’edificio dovrà ottenere il Certificato secondo il Protocollo Itaca della Regione Piemonte, che darà una garanzia in più sulla sostenibilità energetica e ambientale dell’intera costruzione.
Ancora una volta il Politecnico di Torino si conferma il gancio trainante di una politica di crescita ed espansione che vede negli studenti e nei ricercatori il propulsore del futuro della società. Quest’ottica trova anche riscontro pratico nelle molte iniziative di cui il Politecnico è promotore: la Città dell’Aerospazio, in Torino ovest, ad esempio, il Learning Center in via Borsellino (che sorgerà affianco alle nuove Aule R), oppure i locali che l’Ateneo andrà a riqualificare sia in Torino Sud (Mirafiori), che a Torino Nord (ex Manifattura Tabacchi) e Torino Est con il nuovo Campus di Architettura nei padiglioni 1 e 3 di Torino Esposizioni. Direzione simile a quella verso cui viaggia anche l’Università degli Studi di Torino, con una serie di iniziative atte ad espandere le sedi universitarie, una fra tutte la Città della Scienza e dell’Ambiente a Grugliasco.
La forte politica di ampliamento dei locali universitari in Torino e Piemonte è resa possibile, ovviamente, dagli investimenti propri delle università, dagli enti pubblici (Città e Regione) ma, soprattutto, dai fondi stanziati dal PNRR che, solo per i progetti del Politecnico, ha già rilasciato circa 30 milioni di euro, la metà di quelli che servono alla realizzazione di tutti i progetti in essere.
Al momento i lavori sono stati appaltati e al primo posto in graduatoria c’è la Manelli Costruzioni Generali SpA anche se si attende la comunicazione ufficiale. Rimaniamo in attesa di scoprire quando inizieranno i lavori e quanto dureranno, nella speranza che nel frattempo anche l’edificio attiguo dell’Ex Westinghouse possa vedere approvato il piano presentato lo scorso gennaio da Esselunga SpA – l’attuale proprietaria pronta al rilancio dello storico edificio, così da avere l’intera riqualificazione dell’area in questione.
Committente: Politecnico di Torino
Masterplan: Masterplan Team (MBt), Politecnico di Torino
Progettazione Architettonica: Area Edilizia e Logistica, Politecnico di Torino
Progettazione Strutturale: Sintecna srl (Torino)
Impresa di Costruzioni: Manelli Costruzioni Generali SpA (Bari)
Render: Masterplan Team (MBt), Politecnico di Torino
Foto area: Francesco Gullace