Torino | Centro – il Progetto di Cino Zucchi per la nuova Cavallerizza Reale

La Cavallerizza Reale di Torino, edificio storico sito in pieno Centro storico, esattamente tra il Teatro Regio, i Giardini della Cavallerizza/ Giardini Reali, Via G.Verdi e Via F.lli Vasco, a pochi passi dalla Mole Antonelliana e da Piazza Castello, dopo anni di disuso, abbandono, polemiche ed occupazioni, finalmente verrà ad essere riutilizzata come un centro culturale, formativo, sociale, educativo grazie alla spinta della Città di Torino e, adesso, grazie al Progetto dell’Architetto Cino Zucchi.

La Storia

L’esigenza dell’edificio nasce alla fine del 1600, quando la Famiglia Reale di Torino sentiva la necessità di creare un fabbricato ad uso maneggio e scuderia nei pressi del Palazzo Reale. Di conseguenza, dal 1674 al 1686, col progetto di Amedeo di Castellamonte, viene realizzato un edificio a forma di croce per ospitare i cavalli e quanto ad essi collegato, insieme ad un cortile circolare, la Rotonda.

Il Progetto di Amedeo di Castellamonte e la Piazza Castello – 1674

Nel 1740 però, su Progetto di Benedetto Alfieri e commissionato dai reali Sabaudi, le vecchie scuderie subiscono una modifica: l’ala est della “croce” viene demolita per essere sostituita da un nuovo edificio a due piani del doppio della larghezza dell’edificio esistente e più lunga, e creata una pista semicircolare per gli spettacoli dei cavalli. Sulle nuove facciate, infatti, l’Alfieri costruisce dodici grandi nicchie atti ad ospitare gli spettatori di spettacoli equestri e tornei del saracino.

La Rotonda di Benedetto Alfieri – 1763.

Circa 100 anni dopo l’intervento di Alfieri, un altro Architetto è chiamato a trasformare nuovamente i locali. Nel 1840 infatti, Ernest Melano propone un nuove modifiche, alcune che prevedono la copertura con volta della parte centrale delle scuderie di Amedeo di Castellamonte e che, fino alla fine del XIX secolo, rimane in uso per spettacoli di tipo equestre. Durante la seconda Guerra Mondiale, l’edificio subisce gravi danni per i bombardamenti nel 1943 rimanendo in stato di disuso per i successivi decenni.

La pianta a croce con modifica dell’ala est – 1803.

Ai giorni nostri

Nel 1997 La Cavallerizza Reale diventa Patrimonio Mondiale Dell’Umanità Unesco, svegliando l’interesse del Pubblico e del Privato tanto che nel 2007 il Comune di Torino ne cede una parte alla Cassa Depositi e Prestiti e nel 2010 si tenta la vendita ai privati tramite aste, che però vanno deserte. Nel frattempo, alcuni locali vengono usati dal Teatro Stabile di Torino per spettacoli ed eventi fino al 2013, e altri locali sono sede dell’Università degli Studi di Torino che possiede anche un’Aula Magna al suo interno – esattamente nel Maneggio Chiablese.

Negli anni a seguire si ritenta la vendita a privati col fine di realizzare appartamenti e residenze di lusso. L’idea non piace alla popolazione, che sfocia in diverse manifestazioni con l’occupazione dei locali avvenuta nel 2014 ad opera dell’Assemblea Cavallerizza 14:45 e al Comitato Salviamo la Cavallerizza, che vorrebbero mantenere “pubblici” gli edifici del Patrimonio Unesco. Nel 2014, 2016 e 2019 i locali subiscono diversi incendi dolosi che ne danneggiano alcune parti e, sempre 2019, Città di Torino e Cassa Depositi e Prestiti siglano un accordo per trovare finanziamenti per la ristrutturazione del Complesso.

Parte così un Bando di Alienazione indetto Cartolarizzazioni Citta di Torino S.r.l. che nel 2021 vede l’interesse attivo di Fondazione Compagnia di San Paolo e Università degli Studi di Torino che si aggiudicano il Bando con l’idea di creare un nuovo Centro Culturale, con annessi spazi di interesse formativo, sociale, pubblico e amministrativo, da restituire all’intera collettività torinese negli ambiti più disparati.

Segue poi un Bando Internazionale di Progettazione indetto dal Gruppo aggiudicatario, la cui giuria è presidenziata dall’ Arch. Michele de Lucchi e che vede la partecipazione di Progettisti del calibro di Caruso St John llp (Inghilterra), Balance Architettura stp srl (Torino), Lacaton et Vassal Architectes (Francia – insieme alla torinese ICIS srl), Guicciardini & Magni architetti (Firenze), Architecten Jan de Vylder Inge Vinck (Belgio). Dagli illustri partecipanti il progetto vincitore risulta quello di Cino Zucchi Architetti (Milano), che si distingue per aver proposto un “intervento contemporaneo capace di esaltare la trasformazione dei comportamenti individuali e sociali”.

Il Progetto

Al Progetto vincitore, di cui CZA è il Capogruppo insieme a Politecnica (Modena), hanno contribuito altri professionisti: Arch. Tatiana Milone (Milano), Arch. Fabrizio Pignoloni (Milano), Arch. Luca BallariniTorino Stratosferica (Torino), Arch. Valentina Capra (CZA), Arch. Alberto Artioli (Milano), Ing. Francesca Federzoni (Politecnica) da cui è scaturita la proposta vincente che vede un nuovo hub culturale in pieno centro città, di carattere fortemente tecnologico, innovativo e futuristico all’interno del fabbricato storico protetto dall’Unesco costruito più di 400 anni fa.

Il gruppo si è ispirato a tre elementi fondamentali: la conoscenza storica degli edifici esistenti; la comprensione di come tali edifici possano ospitare, centinaia di anni dopo la loro costruzione, destinazioni d’uso e stili di vita completamente diversi da quelli originari; la capacità di reinterpretare l’architettura esistente, sempre con un occhio di riguardo sull’Ambiente. Questo, si è concretizzato nella riqualificazione di tutti gli edifici esistenti e la realizzazione di nuove strutture in continuità a quelle storiche.

Vengono infatti rinnovati tutti gli spazi esistenti: il Cortile dell’Università a sud con nuovi spazi universitari dedicati a ricerca e laboratori, nuove aule studio e residenze universitarie temporanee; la Cavallerizza Alfierana diventerà una nuova sala polivalente per teatro, eventi e spettacoli in grado di ospitare fino a 800 persone; la Rotonda si trasformerà in reception e info-point; le scuderie verranno convertiti in spazi espositivi e museali; le Pagliere avranno una nuova serra progettuale, il passaggio tra gli edifici verrà coperto con un nuovo tetto a falda molto accentuata, ci saranno nuovi spazi espositivi e aree dedicate ad uffici gestionali e uffici per l’Acceleratore delle Competenze.

Tra Le Pagliere e l’Ala del Mosca verrà creata in esterno la nuova Piazzetta del Bagolaro che si spinge verso i Giardini Reali lato C.so San Maurizio, mentre l’Ala del Mosca stessa sarà una delle aree più ristrutturate: al suo interno ospiterà, tra le altre cose, la nuova sede della Fondazione Compagnia di San Paolo, sviluppata su sei livelli fuori terra e che avranno uffici direzionali, presidenza e segreteria, sala consiglio, sala meeting, aula polivalente, aree per co-working e smart-working, e molti altri spazi, tra cui cucina, bistrot, nido, terrazzi panoramici, caffetterie, lounge-bar, librerie. All’ultimo piano, la modifica della falda del tetto consentirà di avere, tramite vetrate leggere e trasparenti, delle finestre panoramiche su Mole Antonelliana e Superga.

Anche gli spazi esterni saranno molto curati, così da incentivarne l’uso in tutte le stagioni: la pavimentazione verrà completamente ridisegnata, e nelle aree comuni esterne verranno distribuite diverse panchine e panche in pietra, tipogie di piante ed alberi appostitamente studiate, alcune canopy e tettoie semicorcolari in bronzo ossidato e il nuovo ingresso su Via G.Verdi verrà totalmente ripensato, con l’aggiunta di due schermi LED interattivi che comunicheranno in tempo reale gli eventi ospitati all’interno della Cavallerizza.

I progettisti hanno ovviamente anche pensato a rendere l’edificio super sostenibile. L’obiettivo di avere un NZEB (edificio a quasi energia zero – nearly zero energy building), ha portato a diverse strategie di risparmio energetico. L’impianto termico sfrutterà il sistema geotermico della Città di Torino, mentre alta è l’attenzione all’acqua: l’acqua piovana verrà riciclata per gli usi non potabili dell’edificio, l’irrigazione delle aree verdi e si userà una tecnologia di micro-filtraggio tipo MMF molto avanzato – che utilizza i fanghi biologici attivati e consente un enorme risparmio energetico rispetto ai sistemi tradizionali.

L’utilizzo dei pannelli fotovoltaici sarà notevole e su quasi tutte le coperture, e tutti gli impianti saranno gestiti tramite un BEMS (Sistema di Gestione dell’Energia – Building Energy Management System) super tecnologico, in grado di essere controllato da remoto e modificato a seconda dell’uso in tempo reale, grazie ai numerosi sensori previsti negli edifici.

Dal punto di vista realizzativo, il cantiere sarà diviso in 4 fasi per le quali si prevede una durata complessiva di circa 4 anni: la 1’ fase vede la trasformazione delle Pagliere con una durata dei lavori di circa 18 mesi, mentre a seguire si vedranno i lavori sull’Ala del Mosca che terranno le imprese all’opera per 2 anni, ai quali seguiranno le fasi 3 e 4 per circa 12 mesi aggiuntivi.

Sembra dunque che entro il 2028 Torino potrà godere di un nuovo spazio dedicato a cultura, formazione e intrattenimento, grazie all’interesse della Compagnia di San Paolo e dell’ UniTo (già molto attiva nella trasformazione di aree dismesse, come la Città dello Spazio e la Città della Scienza e dell’Ambiente) e all’esperienza progettuale di un gruppo di professionisti guidati da Cino Zucchi, autore tra l’altro della nuova sede Lavazza a Torino, attualmente uno dei migliori interventi di architettura moderna nel capoluogo piemontese.

Committente: Fondazione Compagnia di San Paolo (Torino) + Università degli Studi di Torino + Città di Torino

Progettazione Architettonica: Cino Zucchi Architetti – CZA (Milano) + Politecnica (Modena) + Consulenti

Render e Immagini: CZA

Foto Storiche: www.museotorino.it

Foto area: Francesco Gullace + Google

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

2 commenti su “Torino | Centro – il Progetto di Cino Zucchi per la nuova Cavallerizza Reale”

  1. Che meraviglia!

    Nel pieno centro storico di Torino sarà una meta bellissima per i cittadini e turisti.

    Noi a Milano solo roba di scarsa qualità e sciattume!

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