Finalmente possiamo mettere la parola “completato” anche all’ultimo tassello del Quartiere di CityLife, le Residenze Libeskind. Siamo nel distretto Fiera-Tre Torri dove al centro svettano le tre torri di Allianz, Generali e PWC.
Le nuove Residenze Libeskind sono gli ultimi tre edifici residenziali realizzati su progetto del team composto da Studio Libeskind – Architecture – Design con SBGA – Blengini Ghirardelli. Per le facciate ISA S.p.A. Mentre SCE Project è responsabile della progettazione costruttiva integrata (architettonica e strutturale), del BIM & Data Management e dell’assistenza di cantiere. Alpina SpA si occupa della direzione lavori generale del cantiere. (Nella mappa: FIE2)
Il complesso occupa un’area totale di 150.000 m² ed è formato dai primi 5 edifici ai quali sono stati aggiunti i nuovi tre. Ognuno realizzato con differenti altezze che variano da 5 a 13 (l’altezza massima degli edifici è di 59 metri). Ogni palazzo risulta con una pianta ricurva, disposte secondo il classico modello a corte attorno ad un giardino interno, comunque interrotto per consentire uno schema aperto all’ambiente circostante. Le facciate degli edifici presentano delle forme asimmetriche, segnate dagli ampi balconi coperti in parte dai serpeggianti frangisole, mentre le pareti sono rivestite in grès dai toni leggeri ma caldi. La parte sommitale di ogni palazzo è caratterizzata da volumi dalle vetrate ampie e inframezzati dagli ami terrazzi.
Il nuovo blocco, composto dai tre nuovi edifici, si affaccia su via Spinola con un edificio, uno rimane parallelo a piazza Elsa Morante e quello più alto dei tre in parte si affaccia sul parco e in parte lungo la nuova via pedonale ancora da completare che collegherà il parco e piazza Elsa Morante con il proseguimento di Via Benedetto Brin (e più rapido collegamento con la stazione M1 Amendola).
Gli edifici, ormai sono diventati un classico del quartiere, come i dirimpettai realizzati dallo studio Zaha Hadid. La scomposizione delle facciate è segno del grande architetto americano e nell’insieme appaiono come grandi monoliti moderni di una nuova Stonehenge. Ancora non ci siamo abituati ai volumi in sommità, che sembrano sempre in posizione precaria e in alcuni punti non sembrano del tutto completati coi frangisole in composto legnoso che seguono una direzione differente dalle finestre sottostanti.
Al momento manca ancora il completamento dell’area circondante il cantiere.
Referenze immagini: Roberto Arsuffi
CityLife, Fiera, Tre Torri, viale Duilio, viale Boezio, viale Cassiodoro, viale Berengario, Palazzo delle Scintille, Velodromo Vigorelli, piazza VI Febbraio, BIG-Bjarke
Completate alla bell’e meglio, sarebbe stato da titolare.
Guardando i render originali, si vede lo squallore di come hanno trasformato gli infissi degli ultimi piani: https://blog.urbanfile.org/2020/12/27/milano-cantieri-2021-la-citta-che-verra/2020-urbanfile-milano-tre-torri-citylife-residenze-libeskind-rendering-2/
Da serre a finestrelle murate, una cosa che grida vendetta – già erano edifici bruttarelli e speculativi, ma così si iscrivono nell’enciclopedia degli orrori architettonici….
Bella schifezza
volpe e uva sono sempre di moda
Devono essere state particolarmente complicate da costruire però l’effetto finale sinceramente genera un senso di vertigine e e spaseamento… Non esattamente piacevole
Probabilmente è soggettivo visto che c’è gente che paga milioni di euro per vivere dentro queste meraviglie
Io ricordo bene che in origine in quell’area dovevano costruire villette, cosi’ erano state definite, non palazzi alti…..
Anche dal plan è evidente la superiorità architettonica delle residenze Hadid, che seguono i prolungamenti delle strade già esistenti, le interruzioni semi casuali e le corti interne tipiche dei blocchi milanesi. Dall’altra parte forme e posizioni totalmente a caso. L’architettura non è solo tirare 2 linee a caso ma creare sistemi che facciano da ponte tra la storia ed il futuro delle città