Milano | Cascina Merlata – Inaugurato e aperto il Merlata Bloom

Ed eccoci, dopo anni di attesa e poi di cantiere oggi è stato inaugurato e aperto al pubblico il Merlata Bloom Milano, il nuovo centro commerciale di Milano. Così finalmente anche questo tassello di Cascina Merlata va a completare un angolo e a colmare una carenza di negozi che ormai era diventato un problema per le migliaia di abitanti che avevano scelto di vivere nel nuovo quartiere di Cascina Merlata, ormai urbanisticamente consolidato con i complessi di Uptown e di Città Contemporanea, ma anche molti altri disseminati nel vecchio territorio dell’antica cascina.

Un centro commerciale di ultima generazione che sposa iconicità del progetto architettonico, sostenibilità ambientale e fruibilità del pubblico.

Il Merlata Bloom Milano è il primo centro commerciale urbano con 70mila metri quadrati di retail che guarda a un mix innovativo di funzioni. Saranno, infatti, 210 gli spazi commerciali tra cui 43 innovativi concept Food & Beverage, un cinema multisala e due ancore importanti come Esselunga (5.900 mq) e Decathlon, che qui porterà uffici e due piani di store, ma anche servizi tra i quali Dental Pro e la clinica beauty Juneco. Tra i brand premium che hanno scelto di aprire qui un punto vendita ci sono, per esempio, Calvin Klein, Hugo Boss, Napapijri, Timberland, Tommy Hilfiger, North Sails e Under Armour.

Il cantiere era cominciato in piena pandemia, dovendo far fronte prima al Covid e poi alle conseguenze della guerra in Ucraina, tra cui il rincaro delle materie prime. Ma come ha raccontato al Sole 24 ore, Marco Balducci, direttore generale di Nhood: «è stato realizzato un complesso che guarda al futuro, con un mix di prodotto che vede una forte diminuzione del fast retail, oggi al 30% rispetto a una media del 50%, per riequilibrare la composizione tra servizi, moda e ristorazione».

Il complesso commerciale e di intrattenimento, per il quale in fase di costruzione sono stati utilizzati in media il 35% di materiali riciclati, punta ad avere la certificazione Breeam. Coperto da 5mila mq di pannelli fotovoltaici, l’edificio vanta un alto grado di efficienza energetica, tanto che l’asset consumerà il 24% in meno rispetto allo standard nZEB, sarà completamente gas-free grazie al collegamento alla rete di teleriscaldamento A2A di Milano Ovest, mentre pozzi geotermici per le pompe di calore raffrescheranno in estate l’edificio. «Grazie a tutti questi elementi, l’edificio riesce ad evitare un’elevata quantità di emissioni di CO2. Si stima infatti che circa 9.400 tonnellate di CO2 saranno risparmiate da oggi al 2050 rispetto ai limiti imposti dagli Accordi di Parigi del 2015, e la proprietà sta lavorando su obiettivi ancora più ambiziosi», dicono dalla società. Il progetto ha cercato di minimizzare l’impatto ambientale dello sviluppo con l’utilizzo di vetro e legno e di ridurre i consumi idrici anche grazie alla presenza di una superficie di oltre 5.000 mq in copertura che permetterà di raccogliere e riutilizzare l’acqua piovana.

Merlata Bloom Milano, oltre a servire gli abitanti del nuovo distretto della Merlata – circa 7mila (2.500 famiglie) – , sicuramente raccoglierà anche il bacino dello storico distretto del Gallaratese, ma anche la vicina Rho e oltre, fino ad arrivare a oltre 3,6 milioni di possibili clienti.

L’edificio è stato progettato da CallisonRTKL (CRTKL), mentre il progetto comunale ed esecutivo è stato realizzato da Rossetti Engineering, società che fa parte del gruppo ImmobiliarEuropea. Mentre sono state più di 3mila le maestranze impiegate nelle fasi di cantiere. A pieno regime, Merlata Bloom Milano avrà un impatto economico positivo rilevante sulla comunità locale, a partire dalle previsioni di occupazione che, tra collaboratori diretti e indiretti, porterà a circa 2mila nuovi posti di lavoro.

L’impatto di persona ci è piaciuto molto, accogliente e ben strutturato. Anche se non siamo dei fan dei centri commerciali, quest’edificio che funge anche da “barriera” tra l’autostrada e le residenze, riteniamo proprio che diventerà un punto focale per la vita del quartiere e non solo, visto che sarà connesso con il futuro quartiere di Mind a Roserio, quello in costruzione dove si è svolto Expo 2015 e dove si trova l’ospedale Galeazzi.

Inoltre, le passerelle già presenti, metteranno in collegamento rapido il centro commerciale con Mind (aperte però al passaggio non prima di due anni) e anche con la programmata nuova stazione ferroviaria di Merlata-Mind.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Claudio Nelli, Marco Montella, Francesco Langiulli per Milano Panoramica, Esperienza Drone

Cascina Merlata, Centro Commerciale, Merlata Bloom, via Pier Paolo Pasolini, East Uptown, Via Pier Paolo Pasolini, Studio Scandurra, Città Contemporanea, via Daimler, Studio Scandurra,  Antonio Citterio e Patricia Viel, B22, Cino Zucchi, Mario Cucinelal Architetti

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

29 commenti su “Milano | Cascina Merlata – Inaugurato e aperto il Merlata Bloom”

  1. “la proprietà sta lavorando su obiettivi ancora più ambiziosi” cioè?
    Inoltre già pieno di macchine parcheggiate sui marciapiedi (foto 6)

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  2. Collegamenti ciclabili per Molino Dorino, stazione non ancora in cantiere, Merlata MIND al 2027 e la si chiama fruibilità?

    Ma poi il centro di Arese a 6.5km non bastava? Boh, facciamo critiche al consumismo poi siamo tutti interessanti ad un nuovo centro commerciale.

    Per l’amore di dio bene che abbia certificazioni ambientali astronomiche ma resta concepito sulla dipendenza dalle auto per quello che hanno aperto per ora.

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  3. Il tempio supremo dello schiavo moderno? E così la ruota del criceto è al completo. Quindi la passerella per raggiungere a piedi Rho Fiera (e quindi Metro e/o Treno) non è fruibile.. E questo sarebbe un progetto GREEN?! Alla faccia! #poverapatria

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    • Ennesimo centro commerciale con presentazione e spreco di parole di cui nessuno potrà mai verificarne la veridicità. I nomi all’interno sono i “soliti” brand che non fanno altro che aumentare la loro ricchezza a scapito dei giovani imprenditori che non riescono a collocarsi sei non sei parente di qualcuno.
      Un ennesimo colpo contro le piccole aziende che oramai non riescono più a trovare una dimensione in un mondo lavorativo nelle mani delle grandi potenze economiche.
      La Meloni decanta l’importanza dei piccoli artigiani definendoli la “spina dorsale del paese” ma che degli stessi ne sta provocando la dipartita. In antitesi si creano mostri elefantiaci decretando la distruzione dei piccoli imprenditori.

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  4. Nessun reportage invece su come la viabilità è stata gestita? Lo dico io: in modo pessimo lasciando chiusi gli svincoli dall’autostrada e ingolfando le vie del quartiere sin dal primo mattino. Alla faccia del green!

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  5. Non erano meglio gli spazi commerciali ai piani terra dei palazzi come una volta? In questo modo si rendono più vive le vie cittadine,camminando all’aperto, e non solo uno spazio preciso.

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    • Speriamo, il quartiere oggi era totalmente bloccato da Gallaratese al Bloom. Sono stato in coda dall’Ipoodromo La Maura direzione San Leonardo…………………

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    • La viabilità è a dir poco caotica con poche indicazioni. Gli edifici sono anonimi e non certo nuovi da un punto di vista architettonico e inseriti nel nulla. Sul complesso incombe il centro commerciale, l agorà dei nostri giorni, molto piu simile a un aeroporto che a un centro commerciale tipo quelli che si trovano in molti paesi del mondo. I negozi per i nostri standard sono parecchi ma hanno un che di incompiuto e di provvisorio. All’interno nessuna indicazione e nessun addetto, ma tantissima gente, malgrado la giornata infrasettimanale.

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  6. Caos viabilità prevedibile. Un centro commerciale enorme incastrato in un quartiere con strade sotto dimensionate. Mi sbaglierò, ma temo che la situazione potrà anche peggiorare.

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  7. ma che bel redazionale….spero pagato lautamente per arrivare a glorificare questo scempio.
    Ma veramente nel 2023 fanno ancora i centri commerciali con il multisala?!?!

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  8. boh ! questa modernità è ridicola e terrificante. Sappiamo benissimo che sarà un quartiere tristerrimo. d’estate come d’inverno. questo ennesimo centro commerciale sembra nato 40 anni fa. una cattedrale nel deserto. Dispiace per quelli che ci hanno investito risparmi e illusioni, ma quanto durerà? uno , due, tre anni?

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  9. Io abito circa un km da casa, l’ho visto nascere sin dalla prima pietra. Ieri sono stato all’inaugurazione e sono rimasto sbalordito dalla grandiosa opera effettuata in pochissimi anni. Il mio giudizio è 10 e lode. Auguro un buon lavoro a tutti i lavoratori del Centro. Rocco da Milano.

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  10. Lascio passare l’isteria della nuova apertura e quella che ci sarà per le prossime festività natalizie. Abito vicino a Saronno. Dopo il 7 di gennaio andrò a fare un giro per vedere com’è e che negozi ci sono….

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  11. Avete piazzato la fermata di Mind proprio nel punto in cui ci sono le comunicazioni tra la Torino e la Domodossola, e le rispettive discese di alimentazione dalla SSE di Fiorenza. Per non parlare dile e spalle dei vari sovrappassi….
    Non sembra un intervento semplice di realizzazione banchine e accessi.

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  12. Preso atto dei problemi di viabilità (che non ho visto personalmente ma leggo nei commenti), non posso pensare a cosa potrebbe accadere in zona sud est se venisse fatto lo stadio del Milan a San Donato. Un po’ off topic ma anche pertinente.

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    • Lo stadio sicuramente è un problema.

      Ma gia sabato scorso ci ho messo 10 minuti per arrivare e parcheggiare dentro il parcheggio sotterraneo di Merlata Bloom.

      Zero code.
      Velocissimo.

      Si è già sgonfiato il traffico?

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  13. Centri commerciali = lavaggio di denaro. Chissà quanto interessa a questa bella gente la distanza dai mezzi e dagli svincoli autostradali. E poi: centri commerciali, centri commerciali, e ancora centri commerciali; a Rozzano e Assago si guardano uno di fronte all’altro; a City Life, in pieno centro, non poteva esserci più spazio per la cultura, lo sport, la ricreazione?…nessuno è mai stato al Sony Center di Berlino? Negozi, ristoranti…si, ma anche un museo. Niente; occasione persa. E i negozi spariscono…..

    Bel modo di valorizzare le aree. Forse per qualche portafoglio. Non ci andrò mai

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  14. Mi vanto pur abitando a pochi km da Arese di non aver mai visitato l’ecomostro, ora che c’è anche suo fratello maggiore battezzato Merlata Bloom, vedrò di non fare differenze. In primis, chiudere di domenica,, che trovino qualcosa di più utile per nutrire l’ encefalo tutti quei visitatori che sembrano fedeli in adorazione quando si trovano al cospetto dei templi del consumo.

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  15. Primo grande errore di Esselunga di inserire un suo punto vendita in un grande centro commerciale. Il suo fondatore non lo avrebbe mai permesso.

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