Mentre proseguono i lavori per completare il Villaggio Olimpico (al link il nostro ultimo aggiornamento) in costruzione nell’area dell’ex Scalo ferroviario di Porta Romana, sono stati aggiornati i rendering (o suggestioni) con il progetto definitivo. Progetto che abbiamo visto e come succede spesso, per varie ragioni viene sempre modificato anche in corso d’opera (modifiche da parte delle varie commissioni, cambio di materiali, budget ridotti, ecc…)
A conclusione del suo primo anno di attività CDP Real Asset Sgr, costola immobiliare del gruppo Cassa Deposititi e Prestiti, ha annunciato l’ingresso nell’azionariato del Villaggio Olimpico di Milano al fianco di Coima SGR. “Si tratta di un intervento da 50 milioni di euro” ha sottolineato Giancarlo Scotti, amministratore delegato di CDP Real Asset, “che ci vede con una quota di minoranza sotto il 40% del capitale e ci posiziona in uno dei più grandi interventi di rigenerazione urbana in corso a Milano“.
Il progetto originario di Parco Romana è stato presentato dal team OUTCOMIST, Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture, Carlo Ratti Associati, con Gross. Max., Nigel Dunnett Studio, Arup, Portland Design, Systematica, Studio Zoppini, Aecom, Land, Artelia. Mentre il Progetto del Villaggio Olimpico è del gruppo SOM – Skidmore, Owings & Merrill.
Il Villaggio Olimpico rappresenta il primo tassello del grande progetto di rigenerazione urbana dello Scalo di Porta Romana e riflette lo “spirito olimpico” di Milano: funzionale a offrire uno spazio primario per le Olimpiadi Invernali del 2026, diventerà poi un bene restituito alla comunità cittadina come studentato per le varie università.
Le modifiche più evidenti confronto ai primi rendering diffusi li possiamo notare nella forma stessa delle stecche, raccordate da una struttura a terrazze in metallo che ora si presenta in maniera lineare, mentre in origine terminava con tre timpani. Cambiato anche il colore delle facciate, in precedenza più corpose e colorate (sicuramente cambio di materiali).
Novità nei nuovi rendering divulgati da SOM, possiamo avere una migliore idea di come si presenterà il “villaggio” con le sue piazzette, aree pedonali e i vecchi magazzini-officine a shed che diventeranno spazi commerciali con bistrot e pubs. Sicuramente un punto focale del complesso, sito verso l’angolo formato da via Ripamonti e via Lorenzini.
Qui di seguito le ultime immagini dal cantiere del Villaggio Olimpico di ieri pomeriggio, 5 marzo 2024.
Referenze immagini: Coima;
Villaggio Olimpico, Milano 2026, Olimpiadi Invernali 2026, Scalo Romana, Porta Romana, Coima, Covivio, Prada Holding
Ora è a tutti gli effetti una replica 1:1 di un quartiere di Stalingrado
infatti, occasione sprecata per la città e l’architettura ma affari d’oro per i cementificatori e per gli eventuali oneri di urbanizzazione per il comune.
È una replica 1:1 del carcere di Opera.
Ma poi mi domando, gli architetti che firmano questi obbrobri non si vergognano? Che senso ha un concorso internazionale se i risultati sono questi? Non bastava un geometra del comune?
Sarebbe come chiamare, chessò, Snohetta e fargli realizzare un insulso e banale palazzotto degno del meno creativo studio di architettura milanese, a nessuno verrebbe in mente un’idea tanto ridicola, giusto? Giusto?
E certo! C’è anche una marea di neve…;)
Grazie per il tuo preziosissimo commento
Poco attrattivo nei rendering Mi immagino dal vero che meraviglia sarà
Più semplicemente i rendering in questo caso riflettono la nuda realtà, senza colori di tramonti caraibici
c’è da sperare che, come al solito, i cosiddetti rendering siano effettivamente diversi da quello che sarà in realtà.
In bene e in male.
Tristissimo d’estate, con alberi e fiori, non oso immaginare d’inverno, quindi durante le olimpiadi, quando gli alberelli saranno senza foglie.
Mi auguro che il resto del complesso sia all’altezza dei primi rendering, conto sul buon gusto di Prada per vigilare sull’insieme.
Ci rendiamo conto che è già brutto nei rendering? Cosa ci aspetta Corviale 2.0?
Che tristezza, praticamente un carcere.
E il verde????
Io non senza parole !
Mi chiedo solo perché?
Inutile mettere più piante da i rendering, tanto sappiamo che sarà un palazzaccio popolare nel centro della scalo.
Metà scalo è già rovinato per sempre !
Praticamente Pyongyang con dell’edera. Complimenti vivissimi!
spero vivamente che la sobria e deprimente tristezza di questi nuovi fabbricati venga compensata da una ampia quantità di spazi pubblici fruibili e vivibili
Riempiono giornali da mesi per proclamare che con i lavori sono avanti e probabilmente termineranno prima della
Scadenza fissata, certo banali e brutti così…
Mostruoso. Solo il grattacielo A2A ha un suo perché. L’unica cosa che si salva
Le vele di scampia….
Ma avrei pensato che l’architettura di Milano sarebbe caduta così in basso,
quello che fa più rabbia e che oltre a rappresentare il fulcro delle olimpiadi,
venga costruito un mostro così, su gli scali che dovrebbero rappresentare la modernità e la bellezza di come ci siamo modificati negli ultimi anni.
E invece siamo sempre lì, palazzoni stile anni ‘50 (dove si costruiva velocemente per occupare i buchi dei bombardamenti e con pochi soldi ).
Sono senza anima e brutti già da rendering figuriamoci dopo.
Assurdo ! Saluti da Milano 2024!!!
è davvero un’oscenità, ma come si fa nel 2024 a tirare fuori (e approvare) una disgrazia del genere?
La torre A2A sembra il triplo del palazzo Prada. Vedremo l’entità del verde in mezzo alle “palazzine popolari” ?
Bello quel tram/treno messo lì a caso da chissà quale città estera… ahahahahahah
di male in peggio. sono davvero angosciata. non ci vuol tanto per avere un minimo senso estetico: il buon gusto può conciliare la mancanza di un grande budget, il problema è che qua questo concetto non esiste. pura speculazione, almeno negli anni 50 non costruivano dei catafalchi in zona missori, c’era una modernità legata ancora alla tradizione, legata al contesto e legata a una cura dell’estetica, a mio parere. invece, ultimamente si vedono solo strutture che sembrano uscite da un’utopia stalinista (vedere anche il nuovo studentato in bovisa), se non peggio: tanta quantità, poca qualità.
Vedremo quando è finito e poi si critica
E per realizzare questo orrore, una gara internazionale? Erano meglio i binari e le erbacce ante-progetto!
Infatti,sostituto fantasioso del bus 65?
Si sperava nel verde,come sempre disatteso