Milano | Porta Romana – Cantiere Villaggio Olimpico: fine febbraio 2024

Nuovo aggiornamento di fine febbraio 2024 dal cantiere presente allo Scalo di Porta Romana, dove sarà realizzato il Villaggio Olimpico. Il cantiere è in grande fermento, come immaginabile. Qui saranno eretti gli edifici che ospiteranno gli atleti per poi essere convertiti a evento olimpico concluso, in residenza universitaria. Saranno successivamente costruiti altri edifici e la famosa passerella-passeggiata (che pare abbastanza costosa), oltre alla riqualificazione della stazione FS di Porta Romana. 

Il Progetto di Parco Romana presentato dal team OUTCOMIST, Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture, Carlo Ratti Associati, con Gross. Max., Nigel Dunnett Studio, Arup, Portland Design, Systematica, Studio Zoppini, Aecom, Land, Artelia. Mentre il Progetto Villaggio Olimpico è del gruppo SOM – Skidmore, Owings & Merrill.

Qui alcune foto scattata da piazza Trento.

Dal lato del cavalcavia di via Ripamonti.

Da via Lorenzini e dall’osservatorio di cantiere qui presente.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Valter Repossi

Villaggio Olimpico, Milano 2026, Olimpiadi Invernali 2026, Scalo Romana, Porta Romana, Coima, Covivio, Prada Holding, OUTCOMIST, Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture, Carlo Ratti Associati

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

12 commenti su “Milano | Porta Romana – Cantiere Villaggio Olimpico: fine febbraio 2024”

  1. Impressionante come sia stato scelto un progetto così banalotto per lo studentato,

    stecche di palazzine dove l’unico tratto distintivo, saranno le balconate rigide anni ‘50.

    Metà scalo è già una barzelletta!

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    • Sono assolutamente d’accordo. È un vero peccato che il progetto per il futuro studentato si limiti a sei strutture senza alcun carattere distintivo o contributo significativo al paesaggio urbano di Milano. Considerando che l’area di intervento sembrava offrire ampie opportunità di inserimento urbano, partendo praticamente da una tela bianca, è davvero deludente non vedere un approccio più innovativo e sensibile.

      In un contesto dove le potenzialità di creare qualcosa di unico e funzionale sono così evidenti, ci si aspetterebbe una proposta che dia un nuovo respiro alla città, che rispecchi le sue dinamiche culturali e architettoniche o che ne “inventi” di nuove. Sarebbe stato un’occasione ideale per elevare il design e l’urbanistica milanese a livelli ancora più alti, magari integrando elementi di sostenibilità ambientale o di coesione sociale.

      Speriamo che in futuro si possa rivalutare questo progetto e renderlo più rispondente alle esigenze della comunità e all’identità urbana di Milano, contribuendo così a un progresso reale e significativo della città.

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    • Speriamo bene nelle finiture.

      Certo fa effetto che nel 2024 il massimo che si riesca a fare per costruire edifici simili sia ricorrere alla tipologia della stecca elaborata e ripetuta con lo stampino, che riporta ai quartieri popolari del dopoguerra, tirati su in fretta e furia per far fronte all’emergenza abitativa..

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  2. Sono assolutamente d’accordo. È un vero peccato che il progetto per il futuro studentato si limiti a sei strutture senza alcun carattere distintivo o contributo significativo al paesaggio urbano di Milano. Considerando che l’area di intervento sembrava offrire ampie opportunità di inserimento urbano, partendo praticamente da una tela bianca, è davvero deludente non vedere un approccio più innovativo e sensibile.

    In un contesto dove le potenzialità di creare qualcosa di unico e funzionale sono così evidenti, ci si aspetterebbe una proposta che dia un nuovo respiro alla città, che rispecchi le sue dinamiche culturali e architettoniche. Sarebbe stato un’occasione ideale per elevare il design e l’urbanistica milanese a livelli ancora più alti, magari integrando elementi di sostenibilità ambientale o di coesione sociale.

    Speriamo che in futuro si possa rivalutare questo progetto e renderlo più rispondente alle esigenze della comunità e all’identità urbana di Milano, contribuendo così a un progresso reale e significativo della città.

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  3. Sembra un carcere, se questo è il primo assaggio di quello che sarà il nuovo scalo siamo messi malissimo. Ed io che speravo in qualcosa ad effetto che reggesse il paragone con Porta Nuova o Citylife ed invece il confronto è da fare con la casa circondariale di Opera.

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  4. Si sperava in edifici belli efficienti assegnati a persone che non possono permettersi prezzi stratosferici.Ma l edilizia a prezzi agevolati e ‘ un miraggio o possiamo crederci ancora? Si può sapere a chi ci si deve rivolgere per avere notizie veritiere?

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  5. Bello schifo.
    Speculazione immobiliare dell peggiori, con la pesante complicità dell’Amministrazione Comunale.
    Sala dormiva come al solito.
    Vergogna!

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