Milano Greco. 5 anni fa venne presentato il progetto di rigenerazione dell’area adiacente all’ex scalo ferroviario di Milano Greco, sito tra la via Breda e via Sesto San Giovanni, la prima verso il territorio di Precotto e l’altra in quello di Bicocca.
Si tratta dell’Innesto, il primo progetto di “Housing Sociale Zero Carbon“, vincitore del concorso internazionale C40 Reinventing Cities 2019 con il progetto di Barreca & La Varra, Arup Italia S.r.l. e altri.
Il terreno, di circa 70.000 metri quadrati, apparteneva al Gruppo RFI delle Ferrovie dello Stato, ed è stato venduto per un importo di circa 4,8 milioni di euro alla società REDO SGR S.p.A.
Qui di seguito i rendering di realizzati dallo studio WOLF Visualizing Architecture per Barreca & La Varra.


Dopo cinque anni ancora nulla di fatto se non le bonifiche nell’area dello scalo realizzate già da qualche anno, tra gli edifici della stazione e via Breda.
Facciamo il punto della situazione:
L’Innesto sarà nuovo quartiere di social housing a Milano, con case prevalentemente in affitto e con molto verde, che si svilupperà sulla superficie dello scalo di circa 73.500 metri quadrati. Di questi, al netto delle aree destinate all’esercizio ferroviario (circa 11.000 metri quadrati), il 72% (circa 45 mila metri quadrati) verrà destinato a verde, spazi, percorsi pedonali e attrezzati ad uso pubblico, ben più della quota del 60% fissata dall’Accordo di programma per la riqualificazione dello scalo ferroviario. Per quanto riguarda la superficie edificabile di 24mila metri quadrati complessivi, 21mila saranno destinati ad edilizia residenziale sociale e 3mila a funzioni compatibili (spazi di coworking, attività commerciali, supermercato sostenibile). In totale, si prevede che il nuovo quartiere ospiterà 400 nuovi alloggi di housing sociale (60% in locazione e 40% in vendita convenzionata agevolata) e 300 posti letto per studenti, per un totale di circa 1500 nuovi residenti, prevalentemente di età compresa tra i 24 e i 44 anni.
Come dicevamo, per ora sono state fatte solo le bonifiche dei terreni, sia nell’area prossima alla stazione che nell’area a est di via Breda. L’inizio dei cantieri veri e propri era previsto per quest’anno, staremo a vedere, ma molto probabilmente slitterà al prossimo anno. Le bonifiche sono state suddivise in A, B, C e D e dovrebbero essersi concluse definitivamente.












Il progetto prevede la costruzione di diversi edifici in linea di 4 piani distribuiti lungo l’attuale via Breda che sarà riposizionata a lato, verso la stazione ferroviaria di modo da liberare dal traffico e dalle auto il nuovo quartiere. Al centro sarà edificata una torre di 13 piani, mentre nella parte più a nord dell’area, oltre l’antica Cascina Fornasetta, verrà edificata un’altra torre ben più alta, (18 piani?).
Tale gruppo di lavoro, oltre al team di Barreca & La Varra, è stato affiancato da un Team di professionisti internazionali di altissimo livello (Arup, Stantec, Barreca & La Varra, Mobility In Chain, Ariatta, Starching, Borlini & Zanini SA) e da un’impresa di costruzione e produzione di tecnologie costruttive innovative (Wood Beton), permettendo di trasformare in un progetto concreto delle idee estremamente ambiziose. Il lavoro prodotto da questo laboratorio d’idee e gabinetto strategico rappresenta di per sé un risultato straordinario perché ha generato, oltre che il progetto per Reinventing Cities, soluzioni interessanti per sviluppi futuri su scala urbana.











A questo va aggiunto la riqualificazione della stazione di Milano Greco Porelli.
La stazione fu inaugurata il 23 settembre 1914; all’epoca era ubicata tra gli allora comuni di Greco Milanese – di cui Segnano e Segnanino erano frazioni – e Gorla Primo; nel 1914 Gorla Primo si unì con il vicino comune di Precotto, dando origine a Gorlaprecotto, e nel 1923 sia Greco Milanese che Gorlaprecotto vennero uniti al comune di Milano. Chiamata fino al 1935 Milano Greco, ha assunto la denominazione attuale il 15 luglio 1957 in omaggio alle vicine fabbriche della Pirelli, che all’epoca occupavano gran parte del quartiere Bicocca. La stazione è dotata di undici binari passanti per il servizio passeggeri.
Dal 2017 sono in corso i lavori per dotare la stazione di un nuovo sottopasso che a questo punto collegherà piazzale Egeo col nuovo quartiere di Innesto.

Purtroppo non siamo riusciti a capire la portata degli interventi a cui sarà sottoposta la stazione di Greco, così come non siamo riusciti a trovare le tempistiche (essendo poi un progetto di RFI).
Qui alleghiamo un rendering della palazzina principale della stazione. Mentre su via Breda sarà realizzata o riqualificata un nuovo caseggiato passeggeri.


Questa è per ora la situazione del piazzale Egeo, dove si affaccia l’edificio passeggeri.






Qui di seguito alcune immagini che mostrano il cantiere ormai congelato da almeno 7 anni del sottopasso aggiunto nella parte nord della stazione.
















- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Innesto; WOLF Visualizing Architecture
- Greco, scalo Greco, Via Breda, Reinventing Cities, l’Innesto, Precotto, Piazzale Egeo, Riqualificazione, Barreca & La Varra, RFI, Cascina Fornasetta, Reinventing Cities, Arup Italia S.r.l.
Nonostante sia il solito stile architettonico devo ammettere che questo progetto mi intriga ed ispira fiducia, speriamo bene!
Curioso di vedere i rendering della torre da 18 piani.
Se sarà fatto tutto per bene, quella zona si riqualificherà molto…
ci abito da 83 anni tra via Breda e via Rucellai, e mi incuriosisce questo progetto di riqualificazione, ma altro cemento riducono il verde, e con altre centinaia di auto che non troveranno dove parcheggiare, e nel progetto solo
100 posti saranno disponibili che succederà?
una nota che sul progetto non aggiornato, riguarda l’area che è a verde a fianco del magazzino edile, ma che il magazzino si è ampliato coprendo interamente con una pavimentazione in cemento dove un tempo erano orti.
Gli alberi da frutto spiantati e portati in vivaio che nel progetto prevedeva la loro ricollocazione in loco, sarà vero?
Condivido pienamente i dubbi espressi da G. Fusetti, non per niente siamo in zona da 85 anni. Sappiamo che dietro a paroloni e progetti grandiosi si cela la solita speculazione. Dove sono le strade in grado di smaltire il traffico del passato e dell avvenire? L unico triangolo a verde salvato miraracosamente sta facendo la fine ingloriosa di tutti gli altri, sommersi dalla solita colata di cemento. Questa è la realtà
Condivido pienamente I dubbi di G. Fusetti, non per nulla siamo in loco da più di 85 anni. Dietro le belle parole rimane il fatto che l ultimo triangolo verde rimasto miracolosamente libero sta subendo la fine di tutti gli altri,: cementazione! Dove sono le strade per scaricare il traffico attuale e quello che produrrà ,
ho lasciato il mio commento il 25 scorso con richiamo alla colata di cemento per la costruzione di tutti questi edifici, e la poca disponibilità di posti auto che saranno solo 100 su un popolazione molto numerosa che occuperà 400 abitazioni, ma questi commenti a cosa servono se non si hanno risposte precise alle nostre perplessità? sulla futura via Breda che correrà più vicina alla ferrovia e non saranno possibili le soste per le ridotte corsie stradali, e solo una piccolissima parte sarà possibile parcheggiare diversamente l’attuale via Breda sostano decine di auto che non troveranno posto come le altre decine e decine delle nuove case.
Ma non era meglio interrare i binari e collegare i due quartieri con un bel parco?