Oramai praticamente ultimati i lavori della prima parte che vedono la riqualificazione del marciapiede e della pista ciclabile di Via Olona, piazza Sant’Agostino, Via Modestino e un tratto di via Solari a Porta Genova. La pista ciclabile venne realizzata ormai più di quarant’anni fa e oggi risultava molto vecchia e non più a norma.
Qui di seguito la situazione a metà marzo 2024 in Via Modestino e inizio di via Solari dove è stata completata, mentre a breve verrà attivato il cantiere lungo via Olona.
Come annuncia il cartello del cantiere i principali interventi riguarderanno:
- L’ampliamento del marciapiede lato numeri civici pari e della pista ciclabile
- L’eliminazione delle barriere architettoniche
- Il riordino delle aree di sosta, con aumento del numero di posti per biciclette
- La piantumazione di nuovi alberi
I lavori dureranno all’incirca 12 mesi, mentre il costo dell’intervento è pari a Euro 1.020.000,00.
Referenze immagini: Roberto Arsuffi
Porta Genova, Via Solari, Via Olona, Pista ciclabile, Arredo Urbano, Via Modestino,
Bella la ciclabile che in via Solari finisce nelle rotaie del tram. Per il resto ottimo intervento!
Non finisce nelle rotaie, finisce sulla carreggiata, come tutte le piste ciclabili dovrebbero finire.
Le ciclabili dovrebbero finire su altre ciclabili in modo da creare una rete ed essere realmente sicure, non sulla strada
Servono piste ciclabili in ogni strada.
Si bravo e dove le metti?! Hai una vaga idea di come è fatta Milano?
è fatta di vialoni e parcheggi abusivi, ecco dove le metti
Le piste ciclabili vanno fatte in asfalto rosso, per differenziarle da strade, parcheggi e marciapiedi.
Per il resto mi sarei aspettato un tentativo di proseguire verso via solari invece nulla. Questa città ha troppa paura di scontentare gli automobilisti, i veri padroni di tutto lo spazio pubblico e a cui tutto è concesso.
L’asfalto rosso è previsto per attraversamenti stradali e/o tratte in condivisione con le auto per tutto il resto è solo una spesa inutile o meglio…gentilmente concessa ?
Se tutte le piste ciclabili fossero uguali, in asfalto rosso, ben riconoscibili ecc, sarebbe un po’ più semplice far capire, agli automobilisti che non ci arrivano, che non sono dei parcheggi. Si tratta di semplici regole di immagine coordinata. Non ci vuole molto. Invece ne abbiamo alcune in asfalto rosso, altre in asfalto nero, altre in cemento giallo come in corso sempione, alcune fatte in pave (Arco della Pace), alcune in sampietrini (quella dietro al Corriere)
Quando comincia una seria campagna per l’utilizzo o l’obbligo di auto elettriche? Andare in giro per Milano è come fumare 20 sigarette contemporaneamente.
Non sono convinto che questa possa essere la migliore delle soluzioni. Perché non iniziamo creando più preferenziali, piste ciclabili (creando una rete, per favore) dando la priorità semaforica ai mezzi pubblici e riducendo gli spazi ceduti alle auto a favore di più vegetazione?
Ottimo, mi chiedo solo perché qui non è stato posato l’asfalto rosso…
A che pro?!
Perchè sarebbe molto più saggio mettere l’asfalto rosso solo in corrispondenza di aree di incrocio/passi carrai etc, ed usare un colore diverso per le linee delle corsie ciclabili (tipo il giallo o l’arancione)
Che lavori osceni
Quanta confusione c’è sempre in materia mobilità ciclabile….a no! È cosi anche per gran parte delle cose!
Perché NERA??? E perché tutti quei PALI inutili??
Buongiorno Roberto, grazie per il prezioso lavoro di documentazione!
Volevo chiederle dove abbia trovato l’informazione sul costo e la durata del cantiere, per potermi informare anche su altri!
Cordiali saluti
Era presente sulla cartellonistica di cantiere fino a qualche mese fa, il solo disegno su asfalto della bicicletta è costato al contribuente milanese 30.000 €, dato che il milione di euro si riferisce ai 150 metri realizzati.
Pensa come ci penserebbero due volte se la corte dei conti chiedesse un risarcimento di tasca propria al sindaco e ai tecnici del comune che sperperano denaro pubblico.
Pensa quanto ci costano tutti i morti ammazzati dalle automobili…
Fai due conti sulla morte della gente va