Milano Sempione. Il restauro dell’Arco della Pace di Milano, danneggiato durante un’azione di protesta ecologista del gruppo Ultima Generazione il 15 novembre 2023, avrà un costo stimato di circa 52.000 euro. Gli attivisti avevano lanciato vernice arancione su parte della base e su alcune colonne del monumento. Inizialmente, il Comune aveva pensato ad un intervento rapido e a basso costo, visto che il colore sembrava facilmente removibile; tuttavia, un successivo sopralluogo tecnico aveva rivelato la necessità di un lavoro più approfondito.
Come riportato da Il Giorno, la Sovrintendenza di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ha incaricato la ditta Gasparoli srl di eseguire i lavori di pulizia e restauro. L’azienda, già nota per aver lavorato su altri importanti monumenti milanesi come il Duomo e la Basilica di San Lorenzo Maggiore, dovrebbe completare l’intervento entro l’8 dicembre, subito dopo la festività di Sant’Ambrogio.
L’azione di protesta ha suscitato una forte reazione da parte dell’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha condannato l’atto come un’ulteriore dimostrazione di irresponsabilità. Ha dichiarato che “l’attacco all’Arco della Pace è un gesto sconsiderato, con il quale si pretende di difendere il Pianeta danneggiando il nostro patrimonio culturale. È inammissibile adottare atteggiamenti permissivi nei confronti di simili atti”.
L’Arco della Pace è un monumentale arco trionfale, costruito in due tempi tra il 1807 – 1838 su progetto di Luigi Cagnola, ispirato sicuramente alla tipologia dell’arco romano a tre fornici, in particolare a quello di Settimio Severo che si trova nel Foro Romano, divenne subito un’opera di grande effetto, collocata al lato della piazza d’Armi (oggi il Parco Sempione) e come parte terminale della via del Sempione, prospetticamente opposto al Castello Sforzesco.
- Referenze immagini: Roberto Arsuffi
- Sempione, Corso Sempione, Arredo Urbano, Dehors, Locali, degrado, Sciatteria, Arco della Pace, Piazza Sempione, ibrattamuri
Una domanda semplice: pagano i vandali mascherati da ecologisti o dobbiamo pagare noi milanesi? perché in questo secondo caso, un po’ mi girano…
mandiamo il conto a ultima generazione