Milano | Le interviste di Urbanfile: Lorenzo D’Ercole, rigenerazione urbana e sociale secondo Covivio

Nell’ambito delle interviste ai protagonisti della trasformazione urbana, abbiamo incontrato Lorenzo D’Ercole, ​​Head of Asset Management e CSR Italy di Covivio.

1) Covivio è una delle principali società immobiliari europee, attiva nei settori uffici, residenziale e alberghiero, con un forte impegno verso la sostenibilità e il benessere delle comunità urbane. In che modo Covivio sviluppa il concetto di rigenerazione urbana e quali sono le sue priorità in questo ambito?

L’approccio di Covivio alla rigenerazione urbana è orientato allo sviluppo di iniziative che diano valore alla città nel tempo, pervadendo e includendo l’intera città, non solo la porzione oggetto dell’intervento, e contribuendo alla costruzione di ambiti sempre più sostenibili, sicuri e inclusivi.

I nostri progetti di rigenerazione urbana, come The Sign, Symbiosis e l’ex Scalo di Porta Romana, condividono alcune caratteristiche imprescindibili: sono luoghi accessibili e ben integrati nel contesto urbano, che presentano un mix di funzioni e ampi spazi comuni e aree verdi per facilitare l’incontro e le connessioni tra le persone. Proprio per questo motivo, il progetto Symbiosis è già stato scelto da numerose aziende di prestigio quali, tra le altre, Fastweb, Boehringer Ingelheim, Amplifon, Snam e Moncler. Allo stesso modo, The Sign, nella zona di Romolo, nasce da un’ex area industriale dismessa, poi rigenerata e riconvertita in un centro vibrante che ospita le sedi di Aon, NTT Data e presto L’Oréal Italia.

2) Grazie al progetto “The Sign” siete stati i primi in Italia a ricevere la certificazione BiodiverCity ® per la valorizzazione della biodiversità e la sua preservazione. Il primo lotto è già stato certificato, per il secondo siete in attesa di certificazione. Ci può raccontare come questo approccio alla sostenibilità ambientale influenza la progettazione degli spazi e quali vantaggi porta alle persone che li vivono quotidianamente?

Per chi, come noi, opera nello sviluppo immobiliare su scala europea, la sostenibilità rappresenta un principio fondamentale. Da veri pionieri in questo ambito, abbiamo stabilito regole interne ben precise al fine di garantire elevati standard di sostenibilità in tutti i nostri progetti. Già da tempo ci siamo impegnati attivamente nella riduzione della nostra impronta di carbonio, con l’obiettivo di ridurre le nostre emissioni del 40% entro il 2030 rispetto al 2010. Dall’altro lato, è evidente il crescente interesse negli ultimi anni da parte dei conduttori e degli investitori per le tematiche legate all’ESG al quale rispondiamo con iniziative concrete.

Il progetto di The Sign rappresenta a pieno il nostro impegno tangibile verso queste tematiche, confermato dalle certificazioni BiodiverCity® e LEED Platinum. Mentre quest’ultima attesta che l’edificio è stato progettato e realizzato secondo i più elevati standard di sostenibilità, garantendo un impatto ambientale minimo, un ambiente di lavoro salubre e confortevole, e una riduzione dei costi operativi a lungo termine, la prima sottolinea come la biodiversità possa contribuire al benessere sia della natura che delle persone. The Sign, infatti, include spazi dedicati alla fauna locale, come aree per farfalle e nidi per api, un piccolo stagno, terrazze verdi accessibili e zone verdi pensate per lavorare, rilassarsi e praticare sport, promuovendo così la biodiversità e il benessere di tutti gli utenti.

3) Covivio ha trasformato diversi complessi industriali dismessi in spazi sostenibili e moderni, un esempio è il caso di Symbiosis. Quali sono stati i maggiori ostacoli e le opportunità nel riqualificare queste aree e che impatto hanno avuto per le comunità locali?

Symbiosis è il nostro intervento di rigenerazione urbana che trasforma un’area storicamente strategica per lo sviluppo economico di Milano con vocazione industriale e produttiva in un nuovo polo urbano mixed-use. Oggi, infatti, si trova al centro di un’area creativa e in evoluzione: showroom, musei, università, centri di ricerca e destinazioni internazionali come Fondazione Prada e Talent Garden creano l’ambiente perfetto per crescere. Il prossimo grande protagonista dell’area è il progetto di rigenerazione dell’Ex Scalo ferroviario di Porta Romana che apre a una grande occasione di valorizzazione territoriale all’insegna della sostenibilità. Questo importante intervento connetterà ulteriormente l’intera area al tessuto urbano avvicinando ancora di più Symbiosis al centro città. A oggi Covivio ha già sviluppato il 35% dell’intero intervento, in cui hanno trovato le loro sedi Fastweb, Boehringer Ingelheim, LVMH P&C Italia, Amplifon, alcune realtà del Gruppo Mars, e Fratelli Orsero, ed è in fase di completamento il restante 45% con consegna nel 2025 delle future sedi di Snam e Moncler.

La sfida, che al contempo rappresenta una grande opportunità, è quella di migliorare la qualità della vita delle persone creando un quartiere urbano, flessibile e sostenibile mediante tecniche di costruzione innovative ed efficienti dal punto di vista energetico, e attraverso la presenza di spazi pubblici, come piazza Olivetti in questo caso, dove le persone possono incontrarsi e interagire.

4)     Uno degli obiettivi cardine dei vostri progetti è la flessibilità degli spazi nella creazione di luoghi di lavoro, come si è visto ad esempio per la recente riqualificazione del complesso direzionale Meridian, alle porte di Milano, o come testimoniato dall’esperienza di Symbiosis. In che modo Covivio progetta spazi di lavoro moderni e attenti al benessere degli occupanti?

Oggi risulta fondamentale per i nostri clienti lavorare in ambienti sani, dotati di impianti innovativi e di servizi che spaziano dalla ristorazione alla palestra, fino alle aree verdi, trasformando gli edifici in spazi sempre più moderni e funzionali. Covivio si impegna nella progettazione degli edifici e degli uffici del futuro, concepiti per essere accoglienti e inclusivi verso chi li vive. Non basta più che gli immobili rispondano a criteri di sostenibilità per ridurre l’impatto ambientale; devono anche favorire la salute e il benessere degli occupanti. Questa consapevolezza ci spinge a concentrare una crescente attenzione sulla qualità del prodotto e sull’esperienza degli utenti, attraverso certificazioni come LEED e WELL – che riconosce l’attenzione alla salubrità degli spazi e al benessere psicofisico dei suoi occupanti – e l’uso di materiali e processi produttivi rispettosi dell’ambiente e delle comunità locali.

5) Tra i tanti progetti in cui Covivio è impegnata ci sono anche molte attività in ambito sociale. Per questa ragione nel 2020 avete creato Fondazione Covivio, proprio con l’obiettivo di promuovere iniziative di valore sociale e ambientale in Europa, sostenendo progetti che migliorano la qualità della vita nelle comunità locali. Quali sono le principali aree d’intervento della Fondazione e come queste iniziative si integrano con la missione di rigenerazione urbana della società?

La Fondazione Covivio nasce nel 2020 per promuovere iniziative di valore sociale su scala europea, e oggi supporta più di 20 progetti tra Italia, Francia e Germania proprio con l’obiettivo di contribuire in modo concreto al miglioramento della qualità della vita delle comunità che vivono i territori in cui opera il Gruppo immobiliare. Rigenerazione urbana e sostenibilità sociale sono strettamente collegate: Covivio non intende solo trasformare gli edifici, ma anche portare benefici tangibili ai luoghi e alle persone che li abitano.

La Fondazione concentra i propri sforzi su progetti che promuovano le pari opportunità, sostenendo l’accesso all’istruzione, alla formazione, al lavoro e all’housing, e collaborando con organizzazioni non profit di medie dimensioni strettamente legate alle città in cui operano. In Italia, la Fondazione sostiene su base triennale (2022-2025) i progetti “Palla al Centro” della Fondazione Francesca Rava NPH Italia Onlus, “Scuola Bottega” della Cooperativa Sociale La Strada, e “AllenaMenti per il futuro” di Mission Bambini ETS. A gennaio 2024 ha inoltre lanciato il suo primo progetto europeo: promosso da JRS (Jesuit Refugee Service) in Francia, Italia e Germania e della durata di tre anni, il progetto mira a sostenere richiedenti asilo e rifugiati, aiutandoli a valorizzare i propri talenti per facilitare la loro inclusione sociale.

L’azione, poi, non è limitata soltanto alla donazione e il supporto a un progetto specifico. Da quell’occasione di incontro in poi, infatti, Covivio si impegna a rispondere alle esigenze e alle sfide del terzo settore anche oltre il singolo progetto. Il nostro approccio è orientato alla creazione di valore condiviso, integrando sempre più l’aspetto sociale nella vita aziendale, attraverso programmi di volontariato che promuovano un senso di comunità e di responsabilità condivisa anche all’interno dell’azienda.

6) Concludiamo con una domanda che guarda al futuro delle città. Quali sono, secondo lei, gli aspetti fondamentali che non possono mancare per progettare città veramente sostenibili e inclusive?

Per progettare città realmente sostenibili, resilienti e accoglienti per tutti è essenziale adottare una visione integrata. Rigenerazione urbana e riduzione dell’impatto ambientale devono andare di pari passo con l’integrazione di servizi orientati al benessere e alla salute degli occupanti, promuovendo allo stesso tempo un dialogo attivo con il contesto circostante, il tessuto sociale e la comunità più ampia. Queste tre direttrici, da seguire in un’ottica olistica e inclusiva, risultano fondamentali al fine di creare valore condiviso, rafforzare i legami tra persone, edifici e città, e generare un impatto positivo e duraturo.

Referenze immagini: Covivio

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

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