Milano, San Siro.
È stato pubblicato sul sito del Comune di Milano l’Avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni di interesse relative al compendio immobiliare della Grande Funzione Urbana (GFU) “San Siro”, comprensivo dello Stadio Giuseppe Meazza. Al link il Bando
L’Avviso ha l’obiettivo di verificare l’esistenza di eventuali proposte migliorative rispetto alla proposta presentata dalle società F.C. Internazionale Milano S.p.A. e A.C. Milan S.p.A. lo scorso 11 marzo, per la rigenerazione dell’ambito San Siro, la costruzione di un nuovo stadio, la rifunzionalizzazione dell’attuale impianto e lo sviluppo di uno scenario di riqualificazione.
L’Avviso resterà aperto alla raccolta delle eventuali domande di partecipazione fino alle ore 23.59 del giorno 30 aprile 2025.
Contestualmente sono stati pubblicati anche la valutazione dell’Agenzia delle Entrate e il Documento di fattibilità delle alternative progettuali (DOCFAP) presentato dalle squadre.
Mentre la procura di Milano ha aperto un fascicolo, senza ipotesi di reato e senza indagati, sul progetto di vendita dello stadio Meazza e dell’area circostante di San Siro. La notizia è stata diffusa da diverse testate giornalistiche, e confermata da fonti qualificate. L’indagine esplorativa, avviata a seguito di un esposto presentato da parte di Luigi Corbani, ex vicesindaco di Milano e promotore del Comitato Sì Meazza per la salvaguardia dell’impianto, e seguita dal procuratore Marcello Viola e dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, mira a verificare eventuali danni economici per le casse pubbliche legati alla cessione dell’impianto sportivo.






NOVITA’ DA MILAN E INTER
L’11 marzo scorso, Inter e Milan hanno consegnato al Comune di Milano un dossier di circa 300 pagine con la proposta di acquisizione dello stadio Meazza e delle aree limitrofe per la costruzione di un nuovo impianto. Su richiesta del Comune, l’Agenzia delle Entrate ha fissato il valore del Meazza e delle aree circostanti a 197 milioni di euro. Il Comune dovrebbe predisporre un bando per la vendita nelle prossime settimane. L’indagine della procura si concentra quindi sulla valutazione di eventuali danni per l’erario derivanti dall’operazione.
Il progetto per il nuovo stadio prevede un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro, di cui 700 milioni destinati esclusivamente alla costruzione dello stadio, che dovrebbe essere operativo dal 2031. Le opere accessorie entreranno in funzione tra il 2033 e il 2035. Il nuovo stadio sorgerà nella zona ovest dell’area, mentre a est verrà conservata e rifunzionalizzata una parte del vecchio Meazza.





Nel dossier, Inter e Milan hanno esaminato tre alternative progettuali:
Alternativa 1:
La prima alternativa proposta prevede di mantenere l’attuale configurazione dello stadio, limitandosi agli interventi previsti dal Piano di manutenzione e agli adempimenti necessari per il regolare svolgimento delle partite.
Non sono previsti interventi significativi per l’adeguamento normativo dello stadio né per conformarsi agli standard internazionali. Questo implica che, nel tempo, eventuali criticità strutturali e funzionali rimarranno irrisolte. L’Alternativa 1 non contribuisce alla valorizzazione architettonica dello stadio, non affronta il problema dell’inquinamento acustico e non produce effetti positivi sul quartiere.
La vita utile della struttura viene prolungata attraverso interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, in particolare mediante il ripristino e la conservazione delle strutture in calcestruzzo e della copertura metallica, con l’obiettivo di garantirne la durabilità.
Tuttavia, i costi di manutenzione sono destinati a crescere nel tempo e potrebbero, a medio termine, rendere necessario il trasferimento delle squadre in un’altra struttura.
Dal punto di vista dei costi di costruzione, questa proposta prevede spese limitate alla manutenzione ordinaria e straordinaria programmata fino al termine della concessione (2030). In un arco temporale più ampio, saranno necessari interventi straordinari che incideranno sul regolare svolgimento degli eventi e avranno significative ripercussioni ambientali. A lungo termine, potrebbe rendersi indispensabile una ristrutturazione significativa (Alternativa 2) o una parziale conservazione (Alternativa 3).
Per quanto riguarda il resto del lotto, la situazione rimane invariata. Problematiche come la scarsa disponibilità di posti auto e moto, la limitata presenza di aree verdi fruibili e il degrado parziale dell’area nei giorni senza eventi restano irrisolte.
Non sono previsti investimenti infrastrutturali significativi né miglioramenti alla viabilità, nemmeno quelli necessari per il tunnel Patroclo, la cui manutenzione ordinaria e straordinaria rimarrebbe totalmente a carico della collettività.
In conclusione, la configurazione dell’area e dello stadio, unita all’assenza di interventi sostanziali, non risolve alcuna criticità attuale o futura. Questa alternativa progettuale non soddisfa le esigenze sportive e finanziarie espresse in questi anni dai proponenti, pertanto è plausibile che gli interventi descritti in questo scenario ricadano interamente sulla collettività o su un ente terzo.

Alternativa 2:
Nell’ambito della seconda alternativa di progetto, si propone una riqualificazione strutturale e funzionale dello stadio G. Meazza, finalizzata esclusivamente all’ottimizzazione dell’impianto per le competizioni sportive. Gli interventi previsti comprendono l’adeguamento delle tribune, che comporta la riduzione del numero complessivo di posti e l’aggiunta di spazi dedicati all’ospitalità e ai servizi per i tifosi. Inoltre, è prevista la costruzione di un nuovo corpo di fabbrica di quattro piani sul lato ovest e di nuovi edifici a nord e a sud dell’area, di un solo piano fuori terra. Questi nuovi volumi ospiteranno spazi distributivi, aree per l’ospitalità, servizi e zone di ristorazione per i tifosi.
L’alternativa proposta prevede inoltre il rifacimento completo degli impianti tecnologici e un miglioramento, per quanto possibile, delle misure di sicurezza, con l’ampliamento dell’area di massima sicurezza. Sono previsti anche il miglioramento dei percorsi e degli accessi, l’aggiunta di posti per disabili e il rafforzamento strutturale.
Questo scenario contempla anche la riqualificazione dell’area ovest del lotto, all’angolo tra via Federico Tesio e via Harar, attraverso la realizzazione di un Comparto Plurivalente destinato a funzioni commerciali, uffici e un hotel. Inoltre, si propone la ristrutturazione del tunnel Patroclo, che includerà l’aggiunta di nuovi svincoli di accesso ai parcheggi interrati del Comparto Plurivalente e dello stadio. Il masterplan sarà caratterizzato da una nuova superficie verde attraversata da percorsi pedonali e da una fan-zone, che garantiranno una fruizione del parco più agevole e una connessione diretta con lo stadio, nel rispetto delle richieste della Pubblica Amministrazione.
Le nuove volumetrie previste sono conformi agli indici di edificabilità prescritti dal PGT. L’insediamento delle nuove funzioni comporterà un significativa differenziazione della fruibilità delle aree, oggi legate esclusivamente alla presenza dello stadio. Tuttavia rimangono irrisolte alcune criticità che limitano il pieno potenziale del progetto. In particolare, pur migliorando l’impianto, non si esclude la necessità di futuri interventi di manutenzione straordinaria rilevanti, come la sostituzione dell’intera copertura o il rifacimento del secondo anello.
La struttura riqualificata sarebbe in grado di resistere all’80% dell’azione sismica prevista per una vita di riferimento di 75 anni, mentre una struttura nuova sarebbe progettata per resistere al 100% dell’azione sismica relativa a una vita di riferimento di 150 anni. Come nell’Alternativa 1, la vita utile delle parti strutturali manutenute verrà prolungata attraverso interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, con costi previsti in crescita nel tempo.
A causa dei lavori richiesti, le squadre saranno costrette a spostare l’attività sportiva in stadi vicini più piccoli. Di conseguenza, per almeno due o tre anni, i ricavi si ridurrebbero di almeno il 50%-70% per ogni club. La frequenza degli eventi sportivi durante la stagione non consentirebbe di gestire i lavori di ristrutturazione con la presenza di pubblico. Inoltre, sarebbe necessaria una completa revisione del piano di sicurezza e degli accessi.
In conclusione, oltre ai costi di budget per la ristrutturazione, che comunque non risolve tutte le problematiche strutturali dello stadio, si devono considerare le perdite di ricavi non solo legati al ticketing, ma anche ad altre fonti di guadagno derivanti dallo svolgimento degli eventi sportivi. Questa alternativa progettuale non risponde pienamente alle esigenze sportive e finanziarie espresse dai proponenti, pertanto è ipotizzabile che gli interventi descritti in questo scenario ricadano interamente sulla collettività o su un ente terzo.

Alternativa 3:
L’alternativa 3 prevede la realizzazione della “Grande Funzione Urbana” come elemento trainante del progetto e la creazione del nuovo stadio. Dal punto di vista strategico, si è fatto riferimento alle linee guida del Mosaico San Siro le quali Indirizzano in modo netto l’approccio progettuale, mettendo a sistema il lotto di intervento con gli interventi di rigenerazione urbana in atto nel distretto (Trotto, via Dei Rospigliosi ecc…). Un altro elemento di progettazione fondamentale deriva dalle considerazioni fatte durante Il dibattito pubblico, le quali hanno rappresentato il punto di partenza per lo sviluppo dell’intervento.


La GFU (Grande Funzione Urbana) è composta da due grandi attori:
- lo stadio propriamente inteso con Il suo podio e la fan-zone, posto a ovest dell’area,
- un lotto plurivalente in cui, oltre ad inserire nuove funzioni, che garantiranno una crescita dell’interesse per l’area anche in assenza di eventi, è prevista la rifunzionalizzazione di parte del vecchio stadio Meazza.
Il nuovo stadio avrà una capienza di circa 71.500 posti, cosi come indicato dalla Delibera n.28 del 19/01/2023 e sarà situato nella zona ovest del lotto d’intervento. L’obiettivo della proposta progettuale è quello di creare un luogo accessibile, sicuro e accogliente. Ogni spazio sarà dimensionato adeguatamente e sarà allineato agli standard internazionali: dal percorsi e I posti dedicati alle persone diversamente abili fino agli spazi premium, e verranno garantiti qualità visiva e comfort superiori rispetto allo stato attuale.



Il nuovo impianto sportivo sarà conforme alle rigorose normative italiane in materia di sicurezza e accessibilità, l’impatto acustico sul contesto sarà notevolmente mitigato grazie all’utilizzo di materiali e soluzioni tecnologiche all’avanguardia e, la costruzione del nuovo stadio e delle strutture annesse comporterà investimenti da parte di soggetti privati.
Si evidenzia che l’intera pianificazione sarà conforme a quanto prescritto dalla normativa regionale e comunale vigente. Le nuove volumetrie rispettano l’indice di edificabilità 0,35mq/mq prescritto dal Piano delle regole del vigente PGT per gli ambiti di Grandi Funzioni Urbane. La riorganizzazione di tutto l’ambito di GFU garantisce il rispetto delle superficie filtrante e di verde fruibile richieste dalla Pubblica Amministrazione e Indicate nella Delibera di Giunta Comunale n.28 del 19/01/2023.
Il collegamento tra I due comparti funzionali è costituito dalla realizzazione di percorsi pedonali che contribuiscono a disegnare un grande parco urbano, che avrà la funzione, da una parte, di garantire la superficie verde richiesta e, dall’altra, ad “unire” le varie zone del distretto. Inoltre, dal punto di vista viabilistico, è prevista la realizzazione di parcheggi sotterranei e del nuovo tunnel Patroclo, cosi da garantire una fruizione nord-sud sempre scorrevole anche nel giorni di partita.



LE NOSTRE PERPLESSITA’
Nonostante l’ambizioso progetto, restano alcune incertezze. Anzitutto ricordiamo che i rendering relativi alla alternativa 3 si riferiscono al masterplan e non ad un progetto definitivo, quindi stadio e palazzi non saranno con forme e aspetto mostrati. Le illustrazioni allegate sono puramente indicative e senza alcun vincolo contrattuale, lasciando spazio a future modifiche. Che dire, il rischio che le squadre, se ne vadano in altri lidi, come già prospettato (San Donato e Rozzano) è forte, visto come la situazione si sia impantanata, con ricorsi, inchieste e paletti da parte di associazioni e dello steso Comune.
Per non parlare del vincolo della sovrintendenza, che a quanto pare è stato completamente sottovalutato allegramente. A questo punto a che servirà conservare quel pezzettino mostrato nel masterplan? Che dire poi della demolizione del vecchio stadio, sicuramente complessa e costosissima. Altra nota non trascurabile, dal masterplan pare abbiano volutamente eliminato torri e grattacieli, che potrebbero saltar fuori più avanti nei prossimi anni, anche perché ora quest’argomento è abbastanza “bollente”.
Nel dossier si legge che la composizione del catino sarà caratterizzata da due anelli che citano la memoria storica del progetto degli anni cinquanta di San Siro; una magra consolazione.
Altro dubbio riguarda il comparto commerciale, che ancora troviamo un po’ vecchio come concetto, visto che da tempo i centri commerciali non funzionano più come si prevedeva. A meno che non trovino altre soluzioni studiate nei prossimi mesi. Ad ogni modo come sempre, non ci resta che attendere i prossimi episodi di questa lunga “telenovela”.


- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Milan e Inter
- San Siro, Stadio, Milan, Inter, Stadio Meazza, Riqualificazione, Populous, Nuovo Stadio, Piazza Axum, M5 San Siro Stadio, Metropolitana
La zona e le zone limitrofe verrebbero congestionate più di quanto già sono, durante i lavori e dopo poiché già la toponomastica attuale fa fatica a reggerlo. Di centri commerciali Milano non ne sente la mancanza. L’ipocrisia, poi, di rimpiangere i negozi di zona e poi affossare quelli rimasti, è vergognosa.
San Siro è un monumento e difenderlo aiuterebbe altre realtà di edifici che in futuro possono avere un potenziale interesse storico. Giá le case di ringhiera, ad esempio, stanno sparendo molto velocemente e silenziosamente perché nessuno ne parla. Il simbolismo di quello che era oa Vecchia Milano e la Milano sportiva rischiano di finire ‘coperti’ da una palese speculazione che sembra non guardare più nulla. Milano è cambiata, ma non migliorata.
E San Siro può essere migliorato ma non cambiato in un altro stadio.
buongiorno sono pienamente d’ accordo con le vostre conclusioni, se si fa manutenzione non c’ e’ impatto ambientale, se no, sara’ un disastro, e i centri commerciali ( vedi Merlata) sono sempre vuoti
Salvate San Siro e soprattutto il Comune.
Concordo pienamente con le osservazioni e i pareri negativi espressi sopra, La realizzazione del progetto proposto per un nuovo stadio adiacente all’attuale , che verrebbe semi distrutto, creerebbe comunque uno sconquasso ambientale per alcuni anni. Fra l’altro i valori immobiliari delle aree vicine ne subirebbero un danno significativo. Già ora, nella prospettiva di tale progetto, si segnalano accresciute vendide di appartamenti di classe premium. Il “vecchio” Meazza è tutt’altro che uno stadio obsoleto, anche se certamente richiedente interventi di ammodernamento tecnologico e funzionale. E’ comunque un monumento architettonico di grande impatto, anche scenografico, oltre che una icona insostituibile della gloriosa storia del calcio milanese. infine osservo che nel mondo tutte le grandi aquadre di calcio hanno un proprio stadio di proprietà e non condiviso con altre. A Roma le squadre locali stanno progettando ciascuna il proprio stadio. Possibile che il Meazza non possa reggere con altre attività anche senza Milan e inter (che a mio avviso potrebbero benissimo accasarsi a San Donato e a Rozzano come avevano ipotizzato) ?
L’alternativa 2 cioè la ristrutturazione è stata presentata un po’ male (sembra anche volutamente) il progetto di Arco associati era molto meglio e dovrebbe essere sviluppato ..se si facesse meglio potrebbe competere con il nuovo stadio.
Grazie
Alessandro
Siamo l’unica nazione dove ci facciamo problemi che non esistono. San Siro è una struttura novecentesca, storica ok, ma non è un’opera d’arte. Se vogliamo trattarla così allora che qualcuno (ergo: noi come comunità) si prenda la briga di gestirla, con i relativi costi annessi, mentre le squadre se ne andranno altrove. A Londra e Madrid ci sono esempi recenti e recentissimi di stadi altrettanto storici che sono stati ricostruiti da zero o che stanno per esserlo, con soddisfazione dei club e delle comunità, che si ritrovano opere più moderne e riqualificazioni di aree urbane.
L’unica cosa che chiederei con forza alle squadre è di prevedere forti investimenti nella gestione del traffico, ad esempio con parcheggi sotterranei in abbondanza e prevedere anche via alternative d’uscita, visto che l’area è già altamente ingolfata
Perfettamente d’accordo. Questo feticismo per sto catafalco è incomprensibile. Io ci abito vicino e onestamente l’unica cosa che risalta è la sua imponenza. Oltre quello poi probabilmente c’è un effetto nostalgia anni 90. Per il resto è una struttura sostituibile
Struttura sostituibile è un ottimo eufemismo per una porcheria architettonica indecente 🙂
A Monaco hanno fatto l’Arena per non modificare l’Olympiastadion, a Londra hanno sacrificato Wembley per avere uno stadio moderno e funzionale. Il Meazza non è ne l’Olympia ne Wembley, o lo si rattoppa lasciandolo com’è, il comune (noi) se lo accolla e le squadre si costruiscono un nuovo stadio da un’altra parte oppure si da tutto in mano ai club con regole precise ma senza obblighi di mantenere ridicole memorie che secondo me sono più irrispettose della storia della completa demolizione. Delle tre ipotesi non me ne piace nessuna perché nessuna delle tre fa una scelta netta, o la memoria storica o la funzionalità, tutte e due è impossibile averle
Uno stadio per pochi. Nelle partite importanti, (per es. le partite di Champion’s, i derby, ecc.) ci son richieste di biglietti che superano gli 80.000/85.000 presenze. Perché intestardirsi sui 70.000 posti? È incomprensibile.
Io credo che quella zona abbia bisogno di rinnovarsi perché attualmente è trascurata e molto ferma lo stadio io da tifoso milanista è molto datato nei servizi e anche molto rumoroso per le persone che abitano nelle vicinanze e il nuovo stadio questo aspetto lo risolverebbe però come detto da tifoso milanista credo che un club come il Milan con il suo blasone non può fare uno stadio con l’Inter e non avere uno stadio tutto suo e 71.500 posti mi sembrano veramente pochi considerando i 13.000 posti vip il Milan e l’Inter potrebbero benissimo riempire ogni settimana uno stadio da 80/85.000 spettatori e non mi piace come verrebbe rifunzionalizzato il vecchio Meazza tenendo solo una piccola parte dell’attuale impianto preferivo la seconda variante del progetto “la cattedrale” con la completa salvaguardia del Meazza del 1950 le rampe iconiche tenute e fare giardini all’interno con attività i musei e tutto quello che serve per un distretto moderno nel 2025 con il tetto verde dove diventava una grande terrazza su tutta la nuova area quel progetto era più rispettoso
Come spesso accade, anche qui si formano le tifoserie “da stadio”, ma nessuno considera i fatti reali.
Lasciare così San Siro, con Milan e Inter che andrebbero fuori Milano (io ne sarei anche felice), significa accollarsi (a spese di tutti i cittadini milanesi) costi sempre più crescenti per la manutenzione e la sicurezza.
La alternativa 3, con anche le poche informazioni che abbiamo, rimane la scelta più sensata. Si obbliga ovviamente ad avere nell’area il giusto “verde” che serve, in più il nuovo stadio verrà costruitio con criteri diversi dagli attuali, sarà di fatto una arena chiusa o semi-chiusa, che ridurrà e di tanto anche i rumori verso l’esterno e quindi verso i palazzi di chi vive in zona. Cosa di non poco conto.
L’eventuale scelta di avere anche un’area commerciale, come ormai in tanti stadi moderni, non mi sembra una criticità. Basta vedere Area 12, l’area commerciale dello stadio di Torino, una zona che viene sfruttata tanto dai visitatori e tifosi quanto da chi vive in zona, con supermercato e molti negozi di vario tipo. San Siro è una zona ampiamente residenziale, se si aggiunge qualche negozio e un supermercato, non mi sembra una tragedia, non stiamo parlando di Corso Buenos Aires o altre vie dello shopping.
Tutti progetti che poi permetterebbero la sopravvivenza futura dello stadio: una volta che Milan e Inter potranno contare anche sugli introiti dell’area commerciale e di eventuali strutture aggiuntive (torri adibite ad hotel?), non ci saranno più scuse per investire su lavori di manutenzione etc…
Finalmente un articolo equilibrato e non ideologico. Pero’ non viene spiegato cosa succederebbe salvando lo stato attuale: il calcio lascerebbe lo stadio , quindi zona tranquilla ma anche abbandonata. il Comune senza entrate non sarebbe un grado di mantenere il Meazza che verrebbe chiuso. Dopo qualche anno senza manutenzione andra’ pero’ demolito , e questa volta a carico della cittadinanza o indebitandosi. Per poi dove vendere l’area a privati.
Il fatto che dei privati vogliano investire 1,2 miliardi per stadio, verde, sree commerciali e parcheggi dovrebbe ingolosire anche i sinistri più incalliti.
Invece no: si protesta per l’ambiente quando oggi c’è solo asfalto.
Ben venga l’investimento, che renderebbe a zona più bella e vivibile. Il vecchio Meazza – per quanto suggestivo – va salutato.
Ma si potrà decidere qualcosa solo quando la giunta PD saluterà e sloggerà e arriverà (si spera) una giunta più illuminata.
Ricordo infine a chi si preoccupa dei residenti, che lo stadio è preesistente a qualunque abitazione. Pertanto chi oggi si lamenta mi chiedo come mai sia venuto ad abitare accanto a uno stadio. Cosa si aspettavano? Il silenzio e la tranquillità delle valli valdostane?
Io vivo a Milano sud est, e spero ancora che il Milan costruisca il suo a San Donato e l’Inter il proprio a Rozzano. La zona sud di Milano è troppo bucolica, e andrebbe urbanizzata, chi sostiene il contrario è fuori dal mondo: vogliono preservare la campagna, il paesaggio, i campi, la natura, ma vivono in pieno centro con tutte le comodità, ridicoli. E poi in ogni caso, Milano vuole crescere o ancora è indecisa? Milano ha bisogno di sviluppo a sud come lo è già a nord, punto. Chi sostiene il contrario è un babbo. Con lo sviluppo urbanistico favorito dai due impianti si avrebbero enormi benefici in termini economici, verrebbero sviluppate linee di trasporto pubblico, e finalmente si uscirebbe dalla situazione attuale dove se vai a Gratosoglio ti sembra di essere in una no-land. San Siro si dovrebbe riportare alla condizione anni 50 e servirebbe per eventi e concerti, sarebbe senz’altro sostenibile. Ma qui gente come Sala, mi dispiace dirlo, ma pensano troppo in piccolo. Ma cosa ti vuoi aspettare da uno che non si accorge che stanno costruendo grattacieli con lo SCIA? Meno mafie, camorre, ‘ndranghete, fuori dai piedi i catto-fascisti e Varesini vari e Milano potrebbe diventare una città che conta davvero.