Milano Rogoredo luglio 2025.
Via Giovanni Battista Cassinis segue l’antico tracciato della via Emilia e, collegandosi con via Carlo Marochetti all’altezza dell’incrocio con via Brizzi, unisce piazzale Corvetto al piazzale antistante la stazione ferroviaria di Milano Rogoredo. Da un lato costeggia il raccordo dell’Autostrada del Sole e il parco Cassinis di Porto di Mare; dall’altro si affaccia su un quartiere composto da edifici residenziali, uffici, attività commerciali e magazzini.
All’incrocio con via Fabio Massimo, il raccordo per l’Autostrada del Sole si sposta leggermente verso sud-ovest, lasciando spazio a una fascia centrale a giardino. Si tratta di un’area verde di notevole valore, che però meriterebbe maggiore tutela: pur essendo curata con costanza dal Comune, è spesso invasa da rifiuti di ogni genere, come se ogni intervento di pulizia fosse vanificato immediatamente dall’inciviltà di chi la frequenta. Un vero peccato.









Proseguendo verso la stazione di Rogoredo, si incontra piazza Federico Mistral – dedicata allo scrittore e poeta francese di lingua occitana – situata sul lato sinistro della via per chi esce dalla città. La piazza è caratterizzata da una grande aiuola centrale alberata, allestita a giardino.

Da qui, via Cassinis si apre allo svincolo con il Cavalcavia Pontinia, che prosegue in direzione San Donato, rientrando nel tracciato della via Emilia.
Oltre questo svincolo, via Cassinis si trasforma purtroppo in un’anonima distesa di asfalto: un grande piazzale-parcheggio lungo circa 150 metri e largo una quarantina, un tempo adibito nella parte centrale a capolinea degli autobus e area di sosta.




In questa zona, per diversi anni, è stato presente un cantiere per l’adeguamento della rete fognaria, da piazza Mistral alla stazione FS Rogoredo. L’intervento, iniziato nel 2007, si è concluso solo pochi giorni fa, dopo diverse fasi. Tra la fine del 2015 e il 2019, il cantiere era stato confinato solo sul lato sud della via, mentre la parte centrale era stata riaperta a partire dal 2019.










E ora ci si chiede: possibile che nessuno in Comune abbia mai pensato di piantare alberi lungo questo tratto? Percorrerlo durante le giornate estive è un’esperienza davvero faticosa. Quanto costerebbe davvero realizzare un filare alberato? Eppure, la natura ci prova da sola: la robinia, per esempio, cresce dove può, come nei pressi della rastrelliera per le biciclette (ma in che degrado versa quel punto?).




Ricordiamo infine che la stazione di Milano Rogoredo, oltre a essere una delle fermate dell’alta velocità, da dicembre accoglierà anche la tratta oggi servita dalla stazione di Porta Genova, diventando ancora più centrale per la città.











Basterebbe poco per rendere l’ingresso a Milano più dignitoso. Che ne pensate?
Noi ci abbiamo provato con un semplice fotomontaggio.






- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Google Map
- Corvetto, Rogoredo, Porto di Mare, Via Cassinis, via Fabio Massimo, Autostrada del Sole, via Carlo Marochetti, via Brizzi, piazza Federico Mistral, Cavalcavia Pontinia, San Donato, Via Emilia
ennesima occasione persa dal comune. vorrei davvero capire la politica e chi approva i progetti cosa lavora a fare che tanto gli esiti degli spazi pubblici in città son sempre pessimi. che peccato ma soprattutto che rabbia. da distruggere e rifare e impalare in piazza mistral gli amministratori
Stanno rifacendo la stazione di Sesto S.G. con una struttura futuristica, chiamando in causa Renzo Piano ma , per carità senza togliere nulla a Sesto, da li non so (per ignoranza) se passano treni a carattere nazionale e certamente non alta velocità come a Rogoredo. Visto che sarà interessata da nuovi servizi, dovrebbe essere ingrandita e meglio strutturata almeno al pari di quella di Sesto, con una struttura analoga a ponte (come Roma Tiburtina pur se non così grande). E così facendo funzionerebbe da connessione (anche se solo pedonale) tra due parti della città divise dalla ferrovia.
Forse, sviluppata in importanza, dimensioni e immagine, potrebbe ricevere dal Comune più attenzione anche lo spazio antistante; ma contro la maleducazione ci vuole ben altro
Grazie per l’articolo, finalmente qualcuno ha iniziato a parlarne. Vivo non lontano da Rogoredo e ogni giorno, passando, penso al fatto che qui arrivano molti turisti e mi chiedo che immagine della città si portano via dalla stazione di Rogoredo. L’uscita sull’altro lato, verso via Rogoredo, è ancora peggiore — con sporcizia e rifiuti ovunque.