Milano, Fiera Tre Torri.
A circa un mese dall’incidente, è stato approntato il cantiere sulla cima della Torre Hadid — conosciuta anche come “Lo Storto” — sede del gruppo Generali, per procedere alla rimozione delle insegne aziendali danneggiate.
La mattina del 30 giugno scorso, la struttura metallica che reggeva i due pannelli curvi con il logo Generali, posizionati sulla facciata sinuosa del grattacielo, ha ceduto, causando il parziale distacco di una parte delle scritte. Al momento non è chiaro quale soluzione sarà adottata per la sostituzione, anche se è probabile che la compagnia assicurativa opti per la ricostruzione dell’insegna.
I pannelli crollati, posizionati a 192 metri d’altezza nella zona di CityLife, sono stati rimossi a partire dal 14 luglio in un’operazione gestita direttamente da Generali, proprietaria dell’edificio. L’incidente aveva comportato la chiusura precauzionale della torre e l’inagibilità dell’area circostante fino all’8 luglio, data in cui i circa 2.000 dipendenti hanno potuto rientrare regolarmente negli uffici.
Nonostante la seconda insegna, ancora integra, sia stata attentamente monitorata dopo il cedimento, è prevista anche la sua rimozione entro la fine di agosto. Questo per consentire eventualmente un nuovo studio sulla realizzazione della nuova insegna.. Generali ha confermato che i lavori procedono secondo il calendario stabilito.
Nel frattempo, la Procura di Milano ha avviato un’indagine per crollo colposo, sequestrando la sommità della torre e gli ultimi due piani. Le pm Francesca Celle e Maura Ripamonti attendono i risultati della consulenza tecnica, basata anche sulle immagini raccolte da un drone che ha sorvolato la struttura metallica. Particolare attenzione è rivolta ai sensori installati sul tetto, per verificare eventuali movimenti o anomalie precedenti al cedimento.
L’insegna Generali, installata nel 2018 poco dopo la scomparsa di Zaha Hadid, non ha mai avuto vita facile. Bifronte e visibile sui lati lunghi della torre, con la sagoma del leone alato posizionata sui lati corti, la struttura era sostenuta da una complessa rete metallica a raggiera, che si diramava dal centro del tetto, suscitando fin dall’inizio dibattiti sull’impatto estetico. (al LINK anche la spiegazione di com’era la struttura tubolare dell’insegna)










- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Valter Repossi, Angelo Cantalupo
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