Milano, Fiera Tre Torri.
La Procura di Milano ha autorizzato lo smontaggio delle insegne del gruppo Generali poste sulla Torre Hadid, situata nel quartiere CityLife, zona Fiera-Tre Torri. Il provvedimento arriva dopo il cedimento di una delle due strutture il 30 giugno scorso. Secondo quanto emerso, l’intervento riguarderà anche l’insegna rimasta intatta. Generali si occuperà autonomamente dell’operazione, attraverso un proprio progetto, ma ha dovuto attendere il nullaosta della magistratura, in quanto la sommità del grattacielo è attualmente sotto sequestro.
Nel frattempo, sono state completate le operazioni di messa in sicurezza dell’edificio, mentre proseguono le indagini condotte dalle pubblici ministeri Francesca Celle e Maura Ripamonti, nell’ambito dell’inchiesta per crollo colposo. Una volta rimosse le strutture, l’attenzione degli inquirenti si concentrerà sulla porzione metallica che ha ceduto, per comprenderne le cause strutturali.



La Procura ha inoltre avviato l’acquisizione di documenti utili a ricostruire la filiera tecnica coinvolta: verranno identificati i soggetti – aziende, titolari e responsabili – che hanno progettato, realizzato e curato la manutenzione della struttura. Questo passaggio sarà propedeutico all’iscrizione dei primi nomi nel registro degli indagati, che avverrà nei prossimi giorni anche per consentire la nomina di consulenti tecnici di parte in vista delle perizie.





Com’è fatta la struttura dell’insegna
Di seguito viene riportata una sintesi tecnica, corredata da immagini tratte dal sito di Redesco, la società che nel 2018 ha progettato la struttura, senza però occuparsi né della Direzione Lavori, né del montaggio.
L’insegna si compone di tre elementi principali:
- Tamburo centrale
- Struttura spaziale tubolare con nodi sferici
- Struttura di supporto per pannelli e lettere
Il cuore dell’intera struttura è rappresentato da un “tamburo” centrale, realizzato con profili ricavati da piatti tagliati, ancorato al prolungamento in cemento armato dei torrini presenti sulla sommità del nucleo della torre. Questo elemento ha la funzione di centralizzare le sollecitazioni orizzontali e distribuire i carichi verticali ai punti di appoggio strutturali. Il collegamento tra il tamburo e le pareti in cemento armato è garantito in sei punti attraverso barre postese e chiavi di taglio.
Dal tamburo si diramano due strutture reticolari spaziali simmetriche, costituite da elementi tubolari a sezione circolare cava, collegati tra loro tramite nodi sferici con attacchi multidirezionali. La divisione in due corpi distinti, seppur penalizzante sotto il profilo strutturale, è stata una precisa scelta architettonica per richiamare i due “tagli” che caratterizzano la facciata dell’edificio.
Infine, la struttura di sostegno per i pannelli e le lettere è composta da montanti rettangolari cavi e traversi orizzontali. I montanti sostengono anche la passerella utilizzata per la manutenzione. I traversi, curvi dove possibile, sono stati realizzati tramite calandratura o piegatura a seconda del raggio di curvatura richiesto.
















- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Duepiedisbagliati, Valter Repossi, Stefano Gusmeroli, Papoff, Redesco
- CitylIfe, Fiera, Tre Torri, TorreGenerali, Insegna, Collasso, Crollo, Incidente, Torre Hadid, Lo storto
Bla bla bla bla e intanto è venuto giù tutto.
I paroloni non sostituiscono i calcoli strutturali…
Gli architetti devono studiare meglio il calcolo all’università, non solo l’estetica.
I calcoli li fanno gli ingegneri non gli architetti, bla bla bla.
Allora i palazzi fateli fare agli ingegneri e non agli architetti…
Dategli i trenini agli architetti.
Roberto, incredibile come un dettaglio architettonico così sofisticato possa trasformarsi in un punto critico: ora serve trasparenza e responsabilità.
Grazie Roberto, un pezzo chiaro e approfondito su una vicenda che mostra quanto anche l’architettura iconica non possa prescindere dalla sicurezza.
Più bella addentro che da fuori
Il leone alato volerà via ….
Mi incuriosisce la foto #5 dell’articolo.
Qui si vede che gli scarichi del sistema di condizionamento (presumibilmente caldi visto che il sistema raffreddava l’edificio) lambivano direttamente gli elementi strutturali a sezione circolare.
Questi elementi, già sollecitati a compressione trovandosi nella parte inferiore della trave reticolare, subivano un ulteriore incremento dovuto all’incremento di temperatura ed al suo coefficiente di dilatazione termica.
Ammesso, e non ho elementi per provarlo non avendo a disposizione disegni costruttivi, che questo elemento abbia subito un incremento di carico oltre il suo carico di instabilità, ecco una possibile causa del cedimento.
La struttura a livello locale potrebbe essere stata soggetta ad un nuovo e non previsto caso di carico.
E’ solo una osservazione dall’esterno e non vuole essere assolutamente una critica al progetto.