Milano, Centro Storico.
Spesso si parla di “periferie dimenticate”, ma come abbiamo più volte sottolineato, esistono luoghi nel pieno centro storico di Milano che versano in condizioni di degrado e abbandono che la città non merita. Oggi vi portiamo in piazza Erculea.



A pochi metri dalla rinnovata e scintillante Torre Velasca e la sua nuova e meravigliosa piazza, dall’Università Statale e da piazza Missori, si apre una piazzetta che da anni versa in uno stato di quasi totale abbandono, se non fosse per la manutenzione minima garantita da Amsa: stiamo parlando proprio di piazza Erculea.
Questa piazza non ha origini antiche: nacque infatti a seguito del drastico ampliamento del vicolo Rugabella e della demolizione dei resti degli edifici colpiti dai bombardamenti del 1943. In epoca antica, qui sorgevano palazzi nobiliari e complessi religiosi, tra cui la chiesa-oratorio di Santo Stefano in Rugabella, il Palazzo Borromeo e quello degli Sfondrati.
Lo sventramento dell’area fu anche l’occasione per aprire una nuova strada di collegamento tra via Rugabella e via Sant’Eufemia, attraverso l’attuale via San Senatore. Dell’antico vicolo restano solo alcuni frammenti quattrocenteschi degli edifici originari, come quelli visibili al civico 11.
Va anche ricordato che in piazza si trovava il cinema Corallo, che aprì nel dopoguerra all’angolo tra via Rugabella e la nuova piazza Erculea. Fu attivo dal 1949 al 1961, ospitato in un accattivante spazio sotterraneo per proiezioni di prima visione. Riaprì brevemente negli anni Settanta come cinema Adria Rugabella, ma fu presto chiuso per lasciare spazio a una banca.



La piazza ha una forma rettangolare, attraversata da via Rugabella sul lato corto e da via San Senatore che sbuca nell’angolo meridionale. Gli edifici che la circondano, per la maggior parte, sono moderni e privi di carattere. Fanno eccezione l’edificio ottocentesco dell’Ufficio Elettorale di Porta Romana (1863), alcuni frammenti di palazzi rinascimentali e la palazzina di via Rugabella 1, risalente alla fine degli anni Venti. Priva di esercizi commerciali, la piazza era in origine abbellita da un’aiuola alberata al centro. Nei primi anni 2000, però, la Giunta Albertini vi fece costruire uno dei tanti parcheggi sotterranei, modificando radicalmente l’aspetto della piazza: venne installato un chiosco d’accesso in metallo e vetro, affiancato da dodici carpini che oggi si sono ridotti a sei perché seccati e mai rimpiazzati.
Nel 2017 una nuova attività aveva provato a ridare vita alla piazza: un piccolo ristorante-bar integrato alla struttura del parcheggio. Purtroppo, l’iniziativa è durata poco. Il bistrot ha chiuso nel 2023 e da allora è stato lasciato in stato di abbandono, con ombrelloni ancora sul posto che sembrano fantasmi. Come spesso accade in questi casi, lo spazio è diventato un parcheggio informale e selvaggio per motorini e auto, aggravando ulteriormente la situazione di degrado.
Ci chiediamo: è davvero impossibile rimuovere il chiosco ormai inutilizzato e restituire almeno un po’ di dignità a questo luogo, magari ripiantumando gli alberi perduti? A Londra uno spazio cosìì sarebbe un’ottimo spazio pausa per chi lavora negli uffici.


















Cenni sugli antichi palazzi della zona
Chiesa di Santo Stefano in Rugabella
Purtroppo, su questa chiesa scomparsa dobbiamo affidarci alla tortuosa prosa del canonico Torre, che nel Seicento la descriveva ancora in piedi, sebbene già declassata a oratorio sussidiario della parrocchia di San Nazaro:
«È Chiesa antica, ed ora serve d’Oratorio a’ Giovani, per recitarvi ne’ giorni festivi le Lodi di Maria, Spirituali Esercizij introdotti dalla bontà del grande Arcivescovo Cardinale Federico Borromeo» [Torre, 1674].
Le fonti ottocentesche la ignorano, segno che probabilmente era già degradata e destinata a usi civili come magazzino o laboratorio.

Casa Borromeo
Situata all’inizio del vicolo, accanto a Santo Stefano, fu in origine proprietà dei Trivulzio. Ceduta poi ai Borromeo, ospitò nella seconda metà del Seicento i celebri “nipoti” del Cardinale Federico Borromeo, tra cui il Conte Antonio. Nonostante l’aspetto esterno non moderno, l’interno vantava appartamenti prestigiosi e una collezione numismatica di rilievo, come racconta il Bianconi nel 1787.
Oggi, inglobato nel moderno edificio tra via Rugabella e piazza Erculea, è sopravvissuto solo un piccolo frammento: un angolo scolpito in pietra, con colonnina gotica.


Palazzo Sfondrati
Fu distrutto durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Di esso restano un portale quattrocentesco, due finestre (rimontate sulla facciata al civico 11) e alcune colonne ricollocate con archi ogivali nel cortile interno. Il canonico Torre si limita a ricordare che il «Sign. Marchese Sfondrati» era pronipote di papa Gregorio XIV.










- Referenze immagini: Milano Sparita; Lombardia Beni Culturali; Pagina Milano Scomparsa; Roberto Arsuffi
- Porta Romana, Via Lentasio, Architettura, Demolizione, Via Sant’Eufemia, piazza Erculea, Parcheggio Sotterraneo, Degrado,
oppure dare il chiosco in affitto come il comune di Milano ha appena fatto per altri in giro per Milano. In ogni caso va messo più verde e vanno rimessi i carpini morti
Con il sindaco che ci ritroviamo e’ gia tanto che non ci abbiano aperto un accampamento
Ma quelli che in Comune si occupano dello spazio urbano che cosa hanno di meglio da fare che occuparsi dello spazio urbano? Non mi sembra che qui ci voglia una gara internazionale per archistar…
Ma basta con questi scooter parcheggiati sui marciapiedi! Perche i vigili non multano ? Percheeeeee
Anche 4 auto totalmente in divieto totalmente sopra marciapiedi di porfido che spaccheranno la pavimentazione fatta per i pedoni…
Che barbarie non ne possiamo più di tanta prepotenza e arroganza inpunita.
Ecco giusto. Invece di mettere tavoli e panchine nelle piazze periferiche che diventano luoghi di movida molesta per gli abitanti, che il comune renda più attraenti queste piazze centrali dove non abita nessuno e in cui la movida non darebbe disturbo. Ma forse lo scopo della movida e del Comune, vero assessore Censi, e proprio quello di disturbare gli abitanti per farli sloggiare. A pensar male….