Milano, Porta Nuova.
Novembre 2025. Il Comune di Milano ha approvato la Variante parziale al Piano delle Regole del PGT relativa all’immobile di via Giovanni Battista Pirelli 39 (il cosiddetto “Pirellino”). La delibera, già adottata nel giugno precedente e avviata nel novembre 2024, dovrà ora tornare in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva, come previsto dalla normativa regionale.
La Variante recepisce la sentenza del Consiglio di Stato del 2023, che aveva imposto al Comune di riesaminare la pianificazione dell’area a seguito del ricorso presentato da Coima SGR Spa. Nel nuovo provvedimento, l’Amministrazione conferma la disciplina vigente del PGT e accoglie alcune osservazioni formulate durante il procedimento. Tra queste, la riduzione al 20% della quota di funzioni residenziali che fa scattare l’obbligo di destinare il 40% della Superficie Lorda a Edilizia Residenziale Sociale (ERS).
L’approvazione della Variante sul “Pirellino” si colloca all’interno di un più ampio processo di revisione normativa del PGT, finalizzato a rafforzare la regia pubblica nelle trasformazioni urbane, evitare deroghe automatiche alle norme morfologiche e recepire gli indirizzi emersi dalle recenti inchieste urbanistiche. Il percorso di riforma riguarda, tra l’altro, la disciplina dei cortili, l’applicazione delle norme morfologiche, i meccanismi di perequazione urbanistica, la regolamentazione dell’ERS e la dotazione dei servizi.


Secondo la vicesindaca Anna Scavuzzo, questo procedimento rappresenta il primo passo verso una futura variante generale del PGT, considerata necessaria per aggiornare le strategie di crescita e inclusione della città in una prospettiva sostenibile. La delibera interviene inoltre sulla Commissione per il Paesaggio, recependo esigenze di riordino delle competenze e limitando le possibilità di deroga alle norme morfologiche, che saranno ridefinite con maggiore precisione, soprattutto in relazione ai cortili e ai procedimenti di pianificazione attuativa.




In sintesi, al momento è stata presentata solamente la proposta di rifunzionalizzazione della torre esistente. La realizzazione della torre residenziale progettata da Boeri, infatti, avrebbe comportato l’obbligo di destinare il 40% della superficie a edilizia sociale, poiché la componente residenziale avrebbe superato il 20% dell’intervento complessivo. Ciò avrebbe inciso significativamente sulla redditività dell’operazione, basata sulla vendita di appartamenti di fascia alta. Coima ha contestato l’applicazione di tale vincolo sostenendo che non fosse applicabile al “Pirellino”, trattandosi di un progetto antecedente alla norma. Il Consiglio di Stato ha sostanzialmente accolto questa posizione.
Recependo tale orientamento, il Comune propone ora di elevare la soglia che fa scattare l’obbligo del 40% di ERS dal 20% al 23% di residenziale. In questo scenario, Coima potrebbe rientrare nei nuovi parametri e ripresentare il progetto comprendente le residenze di lusso, ritirando conseguentemente quello di semplice rifunzionalizzazione degli ex uffici tecnici.

- Referenze immagini: Coima, Roberto Arsuffi
- Coima, Via Pirelli, Pirellino, Botanica, Riqualificazione, Porta Nuova, Via Melchiorre Gioia, Stefano Boeri Architetti, Diller Scofidio + Renfro (DS+R)
L’Italia è un paese cervellotico.
Per i nostri legiferatori la linea più breve che unisce due punti è un arabesco.
Sic
Esatto! Non sanno nemmeno quello che duco e menchemeno quello che” non” fanno! Siamo governati da una massa di id…oti che si dicono e credono ” studiati”..( se avessero studiato topolini avrebbero datto meglio!!)
Mio dio che tristezza! E sto paese e’ ormai DISTRUTTO grazie a sti cialtroni del magna magn( tutyi,nessuno escluso!!!)
Quindi faranno il grattacielo verde di Boeri?
e il famoso ponte serra torna in vita o estinto per sempre?
Non faranno piu’ residenziale, non faranno piu il ponte. Rimarra solo la causa di 69 milioni di Coma contro il comune di Milano. Speriamo la vincano insieme alle altre decine di cause pendenti con il Conune per aver bloccato da due anni l’attivita di aziende che rischiano adesso il fallimento. Piu’ il comune paga e piu’ sara’ chiaro ai Milanesi le nefandezze che ha combinato Sala da quando e’ sindaco.
Quindi il Comune perderà, dovrà pagare coi nostri soldi (non quelli del sig. salah), alza surrettiziamente la soglia al 23% e adios all’edilizia pubblica (troppo puzzolente e maranzosa per i progetti del sig. boeri). Quindi contenti tutti di poter andare a pisciare il cane alla biblioteca degli alberi. Viva!
Questo per quanto riguarda il quartiere del Qatar a Milano.
Adesso: vogliamo occuparci di questa città e non solo degli interessi arabi?
Guarda che è il sindaco di New York ad essere musulmano.
La grande mela.
USA.
E non c’è niente di male.
America
Assoliutamente niente di male, corretto, ma in una citta, NewYork, e nazione costruita e basata sulla immigrazione. Lo stesso vale per la città di Londra.
Milano, Italia, sebbene sempre molto accogliente, ha invece una identità ben precisa che francamente non vorrei che si perdesse.
Naturalmente con tutto il rispetto delle altre culture.