Milano, Centrale.
Dicembre 2025. Recentemente è stato completato il primo dei due interventi di sostituzione delle coppie di scale mobili nella Galleria di Testa che hanno preso il posto dei tapis roulant installati nel 2010, durante la prima fase del rinnovo della Stazione Centrale.



I lavori che hanno trasformato la Stazione Centrale così come la conosciamo oggi (un centro commerciale oltre che una stazione ferroviaria) sono stati realizzati tra il 2005 e il 2011 e hanno riguardato il restauro e la messa in sicurezza delle architetture storiche, il riassetto funzionale degli spazi e la modifica delle percorrenze per migliorarne la fruibilità. Un esempio emblematico è la Galleria delle Carrozze che, fino al 2005, era attraversata da auto private e taxi: venne successivamente chiusa al traffico e trasformata in una nuova piazza coperta a disposizione di viaggiatori e cittadini. La biglietteria è stata spostata in nuove aree e molte parti ormai inutilizzate del complesso ferroviario sono state convertite in spazi commerciali.
Ricordiamo che la Stazione di Milano Centrale, progettata dall’architetto Ulisse Stacchini, venne inaugurata nel 1931 per rimpiazzare la struttura precedente, ormai insufficiente a gestire il continuo incremento del traffico passeggeri. Il concorso di progettazione fu bandito nel 1912, ma l’avvio dei lavori subì una brusca battuta d’arresto a causa dello scoppio della Grande Guerra e delle successive difficoltà economiche, ed ecco il motivo per cui la stazione ha più un aspetto déco che razionalista.


Tra le principali novità introdotte per l’ammodernamento della stazione, la sua conversione anche a polo commerciale e una migliore fruizione degli spazi, vi fu l’apertura di grandi fori nella soletta della Galleria delle Carrozze per collegarla al piano inferiore interrato, concepito come estensione del mezzanino della metropolitana M2 Centrale. Un intervento analogo è stato realizzato nella sovrastante Galleria di Testa, dove sono stati fatti sbucare i tapis roulant (ora in sostituzione), creando un collegamento rapido con i livelli sottostanti e con la nuova biglietteria ricavata negli ex magazzini e uffici del complesso ferroviario.
Questa operazione, che già all’epoca suscitò clamore, comportò la rimozione di alcune decorazioni musive presenti nella pavimentazione della Galleria di Testa.

Tali decorazioni raffigurano, poste davanti a ciascuna scalinata proveniente da piazza Duca d’Aosta, l’Aquila di Roma, il Giglio di Firenze, lo stemma araldico dei Savoia (croce bianca su fondo rosso) e il toro di Torino sormontato dalla Corona Ferrea. Tutti e quattro recano la scritta FERT – Fortitudo Eius Rhodum Tenuit (“La sua forza difese Rodi”). Il resto della pavimentazione è caratterizzato da nastri neri su fondo bianco che racchiudono altri simboli, ripetuti in gruppi di quattro, come il fascio littorio alato, molto stilizzato, e il caducèo: un bastone attorno al quale si avvolgono due serpenti, affiancato da ali spiegate, simbolo di pace, felicità comune, chiara fama ed eloquenza.















Veniamo al punto. Nel 2010-2011, quando furono praticati i tagli per l’apertura delle due “buche” destinate ai tapis roulant, i motivi principali del mosaico raffiguranti i simboli alati vennero “ricomposti” in verticale, affiancandoli alla balaustra in vetro dando una parvenza di continuità della decorazione.




Con la nuova sistemazione di questi mesi, abbiamo notato che questa accortezza è stata eliminata, sebbene ci sia stato garantito che i frammenti rimossi verranno ricollocati, a fine lavori, probabilmente nella galleria. In ogni caso, non solo la balaustra è stata rifatta e il mosaico rimosso, ma sembrano essere state eliminate anche le panchine laterali. Anche in questo caso ci hanno fatto sapere che verranno ricollocate le antiche panchine in legno, restaurate e riportate alla loro funzione.



Inoltre, contrariamente a quanto mostrato nei rendering, le lastre di marmo che rivestivano i pilastri non sono state reinstallate, lasciandoli a intonaco a vista. Ci si augura che possano resistere agli urti di bagagli e a utilizzi maldestri.




Infine, segnaliamo che in questi giorni è stata completata anche la seconda delle due scale mobili di collegamento tra il piano interrato e la Galleria delle Carrozze. Ad agosto la prima fase completata.








- Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Claudio Nelli, Duepiedisbagliati
- Centrale, Grandi Stazioni, Riqualificazione, Rinnovo, Stazione Ferroviaria, mosaico, decorazioni
Intervento sicuramente funzionale ma non esteticamente all’altezza del luogo in cui si inserisce… speriamo almeno i marmi intorno alle colonne vengano ripristinati
E la sovrintendenza muta
Venti minuti, se tutto va bene, per raggiungere i binari dalla metro e viceversa, specie quando funziona una scala mobile su due come ultimamente. La funzione di stazione ferroviaria è ormai l’ultima preoccupazione. Chi ha inventato questo accesso a zig-zag, da un lato all’altro della stazione andrebbe espulso dagli ordini dei progettisti per indegnità. Una stazione ferroviaria venduta al commercio!! Vergogna!!
Giustissimo. Soprattutto considerando che le scale mobili precedenti, dirette, svolgevano perfettamente il loro compito. È stato fatto quindi un progetto per peggiorare la situazione, e fare perdere tempo a chi deve correre per prendere il treno che sta partendo. No comment. Per le povere ali del mosaico, anche messe in verticale facevano pena. Soprintendenza? Non pervenuta
Segnalo che l’ interpretazione dell’ acronimo sabaudo F.E.R.T. con riferimento a Rodi è alquanto controverso, perché nessun Savoia difese mai Rodi, e la data in cui compare per la prima volta (fine Trecento) precede di qualche secolo le difese dell’ isola dagli ottomani. Ha quindi probabilmente un altro significato, o religioso, oppure fa riferimento al verbo latino fert che indica tenere ma anche sopportare (simbolo insomma di tenacia piemontese)
Lo scempio fatto alla Stazione Centrale di Milano ancor oggi grida vendetta.
Perché hanno sostituito i tapis roulant c9n scale mobili?
Costi di manutenzione?
E inoltre le scale mobili non consentiranno più una discesa dal piano binari a un disabile in carrozzella ( che riesce invece a utilizzare le rampe mobili ) quando gli ascensori non funzionano perché sono sono in allarme , come successo per tutta la giornata del 3 dicembre .
Non sono fasci littori ma ruote di treno viste dal di fronte.