Milano | Fiera-Bolla – Monte Rosa 66: completato

Presentato nel dicembre 2016, il palazzo di via Monte Rosa 66 è stato completato.

Il cantiere è partito un po’ a rilento, ma finalmente il terreno rimasto incolto e improduttivo per decenni, posto a cavallo tra via Monte Rosa e via Monte Bianco nel distretto Fiera-Bolla, è stato deliziato da una nuova ed elegante palazzina di quattro piani.

Il progetto è di Calzoni Architetti e come avevamo già detto altre volte, lo troviamo molto interessante. Semplice, elegante e moderno.

Si colloca in un contesto di villette e case abbastanza basse di epoche differenti (dall’eclettico al moderno) che caratterizzano la zona tra piazza Amendola e piazzale Lotto.

Il nuovo edificio residenziale allineato sulla cortina delle vie che definiscono il lotto. Il sedime ad L permette la creazione di un giardino su cui prospettano i fronti interni e ha determinato un trattamento diverso delle facciate: più urbano sulle vie pubbliche e maggiormente aperto, con ampi serramenti in cristallo, inserimento di balconi continui e facciate rivestite da legno ricomposto per dialogare e appartenere al giardino stesso. Il piano terra è completamente rivestito in lastre di alluminio, così come di analogo materiale sono realizzati tutti i serramenti, costituendo una base continua e mono-materica su cui poggia tutto l’edificio.
Grandi aperture connettono lo spazio occupato da atrii e spazi di servizio, alle vie pubbliche ed al giardino; un percorso interno, che perimetra l’area a verde connette le due risalite verticali che portano ai piani superiori e alle 14 unità residenziali.

  • Sviluppo immobiliare: Borio Mangiarotti SpA
  • progetto: Studio Calzoni Architetti
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

14 commenti su “Milano | Fiera-Bolla – Monte Rosa 66: completato”

  1. Se lo studio Calzoni smette di lavorare lo ringraziamo. Basta già torre Aurora per capire questo stile che ha piacere di riproporre qua e là, che immagino, faccia a loro impazzire. È orrendo.

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  2. veramente non capisco questa moda dell’alluminio satinato color ottone, che fa tanto serramenti di condominio di periferia anni 70.

    Il palazzo in sé non sarebbe neanche male, ma questo tocco rovina tutto. Il legno ricomposto invece ci sta. Io gli darei un sei meno meno meno.

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  3. Mi sembra una soluzione che invecchierà malissimo, se non dal punto di vista dell’usura, almeno dello stile

    Fra dieci anni sembrerà con l’alluminio anodizzato degli anni settanta

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  4. Lascia senza parole purtroppo.

    Guardi i nuovi edifici della Bocconi e “questo” e capisci che non basta seguire i trend sui materiali per fare buona architettura.

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  5. Una cosa che mi hanno insegnato ad Architettura, nei corsi di progettazione, è che il nuovo progetto deve armonizzare con quello che ha intorno. Questa palazzina, sorella “carina” del complesso Aurora, in quel buco tra una villa liberty in mattoni a vista e un palazzo di inizio ‘900 è un pugno in un occhio. Forse a San Siro ci sarebbe anche stato, li no!

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    • Il contestualismo architettonico è una scuola come un’altra, non ha nessun motivo per erigersi a visione oggettiva. E’ tipica di una certa scuola conservatrice italiana (fammi indovinare, studente del Polimi?) che deriva da BBPR e compagnia bella…

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    • Mi trovi perfettamente d’accordo. Non giudico il progetto in se, questa palazzina è fuori contesto. Purtroppo in Milano è comune questo approccio: costruzioni fra loro incoerenti per stili e cubature. Questo è il lato brutto di Milano, un effetto indesiderato della lottizzazione fin troppo frammentata e dello scarso gusto di committenti ed architetti.

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  6. Bella palazzina che coniuga la tradizione locale (ringhiera) con modernità internazionale (Le Corbu), riconoscibile per lo stile dello studio di architettura che l’ha disegnata. Concordo con UF semplice ed elegante, anche grazie ai colori (bianco e bronzo/oro).

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    • Magari mi sbaglio, ma non mi sembra che nella “tradizione locale” di quella zona di Milano, la casa di ringhiera sia molto presente. Anzi, forse è proprio la caratteristica che distingue quella zona da altre?

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  7. Bellissimo
    meravigliose le pareti in legno e tutti i dettagli.

    effettivamente un progetto simile a torre Aurora, ma nettamente riuscito meglio meglio – forse la griglia X delle strutture metalliche appesantisce troppo

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