Coloris è la scultura terminata da qualche settimana all’interno del parco di CityLife e che fa parte del progetto Artline. Secondo noi la scultura più apprezzata, sopratutto dai più piccoli e certamente la più scenografica per essere fotografata nel contesto in cui si trova, come si evince dal nostro sopralluogo di domenica scorsa.
La scultura è dell’artista Pascale Marthine Tayou, e si chiama Coloris.
L’opera è composta da una pavimentazione in calcestruzzo raffigurante il planisfero terrestre su cui sono piantati un centinaio di pali metallici dai colori pastello e dalle dimensioni variabili, tra i 6 e i 12 metri di altezza, e sulla sommità di ognuno di essi è posizionato un uovo. L’installazione dà vita a un’esplosione di colori sia caldi, sia freddi, ma tutti intensi e luminosi che si riverberano sulla città.
Se la prima cosa che ti viene in mente guardando un’installazione gioiosa e colorata è una questione sessuale, il deviato sei tu.
Fatti vedere da uno bravo, vah.
Son sicuro che l’artista se mai leggesse il commento in stile “Germania 1933” di Padano.doc si farebbe una grande risata.
E’ vero che negli anni ’90 l’artista si è ironicamente cambiato i nomi di battesimo al femminile (Pascale Marthine è in realtà un uomo, forse è questo che turba tanto padano.doc??), ma di qui ad invocare fantomatici scenari Svedesi ce ne corre!
Io trovo l’installazione carina ed adatta al luogo. Poi magari uova per uova preferisco Jeff Koons, ma qui diventa soggettivo.
COGLIONE DOC guarda dei pali colorati che vincono i grigiori milanesi e puntano dritti verso il cielo in segno di libertà e cosa pensa? Ai dildo!?!
Che dite gne ne regaliamo uno fac-simile da usare a suo piacimento?
“Installazione gioiosa colorata”,”pali colorati che vincono i grigiori milanesi”, “puntano dritti…”ci credo che l’artista si farebbe una grassa risata se mai leggesse cagate come queste
Minus habens a leggere il tuo commento invece capiamo solo 2 cose:
-non hai nulla da dire
-la tua maestra di italiano era sempre assente.
Si parla di architettura qui non è la gazzetta dello sport.
Ossequi.
Te l’ha detto male, ma non credo che l’obiettivo fosse “vincere i grigiori milanesi”.
Di solito gli artisti han tematiche leggermente più sofisticate. Anche se poi trovano dei supponenti che automaticamente decidono che colore=no grigiume e son contenti così (e lo scrivono pure)
Per non parlare del palo che (ovviamente) ” punta verso l’alto e quindi “verso il cielo in segno di libertà”.
Un incrocio tra il CEPU e XFactor.
(scusa di solito non sono così tranchant ma le tiri fuori)
Invece tu cosa avresti da dire?Illuminaci.
Ad esempio di guardare le sue altre opere prima di lanciarsi in interpretazioni ed analisi di quella di City Life.
https://richardtaittinger.com/exhibition/pascale-marthine-tayou-colorful-line/
https://www.galleriacontinua.com/artists/pascale-marthine-tayou-74
Sono dei pali colorati, ci giocano i bambini…ma loro pensano ai significati sofisticati che al momento non gli vengono in mente ma devono per forza esserci. Ma va va…
Mettiti d’accordo con te stesso allora, (frustrato che ha bisogno di insultare per sentirsi qualcuno10:52)
@ Daniele, l’ipotesi che non sia un’opera artistica ma soltanto un ruffiano sfondo per selfie o un giochetto per bambini ci sta tutta, ma a mio parere è abbastanza ingeneroso verso chi l’ha creata.
Uno delle migliori installazioni degli ultimi anni: originale, vivace e fruibile. L’idea del planisfero alla base è molto bella. I bambini ci giocano.
A me piace!
Mi convincono meno la manona ed il piede, dalla parta opposta del parco. Mi danno una sensazione di fragilità. Non oso chiede al frustrato del primo post che sensazioni ha vedendo una mano…
Certo che se pensi ai dildo qualche problemi ce l hai…
In effetti si tratta di una installazione bellissima, sono d’accordo con voi!