Milano | Città Studi – Parco Bassini: la procura ferma le ruspe, per il momento

Il famoso “bosco di Gioia” (il comitato che voleva salvare quel che rimaneva di un vecchio vivaio abbandonato dove ora sorge la torre della Regione Lombardia) è tornato, apparentemente più agguerrito che mai.

Il contendere è l’ormai famoso parco Basisni (un giardino a dire il vero) a Città Studi dove l’università ha intenzione di erigere l’edificio del dipartimento di Chimica del Politecnico di Milano). Infatti ieri la Procura della Repubblica ha posto sotto sequestro due alberi di cedro del libano bloccando di fatto il cantiere: la decisione è arrivata in seguito all’esposto presentato ieri dal Comitato ‘Salviamo il parco Bassini’, per “danneggiamento aggravato di alberature”.

Il comitato si è rivolto ai magistrati per chiedere che gli alberi vengano trapiantati in condizioni di sicurezza, visto che le piante più importanti e che vanno salvate e ripiantate nei giardini in zona, sono state ridotte a dei tronchi veri e propri, spogliate dalle fronde e la cui zolla appare troppo piccola, rischiando di mettere a rischio la sopravvivenza delle piante stesse.

Così ieri i due cedri del libano, che hanno oltre 50 anni, sono stati cintati e posti sotto sequestro.

Per il momento, dei 57 alberi interessati dall’intervento, 35 sono stati abbattuti, mentre per gli altri 22 è stato predisposto lo spostamento, effettuato però con modalità che gli ambientalisti contestano: “Hanno detto di voler trasferire altrove le essenze più pregiate, ma gli alberi spostati finora sono stati ridotti a tronchi quasi senza radici e con zolle decisamente troppo ridotte, per cui è improbabile che sopravvivano – spiegava Elisabetta Panina, tra le manifestanti più attive – I due cedri che devono ancora essere trasferiti erano magnifici, ma sono stati potati praticamente come due pali e anche in questo caso temiamo che le zolle radicali siano troppo piccole per consentire la sopravvivenza degli alberi. Chiediamo un’apertura almeno in questo senso: vogliamo ci venga garantito che verranno trapiantati con cautela e attenzione”.

“il problema sono i fondi impiegati per quest’operazione. Per spostare i cedri nel modo più adeguato servirebbero circa 30 mila euro per ciascuno, ma la nostra netta sensazione è che si stia puntando al risparmio, a discapito del benessere degli alberi”. Per questo stamattina “alcuni attivisti sono entrati nel cantiere, bloccando i lavori – continua Panina – Il capocantiere ci ha minacciati di chiamare la polizia, com’è già successo lo scorso 2 gennaio, quando le forze dell’ordine hanno tenuto lontane le persone che protestavano per consentire l’abbattimento degli alberi. In effetti è arrivata la Digos, che ha controllato i documenti degli attivisti”. (fonte La Repubblica)
 
I manifestanti che comunque continuano con la loro protesta per il progetto del nuovo dipartimento, hanno comunque ottenuto un incontro in rettorato al Politecnico per esaminare i documenti tecnici relativi al trapianto degli alberi: “Ascolteremo quello che dirà il rettore Ferruccio Resta e attenderemo l’evolversi della situazione. So che forse qui la battaglia è persa da tempo, ma vorrei che almeno i due cedri venissero preservati”, conclude Elisabetta Panina.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

22 commenti su “Milano | Città Studi – Parco Bassini: la procura ferma le ruspe, per il momento”

  1. La foto con i due alberi sequestrati dalla procura è imbarazzante.

    Tanto tempo e risorse spese per quei due (due, 2, two) alberi e nel frattempo tutto intorno ci sono auto dappertutto e pochissimi servizi per i mezzi alternativi.

    Priorità, sono d’accordo a salvare l’aspetto umano e naturale della città ma le cose vanno fatte definendo le giuste priorità. Ha senso salvare 2 alberi se tutto intorno circolano migliaia di automobili?

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    • E cosa vorresti fare? Fermare le automobili?
      Sono d’accordo nel salvare il verde. Ma i miopi talebanesimi anti auto hanno gonfiato i bigné.
      Lo sviluppo sostenibile passa dal verde, dai mezzi pubblici capillari e dai parcheggi per residenti.
      Le battaglie anti auto senza alcun senso lasciamole ai mentecatti come Wf

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      • Non voglio fermare nessuna automobile, io detesto i divieti, le multe e i vigili.

        Voglio solo un’operazione di “marketing urbano” svolta dal comune. Se è vero che uno spot pubblicitario di 30 secondi può convince la gente a spendere più di 30 mila euro per acquistare un’automobile immaginati cosa potrebbero fare delle piste ciclabili ben realizzate sotto casa delle persone. Ti chiedo, vie con più corsie per senso di marcia che entrano dentro la cerchia della 90/91 come Viale Fulvio Testi, Corso Sempione o corso Lodi non pubblicizzano l’uso dell’automobile per entrare in centro città?

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        • Pensa anche cosa farebbe come marketing, costruire un parcheggio al capolinea della metro fuori città per non fare entrare le auto!

          Tu pensi che al capolinea della nuova M4 verso Forlanini lo abbian previsto? Ovviamente no…c’è il vialone a 6 corsie così pratico (specie in bici 🙂 )

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  2. Adesso la Magistratura deve nominare un perito, che deve fare una relazione e poi deve dare alla controparte il tempo di leggerla e fare le sue osservazioni e poi il Giudice deve leggerle e poi deliberare ecc ecc

    Nel frattempo sarà estate, ci saranno 40 gradi, l’albero di destra che ha già le radici di fuori sarà stecchito sul serio e l’altro probabilmente pure.

    Mi sembra una operazione utile per tutto, tranne che per la salute degli alberi…

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  3. Il fanatismo e l’estremismo sono sempre sbagliati, anche quando vogliono essere a supporto di cause giuste. Chiedere l’intervento della Procura per due alberi, in una città che ha un piano già approvato per piantarne qualche centinaia di migliaia, è cosa assurda. Sono ambientalista convinto (e lo dimostro ogni giorno seguendo miei precetti personali di rispetto dell’ambiente, usando il mezzo pubblico, per esempio) ma questi pseudo-verdi-fanatici mi fanno veramente paura, non ne abbiamo davvero bisogno.

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  4. Se il comune mettesse realmente in atta la metà dei suoi proclami, Milano sarebbe una foresta urbana e la gente non avrebbe un disperato bisogne di attaccarsi a questi due alberi.

    Sinceramente proprio non capisco cosa aspetti questa giunta a ponti mare le numerose vie, viali e piazze che oggi sono totalmente sguarnite si alberi.

    Forse il costo ? Ma se non possiamo permettercelo a Milano allora perché continuare a fare falsi proclami ed inutili rendering.

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    • Mi chiedo dove siano quei 3 milioni di alberi promessi in 10 anni.
      Diciamo che, come dici tu, i proclami coi tromboni sono il sale della giunta Sala.
      Pisapia era un comunista ma almeno lavorava in silenzio

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      • Veramente li stanno piantando. Segui il comune sui social e vedrai, ci sono foto e aggiornamenti continui. Ma temo sia inutile ragionare con te, chissà da che odio sei mosso. Uno dei tanti leoni da tastiera frustrati e con una vita triste

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        • Certo che li stanno piantando, alla cazzo pero’, uno attaccato all’ altro in giardinetti e parchetti dove gia’ ce ne sono abbastanza. Ma temo che sia inutile ragionare con te che hai una vita così felice seguendo il comune sui social?

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  5. Incredibile. Questo comitato si batte per due alberi, non potrebbe battersi per i centinaia di alberi della zona sotto i quali, sulle loro radici praticamente, ci parcheggiano le auto?
    Sicuro al 100% alcuni di questo comitato su quelle radici ci parcheggiano anche loro. Ma la priorità è bloccare lo sviluppo dell’Università. Fa bene, chi può, a lasciare città studi per il Mind.

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