Il cantiere era partito già nel 2019 ma si è atteso che tutti i locali venissero sgomberati per poter procedere. Ora il cantiere è stato attivato e ormai, da qualche mese del palazzo del primo Novecento è rimasta solo la facciata.
Si tratta di Casa Galli Tassara, il palazzo posto ad angolo in Corso di Porta Vittoria 51, confinante col palazzo Coin di Cinque Giornate a Porta Vittoria, realizzato nel 1906 da Luigi Mazzocchi, da anni versava in un apparente stato d’abbandono.
Presto sarà trasformato e rigenerato in ricettivo, un nuovo hotel (Bloom) prenderà vita al suo interno con un sopralzo di due piani decisamente importante. Il progetto del rinnovo è firmato dallo studio dell’Architetto Luciano Parenti e dall’arch. Gustavo H. Persico.
Come si vede, il palazzo è stato completamente sventrato ad eccezione delle facciate sul Corso e su via Donizzetti.
Qui di seguito alcune immagini del palazzo poco prima delle prime bonifiche del 2019.
Immagini: Roberto Arsuffi, Duepiedisbaglaiti
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Inutile dire che è una porcheria oltre ogni dignità. Un altro bel palazzo milanese viene completamente rovinato da un violento ed orribile ‘sottotetto’, con annessa distruzione di tutto quel che vi era all’interno.
Ma come è possibile che questi orrori siano ancora permessi a Milano? Possibile che non ci sia una proposta di legge, un regolamento nuovo, insomma, qualcosa che ponga fine a tutto questo? In una città moderna, europea e civile sarebbe il minimo.
Molto bella, anche se del colore non sarebbe stato male, comunque davvero elegante
Il problema sono le persone con il tuo gusto, a questo mondo
No, vabbè, organizziamo una petizione per raderlo completamente al suolo. Che senso ha risparmiare la facciata per fare questa merda di hotel! ma esiste un dio-architetto lassù’?Perchè!?
Basta con questi sopralzi!!!!!!!
Sopralzo di cosa? Ma non hai visto le foto? Hanno demolito tutto, hanno lasciato solo la facciata.
Ma finitela, sicuramente elegante e anche il sopralzo si integra perfettamente
Tecnicamente non è un sopralzo.
È un palazzo interamente nuovo costruito all’interno di un guscio antico allo scopo di preservare la memoria della città.
Il nuovo edificio sovrasta la sagoma del precedente, ma ne è strutturalmente distinto.
“sicuramente elegante”? “si integra perfettamente”?!?
ma sei l’architetto (per modo di dire) parenti per caso? no, perchè questo è un progetto da manuale dello sbocco
Scusatemi, ma al di là delle precisazioni certosine, distruggere di fatto un bel palazzo milanese del centro, svuotandolo dall’interno e creando un ‘effetto sopralzo’ all’esterno, rimane una porcheria bella e buona, tipica di una certa mentalità palazzinara degli ultimi decenni.
In una città che rimarca così spesso la sua modernità e una cultura ‘avanguardistica’ questi orrori non dovrebbero più esserci. Ripeto, possibile che non ci siano limitazioni e vincoli per tutelare il patrimonio architettonico del centro? Se ci si vuole sfogare col moderno, c’è l’imbarazzo della scelta nelle periferie, senza vandalizzare i bei viali di fine Ottocento.