Al centro del distretto di Monluè, oltrepassando la rumorosa tangenziale Est, bagnata dal fiume Lambro, si trova un insieme di case e una graziosa chiesa che formano l’antico borgo. Qui si trova l’antichissima cascina affiancata dall’abbazia di San Lorenzo, fondata nel 1267.
Finalmente, dopo oltre 10 anni di attesa, dovuta più che altro alla lenta burocrazia, parte il progetto di riqualificazione e recupero dell’antica Cascina Monluè, che sarà trasformata nella “Corte del Bene Comune”. In pratica una cittadella della solidarietà e dell’accoglienza.
La realizzazione, che durerà circa due anni e mezzo, è affidata a Principioattivo, il cui ruolo copre tutti gli aspetti di un processo di progettazione complessivo integrato, compresa la strategia di gestione e la creazione del team di lavoro per il futuro utilizzo della destinazione finale. Il processo è il punto chiave di questa iniziativa.
Nel dettaglio: dopo aver proposto al Comune l’idea di ristrutturare la Cascina Monluè del 1200 recuperando le antiche pitture interne del Settecento, e inserendo nuovi volumi e spazi con materiali attuali, Principioattivo ha creato un team di progettazione e lavoro, oltre alla Corte del Bene Comune per l’accoglienza le persone.
Inoltre le realtà promotrici del progetto sono il consorzio Farsi Prossimo, l’associazione La Nostra Comunità, la cooperativa sociale Lo Specchio, la cooperativa sociale Spazio Aperto Servizi, la cooperativa sociale Dolfin, l’associazione La Grangia e una locale impresa florovivaistica. Ognuna avrà un suo spazio nella corte o negli edifici intorno.
A questo link troverete un po’ di storia sul borgo di Monluè.
Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Principioattivo
Monluè, viale Forlanini, Quartiere Forlanini, Via Pecorini, Via Piero Portaluppi, Tangenziale Est, Parco Monluè, Fiume Lambro, abbazia di San Lorenzo, via Fantoli, Linate, Taliedo, Morsenchio, Principioattivo, Cascina Monluè, Corte del Bene Comune
A Milano deve tornare il rapporto con la natura e il rispetto per l’ambiente. E le cascine possono essere parte della risposta.
Tanta roba
Che peccato che la tangenziale sia così attaccata al borgo. In passato si sono fatte scelte scellerate ma continuiamo a farne costruendo altre autostrade e tangenziali, mentre sui treni regionali e suburbani non c’è nulla di nuovo dai tempi del passante ferroviario.
Ora di cambiare chi guida la Regione…
La rete ferroviaria (R.F.I.) in Lombardia è rimasta quasi inalterata da 50 anni con il 50% a binario unico.
Forse è meglio cambiare chi ci governa a Roma.
Certo, in Regione non possono fare nulla sui trasporti ferroviari locali… tutta colpa di Roma ladrona.
In primavera li sistemiamo, dopo il disastro sanitario stavolta non se la cavano.
No sulla rete la Regione non può far niente… spiaze.
Neanche sulla sanità può fare niente immagino…
Ma allora se non possono fare niente che se ne vadano a casa.
E lasciano fare a chi è capace di fare qualcosa.
Che governano a fare se non sono responsabili nemmeno delle loro sedie…
Sembrano la vecchia dc.
Pare che oggi a casa ci vada qualcun altro.
E invece in Lombardia proprio la lega ha preso gran schiaffoni…
E torna in bilico anche la rielezione di Fontana
E sticazzi?