Milano | Carrobbio – Il ponte romano sotterrato

Al Carrobbio, come ben si sa, si trova una delle due torri romane, quella appartenente alla porta urbica di Porta Ticinensis. In direzione della campagna, si diramavano due vie principali, quella che conduceva ad Habiate(Abbiategrasso) e quella verso Ticinum (Pavia).

Un ritrovamento nel dicembre del 1991 in Largo Carrobbio, avvenuto per caso dopo un crollo della pavimentazione, ha permesso una ricostruzione dell’assetto urbanistico dell’area immediatamente esterna alla Porta Ticinensis: erano stati portati alla luce due tratti di un’arcata di ponte che attraversava Largo Carrobbio con andamento Nord-Ovest Sud-Est; collegando questa con le arcate rinvenute nel 1875 all’angolo su via del Torchio si era potuto ricostruire un ponte a tre arcate. Il ponte doveva essere lungo una trentina di metri e consentiva il passaggio oltre il Seveso delle due strade cui si è accennato, il cui percorso è attualmente seguito da via Cesare Correnti e da corso di Porta Ticinese. Il ponte probabilmente venne realizzato già nel I secolo a.C. e ricostruito varie volte. Il fiume Seveso, qui dirottato dai romani per fungere da fossato difensivo, non aveva certo un’enorme portata d’acqua. Nei secoli il flusso divenne sempre più esiguo e il canale venne coperto, diventando in pratica una fognatura.

Dopo il ritrovamento del 1991, come già era avvenuto nel 1875, una volta eseguiti i rilievi archeologici il tutto venne ricoperto nuovamente, anche perché  si sarebbe dovuto interrompere un importantissimo crocicchio del centro città, trafficato da pedoni, automobili e soprattutto tram.

Purtroppo siamo riusciti a trovare pochissime immagini del ponte romano, più che altro i vecchi rilievi del 1875 e una foto del punto dove il 4 dicembre 1991 si effettuarono i sondaggi dopo il crollo della strada.