Milano Loreto. Si aggiunge un ulteriore capitolo alla saga infinita del progetto per il riassetto di piazzale Loreto, un nuovo stop sembra incombere sull’avvio del cantiere, già rimandato.
Almeno fino a quando il Parlamento non interverrà (forse) per ‘fare chiarezza’ sulle norme urbanistiche all’origine delle inchieste che negli ultimi mesi sono state avviate dalla Procura di Milano. O, in alternativa, fino a conclusione dell’iter processuale, qualunque sia l’esito. La vasta riqualificazione di piazzale Loreto entra in una fase di incertezza, nonostante il progetto di Nhood, vincitore del concorso pubblico, non includa torri come in altri interventi al centro delle indagini. Rimane comunque la realizzazione di volumetria aggiuntiva ricavata dalla riprogettazione di uno dei due edifici vetrati degli anni ’80 che affacciano sulla piazza, quello all’angolo di via Porpora. Tuttavia, la riqualificazione di Piazzale Loreto rimane una delle opere principali che interessano la città, con un significativo impatto sulla mobilità di un nodo cruciale per tutto il Nord di Milano.
Gli uffici dell’Urbanistica stanno esaminando se sia sufficiente un permesso convenzionato, come ipotizzato fino a poco tempo fa, per avviare i lavori, oppure se sia necessario un piano attuativo, che richiederebbe tempi decisamente più lunghi.
Ora bisogna vedere se Nhood, i promotori della riqualificazione, proseguiranno nella loro intenzione di andare avanti col progetto, come affermano, oppure, viste le enormi difficoltà, finiranno con il lasciar perdere.
In realtà, a fermarsi non è stata Nhood che ha affidato la sua posizione a una breve nota: “Nhood chiarisce che, nel rispetto delle norme vigenti, sta lavorando e continuerà a lavorare per la prosecuzione del progetto di riqualificazione della piazza. Con la chiara volontà di portarlo a compimento nel più breve tempo possibile e contribuire così al miglioramento della qualità della vita dei cittadini.”
Perciò lo ‘stop’ pare essere più imputabile agli uffici comunali che temono di finire indagati dalla procura. D’altronde, proprio a valle delle inchieste, il Comune di Milano ha già da qualche tempo modificato l’iter di questo tipo di pratiche (ne parliamo in questo articolo).
Insomma, un calvario per questo progetto di rigenerazione urbana per un piazzale tra i più caotici e disordinati di Milano, bisognoso di un riordino generale; come diciamo da anni, da ben prima che ci fosse anche solo l’idea di riprogettarlo da parte del Comune. Sicuramente da molti il progetto vinto da Nhood viene percepito come una mera speculazione ed è stato oggetto di feroci critiche e contestazioni, dato che, oltre che all’aumento di volumetria sul palazzo esistente che abbiamo citato all’inizio, è stata permessa la costruzione di altri tre piccoli edifici al centro della piazza, ora occupata dalle automobili. Va anche detto che il piazzale attualmente ha nei sotterranei delle volumetrie che saranno “spacchettate” come la velina di una scatola di scarpe. In pratica quello che ora si trova al di sotto del piano stradale sarà portato in superficie, liberando uno spazio ipogeo ora vuoto e inospitale, per rendere di fatto i due lati della piazza, quello di Corso Buenos Aires e quello di Via Padova e Viale Monza, più vicini e integrati.
Il team guidato da Ceetrus Nhood ha vinto nel 2021 il bando per la riqualificazione urbana di Piazzale Loreto a Milano con il progetto LOC – LORETO OPEN COMMUNITY, lanciato da Reinventing Cities. Il bando internazionale è stato promosso dal Comune di Milano insieme a C40 ed è volto a promuovere la trasformazione urbana attraverso progetti attenti alla comunità, alla resilienza e alla rigenerazione. (al LINK il progetto in dettaglio).
- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Nhood
- Loreto, piazzale Loreto, viale Monza, Via Padova, Via Andrea Costa, Viale Abruzzi, Via Porpora, Corso Buenos Aires, viale Brianza, Ceetrus Nhood, LOC – LORETO OPEN COMMUNITY, Reinventing Cities
per riempire la città di torri, alla fine ci va di mezzo anche questo.
Questa mi sembra una ritorsione bella e buona da parte di Sala.
Non volete le torri dei mei amici costruttori? E allora non vi beccate neanche gli spazi pubblici.
Che stupidaggine
Quale collegamento potrebbe esserci tra queste due cose? Capirei la ritorsione se qualcuno del governo ci guadagnasser qualcosa col progetto di Loreto, ma non mi sembra il caso. Funambolismo logico…
Più che altro le riqualificazioni sono state finanziate dagli oneri urbanistici delle torri.
Il comune riesce a gestire a stento il verde pubblico e i privati non sono benefattori.
Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Le risorse sono queste.
Questo perchè Milano è una colonia e viene trattata come tale dallo stato centralista; Milano produce le risorse necessarie a questo e ad altri progetti, ma ai sottomessi vogliosi di esserlo va bene così. Un’ altra spiegazione è che gli oneri da pagare per i costruttori sono assurdamente ridicoli, in nessuna città del mondo si può edificare semplicemente dando al comune un piatto di lenticchie, come accade a Milano.
Un bambino dell’asilo avrebbe un’opinione più articolata della tua.
Ma cosa c’entra Sala con la Procura…cittadini con QI sotto il 100 non dovrebbero poter votare.
Concordo con i pensieri di C e Davide…
Secondo me è giusta una riflessione su questo progetto perché si sta svendendo uno spazio pubblico come una piazza per quanto brutta a favore di edifici che una volta edificati nessuno avrà la possibilità di rimuovere per le prossime generazioni
Ben venga un dibattito
Sicuro slitta al prossimo anno
Burocrazia italiota
Che sciagura.
Bloccano i progetti di qualità.
Ci teniamo la città di merda degli anni 80
Città vecchia per prepotenti in auto
Sala prosegue il lungo inesorabile e selvaggio trend speculativo di questa mia amata città. Non c è il semplice coraggio di dire che il problema di Milano è il traffico che soffoca le nostre vite. Sostituire i parcheggi in superficie con aree verdi l unica soluzione. Ma nessun amministratore ha o sa farlo
Tra l’altro stanno costruendo una LIDL all’inizio di via Padova (di fronte al PAM).
Mi chiedo come si farebbe ad accedere al parcheggio della LIDL se
quel tratto di strada dovesse diventare, come previsto, pedonale.
Mi sembra che questo articolo, come molti su Urbanfile, non riesca a fare chiarezza su quello che sta effettivamente succedendo. “lo ‘stop’ pare essere più imputabile agli uffici comunali”… ‘pare essere…’ cioè ‘questo è quello che dicono in giro e non sono riuscito a trovare di meglio da proporre…’ ma una fonte più attendibile o autorevole non si riesce a trovare, signor Arsuffi?
Forse meglio consultare la stampa professionista, anche per scrivere un blog… Altrimenti si dà solo adito a pettegolezzi, a liti partigiane o magari si incolpa la persona sbagliata. E poi si fa preoccupare chi teme per il parcheggio del Lidl…
Carissimo, non capisco il perché di questo commento tanto inviperito. Facevo soltanto una riflessione sul fatto che su una strada pedonalizzata non mi aspetterei un supermercato con parcheggio annesso.
Probabilmente il tratto pedonale terminerà all’inizio di via Bambaia.
Ma come è possibile che per un intervento così importante (bello brutto, utile, non utile: poco importa), ci sia ancora tutto questi “ma…”, “forse…”, “non si è certi se…” solo per l’avvio dei lavori?
E figuriamoci, per la conclusione, che ovviamente subirà mille rinvii e aumenti di costi… che tristezza!