Milano | Centro Storico – Completato Corso Italia 23 e via Santa Sofia 28

Milano, Centro Storico.

Possiamo finalmente considerare “completata” la riqualificazione del grande complesso ex Allianz di Corso Italia 23. Questo edificio, di proprietà di Allianz Real Estate, fu originariamente progettato nel 1958 dagli architetti Gio Ponti, Piero Portaluppi e Antonio Fornaroli come sede RAS.

La riqualificazione è stata curata da Pimco Prime Real Estate, trasformando l’edificio in un “Near Zero Energy Building”. Il progetto è stato realizzato dagli specialisti di Skidmore, Owings and Merrill (SOM), che hanno ripensato i 48.000 metri quadrati della struttura, di cui oltre mille dedicati ad aree verdi. Gli interni portano la firma di Degw, brand del Gruppo Lombardini22.

In origine, il complesso Corso Italia 23, con i suoi 45.000 metri quadrati, era concepito come una sede centrale isolata per un’unica società. Oggi, invece, si è trasformato in un vivace campus di uffici, un modello innovativo che rappresenta il futuro del luogo di lavoro. Il design di SOM ha integrato concetti avanzati di sostenibilità, flessibilità, benessere e smart building, mantenendo al tempo stesso un dialogo con il progetto originale.

Pimco Prime Real Estate e SOM condividono la visione che la sostenibilità non si limiti all’efficienza energetica e ai costi operativi, ma comprenda anche soluzioni progettuali che favoriscano il benessere delle persone. Il progetto ha infatti perseguito sia la certificazione LEED® che quella WELL Gold Building, abbracciando un approccio globale alla sostenibilità ambientale, gestionale e sociale.

Il nuovo design di SOM ripristina l’aspirazione di Gio Ponti a creare un senso di connessione tra l’edificio e la città, conferendo al campus una nuova identità. L’approccio “inside-out” ha permesso di integrare spazi ufficio flessibili con una gamma di servizi pensati per le esigenze degli utenti moderni.

Gli spazi comuni centrali collegano verticalmente i vari piani, offrendo ambienti comuni dedicati alla collaborazione, tra cui sale riunioni, aree lounge e phone booth per le chiamate. Le aree esterne, fondamentali per il benessere degli occupanti, comprendono un cortile completamente riprogettato, terrazze panoramiche e giardini pensili che offrono un rifugio dalla frenesia urbana e regalano viste mozzafiato su Milano.

Un altro elemento distintivo del progetto è il centro conferenze, dotato di un auditorium da 200 posti con avanzati sistemi audiovisivi e un’illuminazione speciale, che può essere utilizzato anche per eventi e spettacoli.

La riqualificazione ha richiesto molte revisioni per conformarsi alle prescrizioni della Sovrintendenza, data la posizione nel centro storico di Milano e la vicinanza alla chiesa sconsacrata di San Paolo Converso. Le facciate su Corso Italia e Piazza Sant’Eufemia sono state profondamente riviste rispetto al progetto iniziale, in seguito alle osservazioni degli eredi di Gio Ponti.

In particolare, la Sovrintendenza ha imposto vincoli per preservare il rapporto con la chiesa di Sant’Eufemia e l’ex chiesa di San Paolo Converso. Inizialmente, il vincolo includeva anche l’edificio su via Santa Sofia, ma è stato successivamente limitato al solo Corso Italia 23 dopo le dimostranze di Allianz.

Di conseguenza, SOM ha dovuto rivedere il progetto mantenendo la facciata di Portaluppi verso la chiesa di Sant’Eufemia e preservando il caratteristico colore rosso dell’edificio di Ponti su Corso Italia. Inoltre, è stato eliminato un piano aggiuntivo previsto in origine. Anche la facciata di via Sant’Eufemia 23 ha mantenuto il colore rosso, sebbene con materiali differenti. Lo studio Asti ha fornito consulenza per l’adattamento del progetto. Anche questo edificio, molto lineare, è stato sopralzato da locali tecnici mascherati con lamelle bianche e verticali.

La facciata su Corso Italia è stata completamente ripensata, pur rispettando il design originale imposto dalla Sovrintendenza, con pietra rossa e ampie finestre in sequenza, anche se al posto delle lastre in pietra rosa sono state inserite delle lamelle verticali. Sono state inoltre modificate le finestrature del blocco che si affaccia sul sagrato della chiesa di San Paolo Converso, allargate in modo significativo rispetto alle originarie coppie di finestre più piccole, che meglio si armonizzavano con la facciata barocca dell’ex chiesa.

L’edificio su via Santa Sofia, escluso dal vincolo, è stato sopraelevato, nonostante il progetto originale di Ponti ne escludesse la possibilità. Nel suo libro “Amare l’architettura”, l’architetto si era espresso chiaramente contro le sopraelevazioni. Oggi, il coronamento in cemento sembra sorreggere la nuova struttura parallelepipeda, ma la rimozione del pregiato granito rosso del Sud Africa, scelto da Ponti in collaborazione con il presidente della RAS Marchesano, ha alterato significativamente la percezione della facciata.

Una nuova e ampia entrata principale è stata aperta su via Santa Sofia, accanto alla nuova stazione M4 Santa Sofia, facilitando l’accesso al complesso.

Attualmente, parte dell’edificio è già occupata dalla società Deloitte, una delle più importanti realtà di consulenza, che ha trasferito qui la sua sede milanese precedentemente situata nella zona di via Tortona.

Onestamente quest’edificio, pur essendo stato progettato da maestri dell’architettura, che amo, non è mai stato tra i miei preferiti.

Qui di seguito il progetto presentato inizialmente. Si nota la prima versione della facciata su Corso Italia, poi ripristinata quasi com’era.

Di seguito alcune foto che mostrano il palazzo prima dell’intervento.

Milano – Centro Storico, Corso Italia 23-25 (angolo via Santa Sofia 28) (retro in Via Sant’Eufemia 23) > CORSO ITALIA 23 (nella mappa Urbanfile codice: CS16) (uffici) (nuova costruzione + ristrutturazione)> UFFICI (Allianz spa)
Riqualificazione funzionale di edificio preesistente per un’area totale di 45.000mq con una superficie per gli uffici di 24.125mq per 2.851 postazioni di lavoro e un’auditorium di 200 posti.

  • progetto originale: Gio Ponti, Piero Portaluppi e Antonio Fornaroli, 1958
  • progettazione architettonica/direzione artistica: SOM – Skidmore, Owings & Merrill – London, UK
  • direzione lavori generale: Proger spa – Pescar, PE
  • construction manager: Francesco Bragato @ BMS Progetti srl
  • DL: ing. Nicola Antonio Malatesta @ BMS Progetti srl
  • progettazione e direzione lavori strutturale: BMS Progetti srl
  • DL strutture: ing. Sergio Sgambati @ BMS Progetti srl
  • BIM: Studio Capè Ingegneria S.r.l.
  • CSP/CSE: ing. Nicola Sciarra @ Proger spa – Pescara, PE
  • direzione lavori impianti: Manens-Tifs spa – Verona, VR
  • DL impianti: ing. Giorgio Marchioretti @ Manens-Tifs spa – Verona, VR
  • respondabile LEED & WELL: ing. Fabio Viero @ Manens-Tifs spa – Verona, VR
  • RL: arch. Vittorio Calvi @ Studio Calvi Architetti
  • project manager: Jacobs Italia spa – Cologno Monzese, MI
  • impresa esecutrice: Colombo Costruzioni spa – Lecco, LC
  • impresa esecutrice opere di demolizione: Noldem srl – Torino, TO
  • impresa facciate: AZA – Aghito Zambonini – Fiorenzuola D’Arda, PC

link: SOM Transforms Gio Ponti Complex in Milan into Campus of the Future – SOM

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Paolo Rosselli, Fondazione Portaliuppi, SOM
  • Corso Italia, Piazza Missori, Via Santa Sofia, Piazza Luigi Vittorio Bertarelli, Toruing Club Italiano, SOM – Skidmore Owings & Merrill, Allianz Real Estate, Gio Ponti, Piero Portaluppi, Antonio Fornaroli, ATI Project, Covivio

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

4 commenti su “Milano | Centro Storico – Completato Corso Italia 23 e via Santa Sofia 28”

  1. Come spesso accade, l’intervento della Soprintendenza non ha migliorato il progetto, ma ha creato una sorta di ibrido che non salva il passato e nega il cambiamento – senza una vera visione. Mah.

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  2. Altra occasione persa. Si sarebbe potuto ripensare la facciata su cs. italia con uno stile classico oer recuperare la unitarietà formale della via, ma è un concetto troppo avanzato per i nostri progettisti.
    O forse proprio non ne sono capaci

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  3. Gli eredi di ponti e portaluppi si sono schierati fin da subito contro il primo progetto di Som ( troppo moderno e poco rispettoso del palazzo).

    Non mi sembra ci sia stato un miglioramento architettonico. I due palazzi sono stati sollevati dal classico cubo di vetro sul tetto, ormai un classico di questa città.

    Io personalmente lo trovo brutto e noioso sotto il punto di vista stilistico, possibile che gli architetti Milanesi non riescano a inventare meglio?

    L’unico Asti ad impegnarsi con il tuo tetto a falda in vetro armonico e poco impattante.

    Ritornando alla riqualificazione i nuovi infissi rendono il palazzo piú freddo, stile Germania.
    ( in centro Storico, credo non sia adatto)

    … in fine non commento il palazzetto laterale rivestito in Rosso lucido….

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