Firenze. Lo scorso luglio è stato inaugurato a Firenze il Pala BigMat, il nuovo nome del palazzetto dello sport già noto come Pala Wanny e situato in Via del Cavallaccio
Il nuovo naming, frutto della partnership con il gruppo BigMat, resterà in vigore fino al 2027 e segna un ulteriore passo nella valorizzazione di una delle principali arene sportive cittadine. Alla cerimonia hanno preso parte le istituzioni locali, i vertici FIPAV e i rappresentanti di BigMat, sottolineando la sinergia tra sport e mondo dell’edilizia.
Parallelamente, dal punto di vista architettonico, l’impianto si inserisce all’interno del progetto “The Place”, ideato dallo studio OSA – Office Scarchilli Architects (arch. Giorgio Scarchilli con Andrea Crociani, ing. Federico Tomaselli e Marco Botarelli).


Il progetto architettonico: “The Place”
“The Place” è un intervento promosso dal Comune di Firenze e dalla società Azzurra Volley, con l’obiettivo di realizzare non solo un palazzetto dello sport, ma un vero e proprio luogo urbano al servizio della comunità.
Il complesso si compone di due corpi principali:
• Il Palasport centrale, con una capienza di 4.000 posti per eventi sportivi (fino a 5.000 per concerti e spettacoli), dotato di sale conferenze, bar, spazi ricreativi e un’area hospitality.
• La palestra sussidiaria, con due campi di gioco, palestra di allenamento, sala wellness, centro fisioterapico e uffici.
Grazie alla sua flessibilità, il Pala BigMat si configura come una arena contemporanea polifunzionale, capace di ospitare manifestazioni sportive di alto livello (pallavolo internazionale, basket silver, calcio a 5, pallamano serie A1 e A Elite), ma anche concerti, congressi ed eventi culturali.
Dal punto di vista urbanistico, il progetto completa un’area a vocazione sportiva in via di sviluppo, contribuendo a definire un polo multidisciplinare per la città. L’intervento prevede anche parcheggi per auto, moto e pullman, favorendo la fruibilità per un pubblico numeroso.



Architettura e materiali
La composizione architettonica del Pala BigMat è caratterizzata da un gioco di volumi, sottrazioni e contrasti. La facciata principale è segnata da un volume in vetro e acciaio, rivestito da pannelli forati in rame, che si stacca dalla geometria regolare dell’edificio, trasformandosi in un vero e proprio landmark urbano.
Le facciate sono rivestite da pannelli prefabbricati, disposti in orizzontale e verticale per accentuare la dinamica compositiva. Anche i corpi scala esterni, in acciaio, contribuiscono all’effetto di “decostruzione” volumetrica.



Spazi interni e sostenibilità
All’interno prevale il contrasto cromatico: i toni neutri dei volumi e della struttura reticolare in acciaio bianco dialogano con i colori vivaci delle tribune e del campo da gioco. Le tribune parzialmente retrattili e la copertura in acciaio sottolineano la versatilità e l’impatto scenografico dell’arena.
La palestra sussidiaria, invece, presenta forme più regolari, configurandosi come completamento del palazzetto principale.
Particolare attenzione è stata posta alla sostenibilità energetica: il complesso è stato progettato per ridurre i consumi, integrando sistemi ad energia rinnovabile e soluzioni impiantistiche efficienti.


Crediti progetto: OSA – Office Scarchilli Architects (Architetto Giorgio Scarchilli con Architetto Andrea Crociani; Ingegnere Federico Tomaselli; Ingegnere Marco Botarelli)
Crediti immagini: Giorgio Magini Fotografo (per Sinaptic); Target Costruzioni; Erretirame; Studio Osa
Ma non sarebbe opportuno predisporre una pensilina/tettoia coperta per assicurare gli spettatori in caso di pioggia?