Un altro sviluppo immobiliare di lusso (si vede che il mercato richiede questo) in centro. Si tratta di Corso Garibaldi 95, quasi alla fermata della metro 2 Moscova. Qui si trovava un vecchio stabile di edilizia povera e spontanea di inizio Ottocento affacciato su corso Garibaldi con un terreno retrostante che un tempo apparteneva ad un convento seicentesco. Parte era stato già demolito e modificato nel dopoguerra sulle macerie dei bombardamenti, mentre la parte sul corso venne demolita nel 2014, e ora sarà interamente ricostruita com’era (con l’aggiunta di finestrelle rotonde in facciata) e con l’apertura di finestre sul lato, un tempo una brutta parete cieca. All’interno sarà ricostruito il cortile a ringhiera, naturalmente non più con le antiche funzioni, mentre la parte che affaccia sul retrostante giardino della Casa degli Artisti sarà moderna e con una torre di 10 piani completamente terrazzata a gradoni. Ci saranno 36 unità abitative distribuite all’interno dei due palazzi. Per la realizzazione del complesso si è scelto di tutelare l’ambiente e di focalizzarsi sul risparmio energetico, coniugando architettura moderna e tecnologia innovativa per offrire un’alta qualità.
L’operazione ha generato oneri utili per riqualificare la “Casa degli artisti”, palazzo storico risalente ai primi anni del 1900 tutt’ora in fase di recupero. La Ducale (società di sviluppo immobiliare del Gruppo Tecnocasa) si è, infatti, impegnata con il Comune di Milano nel procedere alla riqualificazione dell’edificio avvalendosi dell’impresa Albini&Castelli.
bellissimo. E recupera e mantiene uno stile milanese nella facciata. finalmente
Bellissimo, rispettoso della storia e bene integrato
Concordo! Non come lo scempio che faranno in via deamicis. Se devono stravolgere abbattano palazzi stile anni sessanta
Hanno demolito un palazzo dell’800 (che cadeva a pezzi) per farcene uno uguale ma in classe A+
Credo che il rendering soddisfi appieno il gusto del Milanese tipo di questi anni… e visti gli Architetti che girano in città ultimamente è forse il massimo che ci si poteva permettere, ma sotto sotto io penso che qualcosa di più moderno e vivace e adatto alla (presunta) Capitale del Design ci sarebbe stato meglio.
Solo un esempio… http://architectism.com/the-dancing-house-or-ginger-fred-in-prague-2/
Azz, molto estremo l’esempio ma concordo con tutto quanto hai scritto.
Ma la facciata sarà originale ma con l’aggiunta di finestre no?
Finalmente 🙂
A mio avviso un’occasione persa. Un’operazione nostalgia fuori tempo massimo senza coraggio che nasconde l’architettura interessante nei cortili per accontentare l’occhio del passante in cerca di rassicurazioni da outlet di provincia con una facciate in stile ‘800 che illude e ti fa esclamare con sollievo “ah che bella la Vecchia Milano” per poi sovrabbondare nel cortile con volumetrie esagerate.
Inoltre non risolve adeguatamente l’allineamento con l’adiacente palazzo “Anima”.
Decisamente bocciato