

Un progetto ambientale, paesaggistico e di recupero dell’identità storica di Milano città d’acqua, una nuova sfida nel segno della vivibilità e della sostenibilità, nata da quasi 490mila “sì” al referendum del 2011. Sono stati presentati ieri alla città i risultati dello studio di fattibilità per la riapertura dei Navigli, affidato dall’Amministrazione comunale a un gruppo di lavoro interdisciplinare che ha visto coinvolte due Università, la Statale di Milano e quella di Pavia, professionisti ed esperti con il coordinamento del Politecnico di Milano.
“Avevamo preso un impegno, l’abbiamo rispettato – ha detto il vicesindaco con delega all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris -. Quella di oggi è una tappa importante nel percorso verso la riapertura dei Navigli: è la dimostrazione che abbiamo saputo rispondere, con serietà e capacità di guardare al futuro, alle esigenze espresse dai cittadini con il referendum. Abbiamo iniziato introducendo una fascia di salvaguardia nel Pgt, e proseguendo poi con lo studio del territorio, al fine di verificare tutti gli aspetti, i vincoli e le problematiche: un lavoro complesso, fatto anche grazie alla collaborazione con il Politecnico, Mm, Amat e molti cittadini. Ora abbiamo tutti gli elementi per permettere alla politica di decidere e di avviare, tra il 2016 e il 2020, la progettazione e il finanziamento dell’opera: proprio su quest’ultimo punto possono esservi molte possibilità, anche attraverso ulteriori approfondimenti e confronti con operatori e cittadini”.
“La riapertura dei Navigli è un tema di grande interesse e fascino per la città. Il piano di fattibilità del Politecnico ci offre una prospettiva concreta su cui avviare la nostra riflessione: è opportuno che da subito si verifichino le compatibilità economiche, affinché questo grande progetto possa avere un percorso realistico”, dichiara l’assessore ai Lavori pubblici e Arredo urbano Carmela Rozza.
Lo studio si concentra sulla rilevanza territoriale del sistema dei Navigli: dal nord-est della città, dove il Naviglio Martesana è ancora aperto, verso il centro di Milano, dove ritrova il tracciato della storica Cerchia sul versante orientale, sino alla Darsena per ricongiungersi ai Navigli Pavese e Grande. È stata analizzata la fattibilità degli interventi sotto il profilo architettonico, viabilistico, trasportistico, oltre che geologico, idrogeologico e idraulico. Dal punto di vista economico, la valutazione tiene conto dei costi (circa 406 milioni) e dei benefici collettivi (che si prevede siano misurabili in circa 800 milioni tra miglioramento della qualità urbana, aumento della profittabilità delle attività commerciali e dell’attrattività turistica, incremento dei redditi per effetto dell’investimento). Una sezione della ricerca, inoltre, è dedicata agli aspetti dell’informazione e delle modalità di partecipazione della città al progetto.
Il tratto di Via Melchiorre Gioia prevede una riapertura centrale del canale con percorso pedonale a lato e possibilità di creare anche spazi cmmerciali sotto la soletta stradale. Il Seveso, che ancora oggi si immette nella Martesana a metà della via verrà deviato in un proprio canale rendendolo più “fluido” quindi meno pericoloso dal punto di vista delle esondazioni.





San Marco e Piazza Cavour

Per piazzaCavour sono state proposte due varianti, una con una nuova piazza pedonale posta davanti all’arco di Porta Nuova e il naviglio che passa al di sotto dello spiazzo, oppure l’altra dove viene creata una speciale ansa che darebbe una nuova prospettiva sulla piazza e unirebbe il verde col parco Montanelli.
Conca dell’Incoronata
San Marco
Per la conca dell’incoronata si tratterebbe di un ritorno all’acqua tanto sperato. Mentre per la Darsena di San Marco la proposta del progetto prevede la realizzazione di un nuovo parheggio più capiente e al di sopra di esso la riapertura del laghetto.
Altri punti salienti sono le soluzioni dei ponticelli nuovi lungo via Senato, oltre alla realizzazione delal chiusa per permettere il transito del battellino. Mentre in via Francesco Sforza i giardini della Guastalla ritroverebbero nuova luce e fascino collegati all’università e al naviglio.
Vetra
Stessa cosa anche al parco delle Basiliche e alla Vetra, che potrebeb essere uno dei luoghi più romantici del percorso.


Via Conca del Naviglio
Per la Conca del Naviglio il progetto ha tenuto conto anche del fatto che qui, tolto il naviglio ottantacinque anni fa, al suo posto sono state piantate una settantina di piante che oggi hanno un’importanza non solo in fatto di dimensioni, ma anche affettiva e tagliarli sarebbe stato un delitto.
Così il progetto è stato pensato come un canale laterale e parzialmente coperto dalla strada. Stesso problema alla conca di Viarenna, dove giganteschi platani sono nati dove scorreva il naviglio e quindi la soluzione due prevede un canale che corra al fianco del vecchio canale così da salvare il verde.
Particolari delle varie conche storiche ricostruite dove si trovavano e quelle nuove per far fronte alle nuove esigenze del percorso.
splendido!! speriamo si abbia il coraggio e la lungimiranza di portarlo avanti
Le cose che fanno infastidire sono queste esternazioni in prossimità di elezioni.Viene voglia di votare l’opposizione ,turandosi il naso…
Io credo invece che sia una ottima idea e fa proprio venire voglia di votare per chi la propone e non per chi la osteggia con un atteggiamento ottuso e poco lungimirante oltre che profondamente ignorante della storia di Milano.
A Milano ci sono nato e ci vivo da 70 anni.Mai visto un degrado ,una mancanza di manutenzione come in questi ultimi tempi
.Si sono svegliati con queste dichiarazioni alla fine…
Sveglia gente!!
Wow! Finalmente qualcosa di serio e concreto su questo meraviglioso progetto che trasformerà Milano! Per quanto riguarda i nuovi ponti su via del Senato, sarebbe possibile ricollocare il ponte delle sirene che oggi si trova al Sempione? Sono certo che risulterebbe fantastico!
Credo davvero in questo progetto e sono convinto che la lungimiranza dei Milanesi porterà alla realizzazione del progetto. D’altronde, non é uso comune dire che ciò che oggi fa Milano (innovazione, recupero, crescita) domani lo farà l’Italia?
Avanti inscì che l’è una meraviglia!
veramente, peccato che tra porta romana e via sforza ora ci sia la M4 in costruzione
Che peccato? per fortuna !!! e poi lì non sarebbe igienico vicino a un ospedale piazzarci un canaletto stagnante che diventerebbe ricettacolo di sporcizia e di zanzare d’estate
chissà come fanno ad Amsterdam, i cui canali sono patrimonio dell’Unesco
Speriamo, porterebbe la riqualificazione che serve in tante zone della città, a iniziare da quello schifo di autostrada urbana che è via Melchiorre Gioia!
Purtroppo se vince Parisi addio sogno di aprire i navigli…
tutti i progetti che potrebbero minimamente togliere spazio allo sfrecciare della automobili, e aumentare la qualità di vitadegli abianti, verrà eliminato…
Vivremo per strada dentro una automobile a motere acceso
Tutti pronti a dire che bello, sicuramente nessuno di questi abita nella zona interrddata alla riapertura . ma fatemi il piacere di ragionare un minimo . Anni di disagi e speculaxione sulla realizzazione.
e infatti ora è in costruzione la M4 che passa proprio per via Francesco Sforza; anziché il naviglio, la metropolitana! ovviamente con disagi e speculazioni ben maggiori e un risultato finale un po’ meno suggestivo e meno ecologico.
Sala non ci deludere
lì ormai è in costruzione la metropolitana; penso sia difficile tornare indietro
MA che città STUPENDA!
Sai ceh BOOM avrebbe MILANO!
E non solo per il turismo.
Ci verrebbero anche quelli dell’EMA..
per molti sarebbe una città stupenda come d’altronde era e infatti come si può leggere molti hanno apprezzato questo stupendo e intelligente progetto.
Venezia per fortuna è rimasta come era e infatti mi pare che di turismo ce ne sia; in altre città europee con corsi d’acqua e fiumi che le attraversano il turismo c’è e come; non sono certo carreggiate, bus, tram, stazioni metro, e interscambi che attirano una larga parte del turismo.
quanto all’EMA, ho esperienze tali in materia che direi: se ne stiano pure a casa loro che peraltro è Londra che il Tamigi non lo ha ancora sepolto
Stime riguarda alla riapertura dei navigli: Circa 406 milioni di costi, 994 di benefici»
http://www.ilgiornale.it/news/milano/riaprire-i-navigli-far-volare-lirpef-e-prezzo-delle-case-1402879.html
M4 costa 3 miliardi e mezzo di euro in 30 anni
La M4 è stata PROGETTATA per NON INTERFERIRE con la riapertura dei navigli…
questa è una buona notizia
ma non se ne sa più un c…? Sala svegliati!!
e poi i navigli devono essere navigabili sennò non servono ad una ceppa
mi pare sia previsto che siano navigabili; indubbiamente un bel progetto
riguardo a conche e ponticelli le conche devono essere ripristinate quelle originarie e i ponticelli il più possibile simili a quelli di un tempo
e poi toccherà a Olona e Seveso