La M4 avanza e come si temeva, arrivando in centro, sicuramente avrebbe incontrato reperti archeologici importanti. Ed ecco che in Corso Europa durante lo spostamento di sottoservizi e delle fognature per consentire gli scavi per la stazione di San Babila (che metterà in connessione la blu con la rossa), le ruspe hanno portato alla luce un tratto di muratura romana, sicuramente appartenenti alle antiche terme Erculee. Infatti qui, si trovavano le più grandi terme di Mediolanum. Edificio che misurava 127 metri di lunghezza e 112 di larghezza (con una superficie complessiva di 14.500 m²), e possedeva muri spessi fino ad un metro e mezzo. Le terme venivano alimentate dal vicino Seveso e dal torrente Acqualonga che scorreva lungo l’attuale corso Venezia. Quest’edificio era già affiorato negli anni Cinquanta, quando iniziarono gli sventramenti che portarono ad isolare la seicentesca chiesa di San Vito al Paquirolo e alla creazione del parcheggio sotterraneo, oltre al complesso di edifici in Largo Corsia dei Servi (nome antico di Corso Vittorio Emanuele). Vennero ritrovati oltre ai muri, anche alcuni tratti di pavimenti musivi, ora conservati al museo archeologico. Nell’800 erano già rinvenuti il Torso di Ercole (doveva essere simile al famoso Ercole Farnse, statua utilizzata per riempire la base di un muro in epoca successiva) e busti di statue varie, oltre ad alcuni frammenti di affreschi. Le terme Erculee vennero distrutte durante le incursioni barbariche, tanto da cancellarne quasi completamente la loro presenza, infatti la chiesetta ancora al centro dello slargo, porta il toponimo di San Vito al Pasquirolo, ovvero un pascolo, probabilmente sorta dove si trovava uno spiazzo erboso. Si trattava di una struttura rettangolare dotata di una palestra porticata che occupava il lato settentrionale, mentre gli ambienti termali si trovavano sul lato meridionale con un calidarium, e un frigidarium.
Sicuramente ora la soprintendenza dirà la sua sui ritrovamenti archeologici e si provvederà a trovare una soluzione.
La M4 ha lungo il suo percorso altri due “intoppi, il passaggio in Dateo, dove i tunnel dovranno scendere oltre i trenta metri per superare il passante ferroviario e poi a Sant’Ambrogio, dove anche qui dovrà superare la stazione della M2.
Su Milan l’era inscì alcune foto della chiesa del Pasquirolo e un nostro vecchio articolo a proposito del Largo Corsia dei Servi
alcuni ritrovamenti dalle Terme