Il quartiere Adriano è il quartiere che si sviluppa a nord di Crescenzago e della Martesana lungo la via Adriano.
Il primo tratto parte proprio dall’antico nucleo di Crescenzago con ancora la presenza delle vecchie case del primo Novecento, quando ancora la zona era parte del comune del piccolo paesino poi inglobato, come altri, nel 1923. In questo tratto la via Adriano, dedicata all’imperatore romano, è molto stretta e ha un arredo urbano decente dovuto ad una riqualificazione avvenuta nel 2002 che ha riguardato l’area antistante la bellissima chiesa di Santa Maria Rossa, via Berra e lo slargo dove si trova l’ex municipio del piccolo e antico comune.
Quasi come una favela ci troviamo davanti il palazzo “spezzato” (per un allargamento della via attuato negli anni Cinquanta o Sessanta) il cui ingresso è in Via S. Mamete al 3. Eliminando il palazzo che si affacciava su via Adriano, l’edificio che si trovava all’interno è rimasto scoperto mostrando una brutta casa di ringhiera sopralzata e malmessa che ospita sul davanti un’autofficina e un ferramenta.
Lasciamo il “passato” del quartiere e addentriamoci nel “futuro”. Di fronte infatti si trova il Loft del 51, un edificio creato pochi anni fa con un accattivante aspetto da industrial-chic, realizzato dallo studio di architettura di Andrea Marelli Architetto.
Proseguendo eccoci davanti ad un ex fabbricato scolastico ora in fase di demolizione e recupero, occupato e diventato rifugio di rapinatori e spacciatori per lungo tempo, poi sgomberato solo un anno fa. Era proprietà dall’Aler, ora passato al comune di Milano.
Ma il grande rinnovo lo si deve al progetto del quartiere Adriano sorto dove si trovavano gli ex stabilimenti industriali della “Magneti-Marelli”. Un piano approvato negli anni tra il 2004 e il 2006 su disegno dello studio dell’arch. Caputo.
Il quartiere, con l’impulso della bolla immobiliare di quegli anni, parte alla grande per poi naufragare miseramente nel 2008 e viene solo parzialmente realizzato, vista la contrazione generale delle vendite: non vengono infatti erette tre torri ed altri edifici residenziali inizialmente previsti. Nel frattempo cominciano i lavori di urbanizzazione primaria, con l’allargamento dell’asse di Via Adriano (dove dovrà passare la tramvia Sesto Marelli-Cascina Gobba, prolungamento della linea 7) e si inaugurano i lavori di allestimento del tratto finale della Strada Interquartiere Nord, tutti progetti naturalmente ancora in sospeso o cancellati dopo anni.
Nel 2009 i cantieri degli altri edifici non ancora avviati vengono congelati definitivamente. Così nel quartiere troviamo ancora oggi aree ben realizzate e aree completamente abbandonate.
A luglio 2016 la Giunta annuncia un programma di recupero e riqualificazione ambiziosi dell’intero quartiere: un parco pubblico, una nuova scuola, il prolungamento della linea 7 del tram, il miglioramento delle stazioni della metro M2, la riqualificazione dell’ex campo nomadi di via Idro. Le opere saranno finanziate con 18 milioni di euro provenienti dal contenzioso del Comune con i costruttori, ai quali si aggiungeranno i 25 milioni stanziati dal Governo con un bando periferie per la città e i Comuni dell’area metropolitana.
Il nostro giro passa dall’Esselunga di via Adriano, dove si trova una piccola piazza commerciale cresciuta attorno al vecchio rifugio antiaereo della Seconda Guerra Mondiale. Secondo noi poteva essere meglio integrata la torre conica del vecchio rifugio, perché piazzata così com’è pare lì per caso.
La bella Torre Dacia, con i suoi 77 metri e 23 piani, è l’edificio più alto di Parco Adriano. Progetto dell’arch. Paolo Caputo, ancora appare desolatamente solitaria e un po’ deserta.
Strade e viali sono ben disegnati, peccato che attorno non ci sia nulla… per ora.
Attorno alla torre dell’acqua, dalla forma caratteristica e distintiva, doveva sorgere un centro commerciale e servizi, al momento sospeso, così come le torri gemelle alle due già realizzate sul lato opposto.
Altro settore ancora nell’oblio è quello che doveva sorgere dove si trova la torre dell’acqua. Un centro commerciale e uffici mai realizzato che ora sarà ripensato, ma che ancora rimane inutilizzato. La torre a fungo è il simbolo del quartiere. Mentre al margine si trova l’abbozzo della strada interquartiere che dovrebbe fungere da arteria di grande scorrimento ma che finisce nel nulla in via Ponte Nuovo. In compenso i tralicci elettrici fanno da cornice un po’ inquietante alla zona.
Risaliamo a nord del quartiere.
Per fortuna il bel parco centrale, dedicato solo un anno fa a Franca Rame è vivo e ben tenuto.
Le villette lungo via Tognazzi, solo quelle sul lato pari, sono ancora bloccate e in forte degrado.
Per concludere la prima parte del nostro reportage sul quartiere Adriano, eccoci allo scheletro abbandonato di via Adriano, tra via Mulas e via Tremelloni, che doveva diventare una residenza per anziani, ma che, con il fallimento della società costruttrice, ora è un ricovero improvvisato per disadattati e sbandati, rendendolo quasi un ennesimo fortino del degrado.
Il comune di Milano aveva chiesto di requisire l’area della residenza per anziani, ritenendo un peccato demolirla. Ma la prefettura pare abbia respinto la richiesta, per cui la situazione è in stallo. Vedremo se il Comune riuscirà a sbloccare, come promesso, per il prossimo anno anche questo bel problema ereditato da questo progetto, partito alla grande ma arenatosi per una serie infinita di sfortune.
A fianco della “residenza” abbandonata c’è il grande parterre progettato per ospitare i binari della linea tranviaria del 7 proveniente da Precotto.
L’assessore Granelli a luglio aveva annunciato così:
Il tram 7: la metrotranvia che collega M5 Bicocca, Greco Pirelli FS, M1 Precotto sarà allungata fino al quartiere Adriano con il nuovo capolinea a fianco di via Adriano 60, con un investimento di 18 milioni di €. L’opera sarà inserita nel progetto del bando periferie a cui oggi la Giunta ha dato il proprio assenso e che sarà deliberato il prossimo 24 agosto. Una metrotranvia che in futuro giungerà fino a M2 Cascina Gobba.
Speriamo partano i lavori quanto prima, per unire meglio il quartiere con la linea 1 a Precotto e la linea 5 alla Bicocca.
L’ultimo nostro articolo-reportage fatto sul quartiere risale al 2014.
Si prega di aggiornare non siamo più nel 2014, ma nel 2021!