I catanesi si sono forse assuefatti a una situazione di cui pare nessuno si renda conto, ma basterebbe notare le reazioni dei forestieri o girare per le strade di una qualsiasi altra, comunissima città civile per rendersi conto di come a Catania lo stato della segnaletica verticale sia penoso. Non si parla, qui, di chissà quale livello di architettura e urbanistica: si parla di banalissime indicazioni stradali.
Le immagini si commentano da sole. In molteplici luoghi della città, ecco come appare la segnaletica verticale: storta, cadente, precaria. Negli ultimi anni nessun addetto del Comune se n’è accorto?
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| Viale Andrea Doria |
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| Imbocco del viadotto del Tondo Gioeni |
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| Tondo Gioeni |
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| Tondo Gioeni |
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| Ancora Tondo Gioeni: “spicca” un’indicazione capovolta per Tremestieri |
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viale Marco Polo
(altri cartelli, prima attaccati al palo, giacciono nell’aiuola) |
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Via Vincenzo Giuffrida:
un cartello attende solo di cadere e procurare pericolo alla prossima raffica di vento |
Questi sono solo alcuni esempi; di cartelli in questo stato la città è piena.
In altri casi, invece, la segnaletica verticale non esiste proprio: o meglio, esiste soltanto quella commerciale, peraltro disposta in modo estremamente disordinato, mentre non c’è alcun cartello che indichi la direzione di altri luoghi, località, strade statali e autostrade. È il caso di -da non crederci!- quasi tutto l’asse della circonvallazione, dove in seguito agli interventi di modifiche alla viabilità, al tempo delle amministrazioni Scapagnini, non è stata mai -mai!- collocata apposita segnaletica verticale. Scandaloso.
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Viale Ulisse.
Disordinata segnaletica commerciale e null’altro. |
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Rotatoria tra viale Bolano e via Palermo.
Presente solo segnaletica commerciale (e disordinata).
Per non parlare delle condizioni del “verde”… |
Altri casi ancora, invece, vogliono che in seguito a incidenti o violente raffiche di vento, i pannelli stradali divelti non siano mai stati ricollocati, lasciando così queste immagini di città da terzo mondo:
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| Viale Marco Polo |
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| Viale Odorico da Pordenone |
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| Ingresso alla circonvallazione da via Caboto: della vecchia segnaletica resta solo un invasivo palo |
Non sono pochi, ancora, i casi in cui la segnaletica, modificata nel tempo e con aggiunte susseguitesi, genera casi di orrore estetico e di scarsa utilità, anche nelle zone più “in” della città:
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| Piazza Europa, isola di traffico: una selva di pali e paletti |
Infine, una casistica forse meno grave, ma indice anche questa della strafottenza delle ultime amministrazioni comunali: segnaletica verticale dotata di illuminazione che, da anni, non funziona, e che mai nessuno ha pensato di ripristinare.
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L’ingresso nord di Catania provenendo dalla SS114:
di notte, il cartello che riporta il nome della città, una volta retroilluminato, è al buio. |
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| Via Messina: illuminazione della segnaletica non funzionante |
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| Viale Ulisse: illuminazione della segnaletica non funzionante |
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| Via Vescovo Maurizio: illuminazione della segnaletica non funzionante |
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| Via Nuovalucello: segnaletica nascosta dalla vegetazione e illuminazione non funzionante |
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| Imbocco di viale Andrea Doria al Tondo Gioeni: illuminazione della segnaletica non funzionante |
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| Via Passo Gravina: illuminazione della segnaletica non funzionante |
Gli esempi potrebbero continuare.
Oltre alla collocazione di segnaletica laddove è mancante e al ripristino di quella cadente, insieme con l’illuminazione, sarebbe opportuno provvedere a un piccolo riordino che contempli anche sostegni almeno minimamente dignitosi. Basterebbero semplici cornici in ferro, come nel vicino comune di Nicolosi.
Chiudiamo con un esempio di segnaletica verticale ordinata. Nulla di trascendentale, semplicissimo, essenziale.
