Ne avevamo già parlato qualche giorno fa, negli ultimi tempi si sta discutendo molto sulla possibilità di convertire le strutture di Expo a impianti sportivi dopo la grande manifestazione, con lavori a partire dal 2016. L’idea principale è uno stadio di proprietà: inizialmente sembrava essere l’Inter la squadra più interessata, ma il neo-presidente Erick Thohir per ora si è mantenuto riservato. Con scatto da centometrista è invece passato in pole position il Milan: non si è ancora parlato strettamente di cifre, ma i rossoneri fanno presente un interesse crescente ogni giorno che passa. E puntano non soko ad un’area edificabile per il nuovo stadio, ma anche alla concessione di un’area circostante per parcheggi e per attività ricettive, fatta di ristorazione, alloggi, negozi. Nell’idea del Milan, i lavori dovrebbero partire non più tardi di giugno 2016 per avere il nuovo stadio disponibile per la stagione calcistica 2018/2019.
L’area attualmente individuata come possibile luogo del futuro stadio sarebbe quella che, sulla mappa di area Expo, viene chiamata “testa del pesce”: Cerchiata di rossa l’area che andrebbe ad ospitare il nuovo stadio
Si tratta della “porta Est” di Expo, punta più orientale dell’area che ospiterà la manifestazione e che sarà sede di parcheggi, ed è quindi la più orientata verso Milano. Si trova adiacente all’incrocio tra le autostrade A4 Torino-Trieste e A8 Milano-Varese, a un passo dal capolinea Roserio del tram e dall’ospedale Sacco. Non solo l’idea dello stadio però: l’area è molto vasta (un milione di metri quadrati circa) e lo stadio dovrebbe fare solo da apripista. Nella parte occidentale (adiacente allo scalo ferroviario ad alta velocità di Rho-Fiera e alla metro) si pensa a un’area per il lavoro e le start-up, per il residenziale low cost e soprattutto per un maxiparco con ampie aree di verde e da percorrere soprattutto a piedi e in bicletta. Ecco le linee guida: – gare dei lavori di riconversione post-Expo a partire dal 2014 – 430mila metri quadrati circa di parco (ancora da pensare come strutturarlo e con quali funzioni) – lasciti di Expo: la struttura viaria (il Cardo e il Decumano, ossia le due direttrici che si possono vedere in cartina, ad utilizzo prevalentemente ciclopedonale), alcuni percorsi interni, il canale e la piazza d’acqua Lake Arena, l’anfiteatro all’aperto. – padiglioni: attualmente l’unico padiglione programmato per restare è il Palazzo Italia (ma speriamo si pensi a una riconversione anche di altri padiglioni, come ha fatto Shanghai per il suo expo), nelle intenzioni della Camera di Commercio diventerebbe il Palazzo dell’Innovazione – punto di domanda: si pensa di mantenere e convertire i 14mila mq del Parco della biodiversità, ma ancora nulla di certo – area ovest, quella adiacente a Rho-Fiera TAV e al metrò: centri per lavoro, start-up, case low cost – area est: zona da dedicare al nuovo stadio (circa 40mila posti e struttura anche per concerti e spettacoli) e, più in generale, agli impianti sportivi. Si potrebbe infatti realizzare anche una piscina olimpica, un palazzetto dello sport e un nuovo velodromo, trasformando questa zona in un grande Parco dello sport – Cascina Triulza: diventerà sede di associazioni e Ong e sarà circondata da un parco proprio Fonte: Repubblica – Corriere
Insomma, le premesse interessanti ci sono tutte. Speriamo che buona parte di questi progetti vedano la luce, dal momento che troppo spesso in Italia si tende a gridare a gran voce dei super progettoni che poi svaniscono nel nulla. Interessante sarebbe anche le possibilità per il Milan di uno scambio diretto tra il nuovo stadio e la nuova “Casa Milan” che ha aperto al Portello, nei pressi della futura stazione M5 (vedi info). Ed infine, una prospettiva particolarmente gustosa: quale che sia la squadra a mettere radici nell’area Expo, l’altra potrebbe decidere di diventare definitiva proprietaria del Meazza, lo stadio di San Siro, direttamente affacciato sul capolinea M5 previsto per il 2015 e con la possibilità di creare un grande polo sportivo, magari con annesso l’ippodromo del trotto, da trasformare nel noto “quarto anello”: ossia museo, negozi, ristorazione, altre attività sportive.
I giochi sono ancora tutti da fare, insomma.