Quando un paio d’anni fa si iniziò a sistemare Corso Buenos Aires con i nuovi marciapiedi in pietra, molti di noi speravano che questo avrebbe finalmente sancito la nascita di un vero boulevard dall’arredo urbano di respiro internazionale. Trattandosi di una via così importante, le aspettative erano davvero alte. Purtroppo – e lo diciamo non senza un velo di profondo rammarico – ciò non accadde e la sensazione che ancora oggi abbiamo percorrendo questa strada commerciale è che si sia trattato di un intervento a metà, senza alcun senso estetico e senza creatività: insomma, un’operazione di abbellimento ben poco curata; nemmeno un lampione che avrebbe dato alla via una sua identità; nessuna decorazione lungo i marciapiedi, non un barlume di verde.
Pensare che in origine il primo tratto del corso, quello che si estende da Piazza Oberdan a Viale Regina Giovanna, aveva un doppio filare di alberelli, purtroppo spariti negli anni Cinquanta quando fu realizzata la metropolitana. Erano tempi eleganti quelli!
Da poco sono stati annunciati i lavori di allestimento delle piste ciclabili in Corso Venezia e Viale Tunisia. Riusciremo ad avere contestualmente un miglioramento dell’arredo urbano almeno qui?
Il nostro desiderio nasce dopo aver curiosato in giro per l’Europa, dove spesso si sfruttano grandi vasi per arredare le vie con un po’ di verde, una soluzione economica e senz’altro efficace.
Pubblichiamo qui sotto alcuni esempi. Sarebbe gran cosa se Corso Buenos Aires si presentasse come nell’ultima foto: alberelli, lampioni di design, niente auto parcheggiate. Fantascienza, lo sappiamo.
Il Corso negli anni Trenta e Quaranta
Un confronto di com’è e di come potrebbe essere
Esempio di vasi a Bruxelles
Esempio di vasi a Varsavia